Per 9 mesi consecutivi, come in una delle migliori gestazioni, il pubblico di Canale 5 è trainato verso il reality, lo show, il telefilm, il film (più una volta che adesso, per dirla tutta) di prima serata con quella trasmissione, quel Tg irriverente che da 20 anni ad oggi occupa gli schermi di tantissimi italiani, che si riuniscono attorno ad esso come a nessuno durante tutto l’arco della giornata televisiva. Striscia la notizia, infatti, risulta quasi ogni giorno come il programma più visto delle 24 ore e in classifiche apposite il suo nome compare sempre tra i primi posti, per più volte. Forza di un autore che più che tale è vero e proprio marchio, Antonio Ricci, spesso in prima linea nelle vicende spinose che l’access dell’ammiraglia Mediaset è costretto ad affrontare, merito di servizi degni della migliore testata giornalistica per autorevolezza e, perché no?, di una conduzione sempre brillante, nonostante i continui cambi che si registrano dietro il famoso bancone situato in quel di Palazzo Dei Cigni. Striscia la notizia, però, non esisterebbe, o almeno non sarebbe così tanto famoso se non ci fossero quelle protagoniste che di anno in anno lo vedono come puro trampolino di lancio, come l’avvio di una eventuale e gloriosa carriera: le veline. Tralasciando il significato di disprezzo che esso ha assunto nel corso del tempo e il perpetuo inserimento dello stesso all’interno di riviste di gossip spesso accanto a quelli di importanti calciatori, seguendo un ciclo non meglio definito, non frequentemente c’è un ricambio delle vallette del programma. Per novità, per maturità raggiunta, per stanchezza del pubblico, molteplici le ragioni che inducono a questa sostituzione.
E’ da qualche estate, ad intervalli non regolari, che la selezione delle presunte ballerine, nel momento in cui il programma di Ricci per eccellenza va in ferie, viene tramessa sotto gli occhi di tutti seguendo un obiettivo non specificato. Se per le prime edizioni, e per un suo spin-off in cui gareggiavano affabili signore un po’ avanti con l’età denominato Velone, senza strizzare l’occhio alle forme di quest’ultime ma per una semplice questione anagrafica, intitolata, manco a dirlo, Veline fu condotta da Teo Mammucari, quest’ultima, in onda ogni giorno dal lunedì al sabato alle 20.40 su Canale 5, per impossibilità del primo a causa di una felice paternità, ha invece il volto del più pungente dei conduttori italiani, ovvero quello di Ezio Greggio che per la prima volta lascia la comoda poltrona degli studi milanesi dopo così tanto tempo per affrontare una avventura complessa quanto stimolante. Inevitabilmente a tutta quella che era la sagacia sennonché l’impertinenza del presentatore nativo di Cossato, in provincia di Biella, dimostrata in maniera superba in altre trasmissioni in cui la veste autoriale era di Ricci così come in alcuni telefilm, da solo o in coppia, trasmessi sulle reti Mediaset bisognava dar sfoggio, per almeno due ragioni. La prima è da ritrovare nel fatto che Veline è un programma on Tour, e in quanto tale ha bisogno di un protagonista che sappia intrattenere, aldilà dello spettacolo in sé e per sé, la gente accorsa attorno al palco per seguirlo, ed in questo caso Greggio è perfetto, seppur diverso da Mammucari. Il secondo ed ultimo fattore è direttamente conseguente al primo: l'access estivo di Canale 5, in cui la volontà prevalente, anzi, unica è quella di scovare le nuove vallette pronte a danzare sul famoso bancone milanese, è un programma, proprio per la fiacchezza degli intenti, vuoto, sul quale non c’è sforzo autoriale alcuno.
Un programma che non offre nulla di nuovo, anche alla luce del fatto dei tanti rumours che si sono già diffusi in rete secondo cui la nuova velina bionda e la nuova velina bruna sono state, in realtà, già scelte. Conduttore sul palco, giuria spenta di lato, dall’altra le sei belle – sulla cui avvenenza, poi, ci sarebbe da spendere qualche parola – ragazze che, una alla volta, danzano per quei 30 secondi, a mo' di stacchetto, a partire dai quali è pressoché impossibile giudicare la migliore. In questo caso l’aiuto è offerto da una breve presentazione con cui la ragazza esordisce e con cui si ritrova, suo malgrado, protagonista di siparietti da Tv locale, dal cantare sotto un getto d’acqua in una piscina per bambini al parlare in lingua farfallina. Gesti voluti o non, ma comunque ridicoli. In questo caso si denota la perfetta identità di questo programma: un valido tappabuchi senza pretese, un baraccone che regge tutto sulle spalle di colui che ci mette la faccia. Quella tosta dell’ex conduttore del cult Libero e quella divertente di quello di Striscia fanno la differenza; uno dei pochi casi in cui, quindi, è il conduttore a fare il programma, data una non esistenza di una minima struttura dello stesso. Per sopperire al quasi flop di Cultura Moderna della scorsa estate, per una volontà di non voler vedere il proprio pubblico affezionarsi ad una riscaldata Botola, ecco pronta, quindi, la nuova edizione di Veline. Forse, però, era meglio che questa selezione avveniva dietro le quinte. Anche perché, se pure quei rumours fossero errati, ci sarebbe il rischio di eleggere le nuove Lucia Galeone e Vera Pisu Atyushkina, cambiate dopo solo un anno. E in questo caso, altro che tappabuchi.
