Distretto di polizia, è inutile negarlo, rappresenta il fiore all’occhiello della fiction Mediaset e della Taodue di Pietro Valsecchi. Uno dei pochi tentativi, se non l’unico, insieme alla sorella minore R.I.S., che ha tentato e che tenta tutt’ora di distaccarsi dalla familiare e stantia fiction italiana per strizzare l’occhio al modello americano, offerto dai telefilm di matrice statunitense che dell’essere avvincente e sorprendente in ogni suo momento fa propria tessera d’identità. La dilagante affermazione del marchio ha portato, come noto, all’irrevocabile decisione di replicarlo, in particolar modo per quanto riguarda le prime stagioni, in maniera incessante, in ogni dove, riscuotendo sempre discreti consensi. Seppure nel corso del tempo abbia lasciato per strada alcuni pezzi chiave che hanno fatto la storia e la fortuna della fiction, come Isabella Ferrari che interpretava il commissario Giovanna Scalise nelle prime due stagioni, Claudia Pandolfi nel ruolo di Giulia Corsi, nelle stagioni che andavano dalla terza alla quinta, Giorgio Tirabassi (Roberto Ardenzi), Ricky Memphis (l’ispettore Mauro Belli) tra i tanti, è merito della serie e dei suoi sceneggiatori la continua capacità di agognato rinnovamento e di perpetuo e voluto ringiovanimento della stessa, anche se è da dire che la finezza e l’accuratezza che la contraddistinguevano nei primi anni, sono andate inevitabilmente a scemare, facendo posto ad una lacerante scontatezza ed una insopportabile mediocrità nella scrittura e nella resa televisiva, tanto da arrivare a scene senza senso e finali così aperti, non ripresi nella stagione successiva in minima parte, difficilmente spiegabili.
E’ evidente il riferimento alla chiusura della sesta serie, terminata nel 2006, nel momento in cui non si capì, date le scene finali, se veramente l’indimenticato, agli occhi dei tantissimi fans, ispettore Belli veramente perì o meno. Una vicenda lasciata a mezz’aria anche successivamente, nella settima stagione – considerata dai fans e da chi vi lavorava come di passaggio, di transizione - che, più di tutte, paga le conseguenze di ciò che sottolineavamo poco fa. A poco servì, infatti, l’arrivo dell’intransigente Massimo Dapporto, che impersonò il commissario Marcello Fontana, il cui compito sarebbe dovuto essere quello della portata di una nuova folata di freschezza alla serie trasformatasi, però, in vento fatto di austerità e di grigiore poco apprezzato dai telespettatori. A ciò vada ad aggiungersi anche quella incredibile banalità nella sceneggiatura, che più volte, per effettiva incapacità di evoluzione, riprendeva, come veri e propri deja-vù o come i migliori flash-back, tracce già ampiamente analizzate in episodi d'annata. Quella passata rappresentò, per questo motivo, la peggiore tra le sette serie. Era dovuto, quantomeno, uno stop, una pausa durante la quale ripensare in maniera obiettiva al prosieguo naturale della fiction. Invece così non fu. A settembre, nuovamente sui teleschermi degli italiani, si respirerà ancora l’aria del vecchio e glorioso X Tuscolano, con tante novità annunciate così come riportato da Tgcom.
"Presenterà storie molto più gialle, con più suspence, serrate, meno facili da risolvere e più avvincenti per il pubblico", come ha annunciato Simone Corrente, il commissario dell’ottava stagione subentrato a Dapporto, al RomaFictionFest, in occasione del quale è stata proiettata la prima puntata della nuova serie. In una sala gremita di pubblico, con cui gli attori si sono fermati a lungo, per autografi e fotografie, dopo la proiezione, sono tornate le avventure degli agenti del Decimo Tuscolano a Roma, stavolta in una formazione ancora più giovane. Dopo la veloce entrata e uscita di scena del commissario Fontana (Massimo Dapporto) nella settima serie, a fare le sue veci al commissariato arriva Luca Benvenuto (Simone Corrente). ''Luca non è più un "pischello" ma è diventato un uomo più maturo e assennato - ha spiegato Corrente -. Per interpretarlo e arricchirlo ho messo a frutto il momento professionale che sto vivendo come uomo''. Qual è la difficoltà principale che il tuo personaggio affronta nella serie? ''Il dare ordini agli amici, accettare di essere passato dall'altra parte della scrivania e quindi anche la necessità di imporsi quando ce n'è bisogno. Una dinamica che creerà delle tensioni''. L'episodio presentato al FictionFest, nel quale gli agenti si concentrano sull'omicidio di una donna e di quello che sembra il suo assassino, tornano intrecciate alle indagini personali dei vari protagonisti, che dovranno avere a che fare con un dramma collettivo a fine puntata. Fra gli elementi che scandiscono la storia: l'amore fra Irene (Francesca Inaudi) e Alessandro (Enrico Silvestrin), sempre più solido; il legame che si stabilisce fra la nuova arrivata Elena (Anna Foglietti) e i colleghi; il trauma che deve affrontare Anna (Giulia Bevilacqua) e la sempre maggiore distanza tra lei e Raffaele (Max Giusti). "Il mio personaggio vive un'evoluzione che mi piace molto, lo rende più umano" - spiega Giusti (fresco di investitura per la conduzione di Affari Tuoi) - "la storia con Anna lo lascia scottato, e lui esce dal mondo ovattato dove aveva vissuto". Un periodo di crisi lo passerà anche la new entry Elena: "Ha dentro di se' dei mostri che si ritrova da sola ad affrontare", dice Anna Foglietta (presentata al pubblico già all’ultima puntata della scorsa edizione di Distretto). Per Giulia Bevilacqua, interprete di Anna, che dopo il trauma della prima puntata si troverà a vivere una nuova, bellissima storia d'amore, l'idea di ringiovanire la squadra di poliziotti anche nella figura del capo è stata bellissima: "Nella serie si respira un'aria nuova, più frizzante, con uno spirito di squadra ancora più forte. Più che un capo con i suoi sottoposti siamo un gruppo di amici che si supportano a vicenda".
