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mercoledì 23 aprile 2008

SERGIO ASSISI: DA ATTORE A "SCRITTORE"....ERA NECESSARIO?

La televisione crea attori, cantanti, ballerini. Ed ora crea anche scrittori. Oddio, dando uno sguardo al libro, di scritto c’è ben poco, ma perfino Sergio Assisi, attore della fiction Capri2, è “sbarcato” in libreria. Un libro fatto di immagini, di stravaganze, di surreali situazioni che, solo chi è vissuto in una città come Napoli, può comprendere fino in fondo. Foto, realizzate dal suo stesso fratello, messe l’una di seguito all’altra, con una semplice nota nel fondo, nel ridicolizzare quanto immortalato. Ho avuto occasione di vedere i suoi fan, accaniti come non mai, in ricerca di un suo autografo, in occasione della sua presenza alla presentazione del libro stesso, in una notissima libreria italiana. Ho avuto modo anche di sfogliare le pagine della sua “opera prima” e, devo dire con sincerità, non ne ho avuto un parere favorevole. E’ come sbattere il mostro in prima pagina, come mettere il dito nella piaga di una città già fin troppo ferita. E’ questo ciò che mi è passato per la testa, riflettendo un po’ su quelle immagini. Una iniziale ilarità si è fatta prendere il sopravvento da un pensiero “ma queste foto, gireranno in tutta Italia?”. Questa sarà l’ennesima immagine che i napoletani forniscono alla restante penisola, in attesa, ancora una volta di essere derisi? Nulla di particolare in verità. Probabilmente ho concesso a quelle immagini più attenzione e riflessione di quanto meritino, ma era davvero necessario, sintetizzare in questo modo, una intera città? Sergio Assisi è estremamente bravo come attore. Ho avuto modo di apprezzare la sua professionalità, sia nella “fiction isolana”, sia in Graffio di Tigre, che tanto successo ha riscosso nella scorsa stagione, sempre su RaiUno. Perché allora, sempre più spesso, e soprattutto quando si parla di ambito artistico, un mestiere invade l’altro?

9 commenti:

Anonimo ha detto...

ahahah....non sapevo fosse anche scrittore..

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo. Ho avuto anche io occasione di sfogliare questa sorta di libro, e, visto che sono napoletano, ho pensato proprio le stesse cose.
Può far ridere, ma di fondo si ridicolizza una città intera.

Anonimo ha detto...

Ciao, io ho acquistato questo libro, l'ho sfogliato più volte e riso e sorriso più volte. Penso dunque che l'intento sia stato raggiunto. Non si "ridicolizza" una città, ma si "racconta" Napoli e i suoi problemi sottolinendone la dote innata, che è l'ironia. I problemi a Napoli ci sono e sono evidenti, bisogna fare finta di nulla? Mettere le solite foto da cartolina? Assisi col fratello Dario e Domenico Raio ha voluto evidenziare un aspetto importante, ossia che anche nella "munnezza" e nel degrado possono nascere talenti.
Poi loro hanno firmato, e non "scritto" un libro, dato che si tratta solo di un libro di foto scattate in questi 15 anni dai fratelli Assisi (le descrizioni ad ogni foto sono di Domenico Raio).
Ciao...:-)

Barbara

Expedit ha detto...

Allora, chiariamo più punti..:)
Che ci sia il racconto di Napoli, in quel libricino, credo sia cosa molto triste a questo punto. L'ironia napoletana, è sempre più spesso messa alla berlina, riducendo l'intera città a qualche singolo luogo comune. Luoghi comuni di cui questa "raccolta di foto" ne è piena. Sono decenni che va avanti questa storia della Napoli simpatica. Ma con la simpatia non si va proprio da nessuna parte, ed i recenti e tristissimi fatti lo stanno dimostrando.
Se doveva mettere le foto da cartolina? Beh, nessuno aveva chiesto una ulteriore conferma di quanto Napoli, in alcuni frangenti, sia surreale. Un surreale che è superficialmente simpatico, ma profondamente triste e malinconico.

