Piero Chiambretti sembra essere davvero vicino a Mediaset. E' quanto si apprende da questo articolo de IlCorrieredellaSera, in cui la firma sembra essere imminente. Si tratterebbe in ogni caso di un debutto a Cologno Monzese per l'artista torinese, mai stato "sotto contratto Mediaset". Ecco l'articolo.
Sempre più vicino a Mediaset Piero Chiambretti. Tv Sorrisi e Canzoni nel numero in edicola oggi rivela che il conduttore e anima di Markette sta chiudendo in questi giorni il contratto che lo legherà alle reti di Cologno Monzese per i prossimi anni.
«Con La7 il mio contratto è scaduto — conferma Chiambretti —, ma ci sono ancora alcune piccole questioni da sistemare e di questo si sta occupando il mio agente. Non voglio fare come quei calciatori che giocano con due maglie, rischiando una brutta fine. Per il resto, posso aggiungere: sognavamo tutti di morire comunisti. E in ogni caso, "in Mediaset stat virtus"».
Se sono quasi certi l'orario di messa in onda (la seconda serata) e la collocazione (Italia 1), poco si sa ancora del nuovo format che segnerà il debutto del conduttore sulle reti del Biscione. Si tratterà quasi sicuramente di un talk show che potrebbe avvicinarsi più allo stile di Chiambretti c'è che non al trasgressivo Markette. Del resto i segnali che portavano a questa soluzione negli ultimi tempi non erano mancati.
A giugno l'annuncio che l'esperienza su La7 poteva dirsi conclusa, dopo il cambio al vertice della rete che però, a dire del conduttore, non influiva nella sua decisione. «Markette ha realizzato un suo percorso — raccontava Chiambretti, 52 anni compiuti lo scorso 30 maggio — e io avevo deciso di chiudere il programma ancor prima che arrivassero i nuovi amministratori. Una trasmissione di quella forza ed efficacia deve chiudere al massimo, come una "leggenda", non tirata per i capelli. A marzo ho avuto la chiara e netta sensazione che Markette aveva chiuso».
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Questo il suo ragionamento: «La trasmissione poteva andare avanti per anni, essendo ogni sera diversa, ma lo spirito che la animava, il gruppo che si era formato, aveva raggiunto la maturità. Quattro anni, per un totale di otto serie, sono un ottimo lavoro. Sono convinto che il programma abbia incrementato la visibilità della rete e dunque raggiunto la "mission" che ci eravamo dati con Antonio Campo Dall'Orto (l'ex direttore di rete)».
Chiusa l'esperienza di La7, pareva naturale che per Chiambretti si riaprissero le porte della Rai dove il conduttore ha lavorato per vent'anni. Dal direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce solo elogi: «Su Raiuno finché ci sarò io è sempre il benvenuto. Deve solo decidere lui». Ma ai primi di luglio Chiambretti lascia la strada che porta a Viale Mazzini e vira su Cologno Monzese. Alla presentazione dei palinsesti Mediaset il direttore generale Contenuti Alessandro Salem rivela: «Stiamo parlando con Chiambretti. Non abbiamo ancora chiuso, ma c'è un contatto importante». L'epilogo è prossimo.
«Con La7 il mio contratto è scaduto — conferma Chiambretti —, ma ci sono ancora alcune piccole questioni da sistemare e di questo si sta occupando il mio agente. Non voglio fare come quei calciatori che giocano con due maglie, rischiando una brutta fine. Per il resto, posso aggiungere: sognavamo tutti di morire comunisti. E in ogni caso, "in Mediaset stat virtus"».
Se sono quasi certi l'orario di messa in onda (la seconda serata) e la collocazione (Italia 1), poco si sa ancora del nuovo format che segnerà il debutto del conduttore sulle reti del Biscione. Si tratterà quasi sicuramente di un talk show che potrebbe avvicinarsi più allo stile di Chiambretti c'è che non al trasgressivo Markette. Del resto i segnali che portavano a questa soluzione negli ultimi tempi non erano mancati.
A giugno l'annuncio che l'esperienza su La7 poteva dirsi conclusa, dopo il cambio al vertice della rete che però, a dire del conduttore, non influiva nella sua decisione. «Markette ha realizzato un suo percorso — raccontava Chiambretti, 52 anni compiuti lo scorso 30 maggio — e io avevo deciso di chiudere il programma ancor prima che arrivassero i nuovi amministratori. Una trasmissione di quella forza ed efficacia deve chiudere al massimo, come una "leggenda", non tirata per i capelli. A marzo ho avuto la chiara e netta sensazione che Markette aveva chiuso».
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Questo il suo ragionamento: «La trasmissione poteva andare avanti per anni, essendo ogni sera diversa, ma lo spirito che la animava, il gruppo che si era formato, aveva raggiunto la maturità. Quattro anni, per un totale di otto serie, sono un ottimo lavoro. Sono convinto che il programma abbia incrementato la visibilità della rete e dunque raggiunto la "mission" che ci eravamo dati con Antonio Campo Dall'Orto (l'ex direttore di rete)».
Chiusa l'esperienza di La7, pareva naturale che per Chiambretti si riaprissero le porte della Rai dove il conduttore ha lavorato per vent'anni. Dal direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce solo elogi: «Su Raiuno finché ci sarò io è sempre il benvenuto. Deve solo decidere lui». Ma ai primi di luglio Chiambretti lascia la strada che porta a Viale Mazzini e vira su Cologno Monzese. Alla presentazione dei palinsesti Mediaset il direttore generale Contenuti Alessandro Salem rivela: «Stiamo parlando con Chiambretti. Non abbiamo ancora chiuso, ma c'è un contatto importante». L'epilogo è prossimo.
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