E’ raro che in estate la tv proponga qualcosa di veramente nuovo. Ed è ancora più raro, anzi, unico, quando a voler sperimentare (e non mandare in onda prodotti ritenuti scadenti per la garanzia, come Carabinieri 7 o programmati per la bella stagione al fine di fidelizzare sempre più pubblico, nel caso di 1 contro 100) è la televisione commerciale, quella che, notoriamente, non ci chiede, a livello economico, niente per le sue trasmissioni. Se storciamo il naso quando a voler testare nuovi programmi è RaiUno, sino ad adesso con Usa la testa! di Caterina Balivo e Incredibile! di Veronica Maya, anche perché mossa che ipoteticamente nasconde altri fini, ci si rallegra all’idea che sia la rete giovane per distinzione riconosciuta del gruppo di Cologno Monzese ad osare, questa volta. La novità, che è tutta da leggersi all’interno di una prospettiva totalmente commerciale che prevede il graduale spostamento del genere dall’ammiraglia alla cadetta sino ad un definitivo “impiantamento” su di essa, consiste nella messa in onda delle sit-com italiane, prodotte e pagate internamente. Non che sia una categoria che non abbia mai messo piede sul canale, e le repliche quotidiane di Love Bugs così come quelle di Friends nel preserale estivo ne sono una testimonianza, ma la volontà di pulirle, filtrarle dal modo di essere così “geriatriche” - laddove sia giusto parlare di ciò e sempre ammesso che tali siano state – per declinarle a partire dai gusti puramente giovanili è l’elemento inedito in questo contesto. Una comicità, per questo, diversa, più semplice, di più facile presa. Tre sono state le protagoniste di questo passaggio forzato: Don Luca, tramutato di titolo in Don Luce c'è (dove, poi?), Belli Dentro e Il Mammo, tutte serie che fino a poco fa hanno trovato eccellente collocazione, con risultati degni da ammiraglia, al sabato, in attesa della puntata settimanale di Amici.
Per quanto riguarda quella con protagonista Enzo Iacchetti, l’accoppiata con I Cesaroni alla domenica sera non sembra rappresentare motivo d’orgoglio e di soddisfazione, con ascolti che oscillano tra il 6 e l’8%, forchetta pochissime volte superata in positivo, mentre per la serie ambientata nel carcere di San Vittore a Milano, si è trattato sinora di repliche, andate in accoppiata agli altri test da aprile ad oggi nella fascia preserale. La nuova serie debutterà, infatti, il 22 di luglio in seconda serata. Quella che ha avuto ed ha il destino più complesso è quella che vede protagonista Luca Laurenti, mai completamente apprezzabile nei panni dell’attore, in questo caso di sit-com. Spogliata di alcuni attori ritenuti inadatti al prime time di Italia1, il bravissimo Paolo Ferrari in primis, e con l’inserimento di altri (Nora Amile, l’ex pupa, può definirsi in questo modo?), giovani nei modi, ma che con la capacità interpretativa nulla hanno a che fare, con una trama piatta data una sceneggiatura nulla, su quali basi si pensa che possa essere il gioiellino della bella stagione? Risultati disastrosi, infatti, e consecutivo spostamento e rimescolamento della programmazione delle varie serie. Insomma, più che incetta, è più giusto, forse, parlare di indigestione da sit-com, perchè, che siano nate e cresciute sulla stessa rete o che siano d’origine americana, funzionano sempre, ma in questo caso no. Quale motivazione supporta il rifiuto di quest’ultime sulla rete giovane? Una oggettiva bruttezza delle stesse o una non capacità di penetrazione nelle abitudini dei telespettatori abituali?
Certo, scorgendo questi ultimi risultati è ragione di rimpianto questa scelta che ancora non ha trovato una giusta base che funga da giustificazione. Quella mezz’ora nei giorni feriali, alle 13.40, scorreva liscia, in maniera godibile. E poco contava il fatto che il loro successo era determinato dall’esasperante attesa per il talent, perché non riuscivano a soccombere e a farsi travolgere dall’onda targata Tg1. Sta di fatto che, almeno per adesso, tutto ciò è un autentico fiasco, di quelli che fortunatamente puoi salvare perché è estate. Quali gli ulteriori, quindi, accorgimenti all’orizzonte?
Certo, scorgendo questi ultimi risultati è ragione di rimpianto questa scelta che ancora non ha trovato una giusta base che funga da giustificazione. Quella mezz’ora nei giorni feriali, alle 13.40, scorreva liscia, in maniera godibile. E poco contava il fatto che il loro successo era determinato dall’esasperante attesa per il talent, perché non riuscivano a soccombere e a farsi travolgere dall’onda targata Tg1. Sta di fatto che, almeno per adesso, tutto ciò è un autentico fiasco, di quelli che fortunatamente puoi salvare perché è estate. Quali gli ulteriori, quindi, accorgimenti all’orizzonte?
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