Ho sbagliato a parlare di "scritto"? Beh, le virgolette, in quel caso, erano più importanti della parola che esse stesse contenevano...

In ogni caso, seppur di parere contrastante, di ringrazio per la tua opinione..:)

Anonimo ha detto...

Scusa, la precisazione riguardo lo "scritto" era riferita all'anonimo number one, avrei dovuto specificarlo.

Volevo solo aggiungere questo, poi mi ritiro..:)))
In questi mesi è circolata in Italia, e nel mondo, una certa immagine di Napoli, che è quella dei cumuli di spazzatura. L'immagine è stata compromessa ormai, e questo ha creato non pochi problemi anche sul turismo e in altri settori (vedi cosa è successo con la mozzarella di bufala...); ecco, io credo che gli autori di questo libro di foto siano stati spinti da una scatto di orgoglio. Come per dire "è vero che c'è tutto questo, è vero che c'è la munnezza e ci sono tanti problemi, è vero tutto, ma nonostante questo, nonostante la munnezza noi resistiamo". Come?
Con il carattere proprio del napoletano (senza voler generalizzare ovviamente), che è la solarità, l'ironia e l'arte di arrangiarsi.
E non sono luoghi comuni.
Ricordo un esame (si parlava anche dei Carafa) all'Università...in una noticina del libro si accennava alle numerossissime dominazioni subite nel corso dei secoli dalla città di Napoli, e che se non fosse stato proprio per il temperamento dei napoletani, se non fosse stato per i "luoghi comuni"...questi sarebbero stati "sopraffatti". E invece resistono, come popolo dico, ossia come cultura, tradizioni e tutto. E infatti, facci caso...la parola "popolo" resiste ancora quando si fa riferimento proprio ai napoletani! Lo dico da non napoletana. :)
Vabè...ho terminato...ciao :)

Barbara

Anonimo ha detto...

Ho comprato anch'io il libro dei fratelli Assisi e di Raio e quando l'ho "letto" mi sono detta che, purtroppo, a differenza di quanto era nella intezioni, chi non è napoletano avrebbe commentato come molti di voi hanno fatto. L'intento era quello di far comprendere lo spirito dei napoletani, la loro simpatica "anarchia" e il loro riuscire a ridere o, sempliemente, a sorridere anche quando si è sommersi dalla "munnezza". Far comprendere che, possono farci di tutto, ma noi napoletani non ci arrendiamo e riusciamo ad uscirne sempre e comunque. Purtroppo, come lo stesso Assisi disse in un'intervista, è quasi impossibile far capire a chi nonè di Napoli, i napoletani perchè "siamo un mondo a parte". Quanto meno ci hanno provato!
Un'ultima nota: se uno ha più talenti perchè non sfruttarli? Sergio Assisi è un grandissimo attore, questo non toglie che possa essere anche un bravissimo scrittore (Faletti docet). Detto questo in questo libro non scrive...in futuro chissà

Anonimo ha detto...

In realtà credo non sia giusto dare gran rilevanza a Sergio Assisi come "scrittore", in quanto con il libro a parer mio (che ho conosciuto entrambe i fratelli quando erano agli inizi)non c'entra quasi nulla. Il fratello Dario è sicuramente stato ideatore e realizzatore di tale libro. Ovviamente perchè non sfruttare il nome prestigioso del fratello?

Anonimo ha detto...

nn ti posso dirti niente perke sono una tua fans da sempre x me sei tutto .mi sono comprata il tuo libro e davvero speciale.spero ke tu e gabriella starete sempre insieme vorrei stare io ma tu e lei fate davvero una bellissima coppia.sei bellissimo.by susy

Anonimo ha detto...

era necessario se lo sai fare .sergio tu devi fare quello ke senti di fare nn dare retta alla gente xke vogliono stare al tuo posto.io davvero ti ammiro,io abitoa napoli e so ke alcune parti napoli fa schifo ma ce un posto meraviglioso si kiama "MARGELLINA"penso ke lo saisei davvero bravissimo e bellissimo spero ke cn questo libro avrai piu successo .ti amoooooooooo di bene susy da napoli