E alla fine quel 14 novembre è arrivato. Venerdì, come accade per tutti i grandi artisti della musica che lanciano i lavori proprio quando cade quel giorno, è uscito il primo album di Giusy Ferreri. Soffermarci su chi sia è quanto di più ipocrita – se non falso – è possibile fare. Sì, perché è impossibile che esista qualcuno che non abbia mai sentito parlare di Giusy Ferreri. È vero, ha partecipato a quello che poi è risultato essere il talent show meno seguito del genere, X Factor, arrivando persino seconda, non vincendo così la palma della più amata, della più votata, della prima classificata, pur potendo ambire al titolo, senza riserve e pregiudizi altri. Simona Ventura credette fortemente in lei, nella sua pupilla, a tutti gli effetti poi divenuta l’emblema della sua categoria, così bistratta, così osteggiata. I popoli bue di Morgan, a lungo andare, si sono rivelati giustificazioni per il presagio di un successo senza precedenti, l’aprioristica conoscenza delle parole che avrebbero composto poi le strofe del brano Non ti scordar mai di me al suo debutto alla finale del talent solo un modo per non accettare la realtà. Giusy ha vinto, è l’immagine della vittoria. Di chi ha creduto in lei, di chi l’ha sostenuta, di chi l’ha acquistata. Di chi ha permesso che settimana dopo settimana stesse al primo posto, sulla vetta, in cima, mietendo vittime su vittime fermatesi sotto di lei. 155 cm di donna e 48 chili di peso per una voce più unica che rara, un timbro originale, nonostante le voci che vogliono renderlo emulazione di una ben più nota, a livelli europei ed internazionali, Amy Winehouse si susseguano con una facilità imbarazzante.
Ebbene, dicevamo, quel giorno è arrivato. Dopo il lancio di Non ti scordar mai di me Extended play, formato leggermente ‘diverso’ per l’universo musicale data la presenza in esso di un numero di brani inferiore a quello di un album ma superiore a quello giustificato da un costo medio, in cui alcuni vedono la giustificazione delle stratosferico riscontro (si parla di più di 250.000 copie vendute), ecco il primo album di tutti – o quasi – inediti di Giusy Ferreri, intitolato simbolicamente Gaetana, come il nome d’arte ai tempi del primo singolo uscito nel 2005, Il party.
Il disco è oggettivamente bello. Tutte le canzoni sono tali, hanno un loro perché. Sonorità che rapiscono, testi attuali dediti alla riflessione sull’amore, tema principale forse un po’ troppo abusato. L’impronta di chi ha partecipato al disco emerge, volente o nolente, nelle singole tracce. Linda Perry dà il meglio di sé in The ladder, l’italianissima La scala, e in The la la song (Cuore assente). Due gioiellini che tanto rimembrano la svolta jazz-soul di Christina Aguilera in Back to basics. Passione positiva è puro r’n’b che tanto fa eco al Tiziano Ferro di Rosso relativo o di Xdono, ed è "divertente" sentire la Ferreri padroneggiare un linguaggio giovanile così come è emozionante il solo pensare ai live di Il sapore di un no fatta tutta voce e pianoforte le cui note sono suonate da Sergio Cammariere, uno dei maestri sotto questo punto di vista. E poi Novembre, che risulta essere da un po’ di settimane a questa parte la più scaricata, Non ti scordar mai di me, la cui presenza era francamente evitabile, la rivisitazione in chiave rock de Il party, Aria di vita, sensuale, lenta, graffiante.
Giusy come emblema, quindi, di chi ce l’ha fatta. Eccome se ce l’ha fatta. Come già dicemmo in occasione dell’uscita di Novembre, rappresenta la vittoria dei talent, dell’impresa targata X Factor che già alla prima occasione ha dato dimostrazione di quanto possa valere. La domanda da porsi, al massimo, è se si tratta solo di una meteora – relativamente alla missione compiuta della trasmissione e al suo innegabile successo – o del primo, vero, atto finale di un intento, la creazione di un’artista con la ‘a’ maiuscola che riscuota grandissimi consensi. E la seconda classificata del programma che tornerà i tv con i primi provini il 25 novembre, con il suo Gaetana, si accinge ad esserlo, ammesso e non concesso che, artista unilaterale, non lo sia già.
