Vi raccontiamo settimanalmente, sia per quanto riguarda l’appuntamento del sabato, che per quello della domenica, passando per la fase serale in onda il mercoledì in prima serata, tutto quanto accade nella scuola più sorvegliata dalla televisione italiana: quella di Amici di Maria De Filippi, ottava edizione. Personaggi, squadre, professori, liti, urla, emozioni: la solita ricetta che il pubblico italiano ama e ha più volte dimostrato di amare. Anche se quest’anno, alla luce dei risultati ottenuti, si può parlare di una sorta di fase si stanca. Succede che Amici, giunto con l’edizione portata al successo dalle personalità di Marco Carta e company al culmine della fama e del successo, innegabile schiacciasassi della programmazione televisiva dell’ammiraglia Mediaset, inizi un percorso tutto in discesa, con una “punta negativa” toccata ieri essendo il programma di Maria De Filippi stato battuto da Caterina Balivo con il suo non entusiasmante Dimmi la verità. Quei cinque milioni di zoccolo duro per uno share del 23% costante appaiono come pochi dinanzi a quei numeri e alle performance a cui ci avevano abituato gli “Amici” di Maria. Eppure, a Mediaset pare che un discorso del genere non regga e anzi, a questo non viene proprio dato adito.
Cinque milioni e share del 23%? Più che bene alla luce del classico vuoto che Canale5 si ritrova per il periodo di aprile/maggio che tendono a ritoccare in negativo le medie d’ascolto della garanzia primaverile tutta. E’ così che il direttore di rete Massimo Donelli ha chiesto ufficialmente alla produzione di Amici di allungare il ciclo di puntate di 2 unità, nonostante una controprogrammazione sempre maggiore con il passare dei giorni, tra calcio e varietà. Come apprendiamo da Tvblog, la De Filippi con il suo entourage ha accettato e, pertanto, la finalissima sarà a quattro, come lo scorso anno, ma trasmessa il 25 marzo 2009.
Ma è incontrovertibile una sola cosa: che si sta spremendo un prodotto di successo nella peggiore delle logiche di una televisione commerciale. Succhiarne tutto il meglio per poi mandarne in onda gli scarti. Proprio quelle polemiche, quelle liti, quelle emozioni di cui sopra rappresentano quel quid che è decisivo nella scelta di seguire o meno le dinamiche di Amici. Diviene infatti tutto conosciuto e alla lunga stancante. Una svolta, perciò, appare come mai importante da farsi: per la salute di un format, per far rinascere la voglia nei telespettatori di essere tutti più Amici.
Cinque milioni e share del 23%? Più che bene alla luce del classico vuoto che Canale5 si ritrova per il periodo di aprile/maggio che tendono a ritoccare in negativo le medie d’ascolto della garanzia primaverile tutta. E’ così che il direttore di rete Massimo Donelli ha chiesto ufficialmente alla produzione di Amici di allungare il ciclo di puntate di 2 unità, nonostante una controprogrammazione sempre maggiore con il passare dei giorni, tra calcio e varietà. Come apprendiamo da Tvblog, la De Filippi con il suo entourage ha accettato e, pertanto, la finalissima sarà a quattro, come lo scorso anno, ma trasmessa il 25 marzo 2009.
Ma è incontrovertibile una sola cosa: che si sta spremendo un prodotto di successo nella peggiore delle logiche di una televisione commerciale. Succhiarne tutto il meglio per poi mandarne in onda gli scarti. Proprio quelle polemiche, quelle liti, quelle emozioni di cui sopra rappresentano quel quid che è decisivo nella scelta di seguire o meno le dinamiche di Amici. Diviene infatti tutto conosciuto e alla lunga stancante. Una svolta, perciò, appare come mai importante da farsi: per la salute di un format, per far rinascere la voglia nei telespettatori di essere tutti più Amici.
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