E’ da qualche estate, ad intervalli non regolari, che la selezione delle presunte ballerine, nel momento in cui il programma di Ricci per eccellenza va in ferie, viene tramessa sotto gli occhi di tutti seguendo un obiettivo non specificato. Se per le prime edizioni, e per un suo spin-off in cui gareggiavano affabili signore un po’ avanti con l’età denominato Velone, senza strizzare l’occhio alle forme di quest’ultime ma per una semplice questione anagrafica, intitolata, manco a dirlo, Veline fu condotta da Teo Mammucari, quest’ultima, in onda ogni giorno dal lunedì al sabato alle 20.40 su Canale 5, per impossibilità del primo a causa di una felice paternità, ha invece il volto del più pungente dei conduttori italiani, ovvero quello di Ezio Greggio che per la prima volta lascia la comoda poltrona degli studi milanesi dopo così tanto tempo per affrontare una avventura complessa quanto stimolante. Inevitabilmente a tutta quella che era la sagacia sennonché l’impertinenza del presentatore nativo di Cossato, in provincia di Biella, dimostrata in maniera superba in altre trasmissioni in cui la veste autoriale era di Ricci così come in alcuni telefilm, da solo o in coppia, trasmessi sulle reti Mediaset bisognava dar sfoggio, per almeno due ragioni. La prima è da ritrovare nel fatto che Veline è un programma on Tour, e in quanto tale ha bisogno di un protagonista che sappia intrattenere, aldilà dello spettacolo in sé e per sé, la gente accorsa attorno al palco per seguirlo, ed in questo caso Greggio è perfetto, seppur diverso da Mammucari. Il secondo ed ultimo fattore è direttamente conseguente al primo: l'access estivo di Canale 5, in cui la volontà prevalente, anzi, unica è quella di scovare le nuove vallette pronte a danzare sul famoso bancone milanese, è un programma, proprio per la fiacchezza degli intenti, vuoto, sul quale non c’è sforzo autoriale alcuno.
Un programma che non offre nulla di nuovo, anche alla luce del fatto dei tanti rumours che si sono già diffusi in rete secondo cui la nuova velina bionda e la nuova velina bruna sono state, in realtà, già scelte. Conduttore sul palco, giuria spenta di lato, dall’altra le sei belle – sulla cui avvenenza, poi, ci sarebbe da spendere qualche parola – ragazze che, una alla volta, danzano per quei 30 secondi, a mo' di stacchetto, a partire dai quali è pressoché impossibile giudicare la migliore. In questo caso l’aiuto è offerto da una breve presentazione con cui la ragazza esordisce e con cui si ritrova, suo malgrado, protagonista di siparietti da Tv locale, dal cantare sotto un getto d’acqua in una piscina per bambini al parlare in lingua farfallina. Gesti voluti o non, ma comunque ridicoli. In questo caso si denota la perfetta identità di questo programma: un valido tappabuchi senza pretese, un baraccone che regge tutto sulle spalle di colui che ci mette la faccia. Quella tosta dell’ex conduttore del cult Libero e quella divertente di quello di Striscia fanno la differenza; uno dei pochi casi in cui, quindi, è il conduttore a fare il programma, data una non esistenza di una minima struttura dello stesso. Per sopperire al quasi flop di Cultura Moderna della scorsa estate, per una volontà di non voler vedere il proprio pubblico affezionarsi ad una riscaldata Botola, ecco pronta, quindi, la nuova edizione di Veline. Forse, però, era meglio che questa selezione avveniva dietro le quinte. Anche perché, se pure quei rumours fossero errati, ci sarebbe il rischio di eleggere le nuove Lucia Galeone e Vera Pisu Atyushkina, cambiate dopo solo un anno. E in questo caso, altro che tappabuchi.
3 commenti:
Quoto tutto. In effetti Veline quest'anno sembra non avere alcun mordente. Sembra solo una sfilata di ragazzette che, da settembre in poi, (o anche prima) vedremo in ogni dove, quiz Rai e Mediaset, vallette, improvvisate ballerine ecc.ecc...
E, sinceramente, trovo Ezio Greggio troppo lezioso. Preferivo l'irriverenza di Mammucari ad un Greggio che sin troppo spesso trova talento in prove ridicole, senza alcun senso...
bravo!
Veline a me quest'anno non piace. Preferivo Mammucari, e sono d'accordo con il fatto che è già tutto deciso.
E' vero, anche per me è peggiorato. Sembra solo una mostra delle belle statuine, però cmq in estate è uno dei pochi programmi nuovi....:((((((((((((((((((
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