Ebbene, dicevamo, quel giorno è arrivato. Dopo il lancio di Non ti scordar mai di me Extended play, formato leggermente ‘diverso’ per l’universo musicale data la presenza in esso di un numero di brani inferiore a quello di un album ma superiore a quello giustificato da un costo medio, in cui alcuni vedono la giustificazione delle stratosferico riscontro (si parla di più di 250.000 copie vendute), ecco il primo album di tutti – o quasi – inediti di Giusy Ferreri, intitolato simbolicamente Gaetana, come il nome d’arte ai tempi del primo singolo uscito nel 2005, Il party.
Il disco è oggettivamente bello. Tutte le canzoni sono tali, hanno un loro perché. Sonorità che rapiscono, testi attuali dediti alla riflessione sull’amore, tema principale forse un po’ troppo abusato. L’impronta di chi ha partecipato al disco emerge, volente o nolente, nelle singole tracce. Linda Perry dà il meglio di sé in The ladder, l’italianissima La scala, e in The la la song (Cuore assente). Due gioiellini che tanto rimembrano la svolta jazz-soul di Christina Aguilera in Back to basics. Passione positiva è puro r’n’b che tanto fa eco al Tiziano Ferro di Rosso relativo o di Xdono, ed è "divertente" sentire la Ferreri padroneggiare un linguaggio giovanile così come è emozionante il solo pensare ai live di Il sapore di un no fatta tutta voce e pianoforte le cui note sono suonate da Sergio Cammariere, uno dei maestri sotto questo punto di vista. E poi Novembre, che risulta essere da un po’ di settimane a questa parte la più scaricata, Non ti scordar mai di me, la cui presenza era francamente evitabile, la rivisitazione in chiave rock de Il party, Aria di vita, sensuale, lenta, graffiante.
Giusy come emblema, quindi, di chi ce l’ha fatta. Eccome se ce l’ha fatta. Come già dicemmo in occasione dell’uscita di Novembre, rappresenta la vittoria dei talent, dell’impresa targata X Factor che già alla prima occasione ha dato dimostrazione di quanto possa valere. La domanda da porsi, al massimo, è se si tratta solo di una meteora – relativamente alla missione compiuta della trasmissione e al suo innegabile successo – o del primo, vero, atto finale di un intento, la creazione di un’artista con la ‘a’ maiuscola che riscuota grandissimi consensi. E la seconda classificata del programma che tornerà i tv con i primi provini il 25 novembre, con il suo Gaetana, si accinge ad esserlo, ammesso e non concesso che, artista unilaterale, non lo sia già.
3 commenti:
Dire che Novembre è un tormentone per me è poco. Mi ritrovo in ogni momento della giornata ad intonare..."la città si spense in un istante...."...oppure...."quel retrogusto amaro di una preannunciata fineeeeeeee"....
Ecco. E la canzone è per me straordianaria. Migliore di tutte le nuove uscite di questo periodo. La canzone di Laura Pausini non è di mio gradimento. Quella di Tiziano Ferro....mah..insomma, ha fatto meglio.
La canzone di Giusy è un ulteriore tormentone, ed il cd, a mio parere andrà benissimo. Complimenti a lei.
W Giusy..:)
No, Boris :D Basta Novembre! Già non riesco più ad ascoltare Non ti scordar mai di me, non mi faccio fracassare i timpani pure da questa :D Anche se mi piace TANTISSIMO! Poi, come dice la Ventura, qusto album è cascato come il limone fra le cozze.. è proprio bello. "Il sapore di un no" è stupenda e "La scala" mi ha fatto venire le lacrime agli occhi.
W i neomelodici, però ahahah
Ah, fratellò, vedi la buca, c'è una lettera dentro :P
Io anche sono enormente rimasto colpito in positivo da questa ragazza che con tanta umiltà e voglia di fare è riuscita ad esaudire un suo sogno,quello di sfondare e cosi arrivare al cuore di tante persone...L'album Gaetana è magnifico e sono sicurissimo che avrà un successo strabiliante!!!E poi particolarità che ho avuto modo di notare e che le tracce contenute nell'album si prestano tutte ad essere singoli di sicuro successo..pezzio molto radiofonici e piacevoli da sentire e risentire piu' volte senza mai stancarti...
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