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martedì 20 maggio 2008

TRA “SCORIE” E “PIRATI”, RAIDUE METTE IN “PIAZZA GRANDE” I SUOI DIFETTI


La seconda rete di stato è, brutalmente e personalmente, dotata di una identità tendente allo zero. Mi spiego meglio. E’ solito infatti, per gli addetti ai lavori, realizzare programmi fortemente in funzione della rete su cui essi andranno trasmessi. Vi immaginate Lucignolo su RaiUno, o I Raccomandati su Italia1? La risposta è semplice: no. Perché? Ogni rete infatti, e questo è spesso motivo di discriminazione da parte della televisione privat, dedita talvolta di sbandierare vittorie auditel basandosi sul solo target di riferimento, è dotata di un pubblico fortemente fidelizzato, di persone che, de gustibus, ritrovano un motivo di divertimento o di puro intrattenimento in quella che è la linea editoriale adottata da uno dei vari direttori di rete. Che sia ora adatta ad un pubblico maggiormente adulto, o estremamente giovane, ciò non deve apparire come discrimante di una gerarchia interna tra reti televisive.
Questo discorso può dirsi ben definito per gran parte delle reti facenti parte della televisione generalista, a meno di RaiDue. RaiDue infatti, è da un bel po’ che cerca di “svecchiare” (che brutto termine) il proprio pubblico, trasmettendo sempre più spesso programmi maggiormente adatti ad un pubblico giovane. Si parla ovviamente di maggioranza, non di valori assoluti. Certo è che un programma come X-Factor è dotato di un pubblico di composizione ben diversa da quello di Scommettiamo Che?, analogamente se prendiamo come riferimento la trasmissione Scorie di Nicola Savino, ed il talk di intrattenimento mattutino come Piazza Grande, avente tra i protagonisti Giancarlo Magalli e, (ahimè), Monica Leofreddi. Fatto sta che, se nello zapping ci si sofferma su RaiDue, talvolta potremmo trovarci di fronte a trasmissioni come Pirati, una sorta di Iene senza artigli, pensata ed organizzata certamente per un pubblico giovane, e talvolta dinanzi ad AnnoZero, di certo, il cui interesse è, per la maggior parte, derivante da tutt’altro pubblico.
RaiDue mi appare sempre più come un gabbiano che tenta di spiccare il volo, ma rimane basso, vista la grossa “zavorra”, di cui non se ne riesce a scrollare. Paradossalmente infatti, il pubblico maggiormente maturo apprezza la programmazione di RaiDue. Prodotti come Annozero e Scommettiamo Che? riescono di gran lunga a superare gli ascolti di un X-Factor che tanti sacrifici economici ha portato all’azienda di Viale Mazzini ed il cui obiettivo era soprattutto quello di aumentare il bacino di pubblico giovane della rete Rai. Come fosse un continuo tira e molla. Un voler scommettere sul cambiamento, consapevoli che fin troppo spesso si rimarrà a bocca asciutta. Un coraggio che forse manca del tutto. La svolta di una rete deve apparire radicale, se è nelle intenzioni degli addetti ai lavori. In questo modo invece, si tende solo a shakerare diversi bacini di pubblico, mandando in confusione lo stesso telespettatore. Avete mai sentito una persona che vi chiede “Cosa trasmette stasera RaiDue?”

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