Ed è ciò che sperano i tanti fans della fiction delusi, diciamoci la verità, dall’ultima mandata in onda. Tante novità, tanta voglia di riprendersi la palma della fiction Mediaset per eccellenza dopo gli ascolti nettamente in calando dello scorso autunno. Riusciranno, quindi, i nostri beniamini a vincere la loro missione più importante e cocente, quale quella che si batte il giorno successivo, nella prima mattinata, alla messa in onda di ogni puntata?
E’ evidente il riferimento alla chiusura della sesta serie, terminata nel 2006, nel momento in cui non si capì, date le scene finali, se veramente l’indimenticato, agli occhi dei tantissimi fans, ispettore Belli veramente perì o meno. Una vicenda lasciata a mezz’aria anche successivamente, nella settima stagione – considerata dai fans e da chi vi lavorava come di passaggio, di transizione - che, più di tutte, paga le conseguenze di ciò che sottolineavamo poco fa. A poco servì, infatti, l’arrivo dell’intransigente Massimo Dapporto, che impersonò il commissario Marcello Fontana, il cui compito sarebbe dovuto essere quello della portata di una nuova folata di freschezza alla serie trasformatasi, però, in vento fatto di austerità e di grigiore poco apprezzato dai telespettatori. A ciò vada ad aggiungersi anche quella incredibile banalità nella sceneggiatura, che più volte, per effettiva incapacità di evoluzione, riprendeva, come veri e propri deja-vù o come i migliori flash-back, tracce già ampiamente analizzate in episodi d'annata. Quella passata rappresentò, per questo motivo, la peggiore tra le sette serie. Era dovuto, quantomeno, uno stop, una pausa durante la quale ripensare in maniera obiettiva al prosieguo naturale della fiction. Invece così non fu. A settembre, nuovamente sui teleschermi degli italiani, si respirerà ancora l’aria del vecchio e glorioso X Tuscolano, con tante novità annunciate così come riportato da Tgcom.
"Presenterà storie molto più gialle, con più suspence, serrate, meno facili da risolvere e più avvincenti per il pubblico", come ha annunciato Simone Corrente, il commissario dell’ottava stagione subentrato a Dapporto, al RomaFictionFest, in occasione del quale è stata proiettata la prima puntata della nuova serie. In una sala gremita di pubblico, con cui gli attori si sono fermati a lungo, per autografi e fotografie, dopo la proiezione, sono tornate le avventure degli agenti del Decimo Tuscolano a Roma, stavolta in una formazione ancora più giovane. Dopo la veloce entrata e uscita di scena del commissario Fontana (Massimo Dapporto) nella settima serie, a fare le sue veci al commissariato arriva Luca Benvenuto (Simone Corrente). ''Luca non è più un "pischello" ma è diventato un uomo più maturo e assennato - ha spiegato Corrente -. Per interpretarlo e arricchirlo ho messo a frutto il momento professionale che sto vivendo come uomo''. Qual è la difficoltà principale che il tuo personaggio affronta nella serie? ''Il dare ordini agli amici, accettare di essere passato dall'altra parte della scrivania e quindi anche la necessità di imporsi quando ce n'è bisogno. Una dinamica che creerà delle tensioni''. L'episodio presentato al FictionFest, nel quale gli agenti si concentrano sull'omicidio di una donna e di quello che sembra il suo assassino, tornano intrecciate alle indagini personali dei vari protagonisti, che dovranno avere a che fare con un dramma collettivo a fine puntata. Fra gli elementi che scandiscono la storia: l'amore fra Irene (Francesca Inaudi) e Alessandro (Enrico Silvestrin), sempre più solido; il legame che si stabilisce fra la nuova arrivata Elena (Anna Foglietti) e i colleghi; il trauma che deve affrontare Anna (Giulia Bevilacqua) e la sempre maggiore distanza tra lei e Raffaele (Max Giusti). "Il mio personaggio vive un'evoluzione che mi piace molto, lo rende più umano" - spiega Giusti (fresco di investitura per la conduzione di Affari Tuoi) - "la storia con Anna lo lascia scottato, e lui esce dal mondo ovattato dove aveva vissuto". Un periodo di crisi lo passerà anche la new entry Elena: "Ha dentro di se' dei mostri che si ritrova da sola ad affrontare", dice Anna Foglietta (presentata al pubblico già all’ultima puntata della scorsa edizione di Distretto). Per Giulia Bevilacqua, interprete di Anna, che dopo il trauma della prima puntata si troverà a vivere una nuova, bellissima storia d'amore, l'idea di ringiovanire la squadra di poliziotti anche nella figura del capo è stata bellissima: "Nella serie si respira un'aria nuova, più frizzante, con uno spirito di squadra ancora più forte. Più che un capo con i suoi sottoposti siamo un gruppo di amici che si supportano a vicenda".
Ed è ciò che sperano i tanti fans della fiction delusi, diciamoci la verità, dall’ultima mandata in onda. Tante novità, tanta voglia di riprendersi la palma della fiction Mediaset per eccellenza dopo gli ascolti nettamente in calando dello scorso autunno. Riusciranno, quindi, i nostri beniamini a vincere la loro missione più importante e cocente, quale quella che si batte il giorno successivo, nella prima mattinata, alla messa in onda di ogni puntata?
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