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giovedì 24 aprile 2008

COMMENTI ALL'INTERVISTA DI PIERSILVIO BERLUSCONI

Prendo spunto da una intervista del Corriere della Sera, redatta da Maria Volpe, rivolta a PierSilvio Berlusconi, vicepresidente di Mediaset. Magari commentare e porre alcune riflessioni su alcune risposte, come già fatto nel passato con Massimo Donelli, direttore della rete ammiraglia di Cologno Monzese.
E Mediaset è in buone mani? Sono anni difficili per la televisione. «Il 2007 è stato molto complicato, ma ne siamo usciti con un bilancio positivo e ottimi utili. Nel 2008, almeno finora, la pubblicità è in crescita e gli ascolti brillanti. Già nello scorso autunno, Canale 5 è stata la prima rete italiana in prima serata e ora, a stagione quasi finita, Canale 5 e Mediaset sono leader assoluti sul pubblico fino a 65 anni. E anche considerando tutta la popolazione siamo davanti. Non è un nostro obiettivo, ma premia il nostro lavoro. Insomma, tutti gli indicatori fanno pensare al 2008 come a un grande anno».
Di chi è il merito? «Abbiamo risultati elevati e costanti: da Striscia ad Amici, dalla Corrida al Grande fratello e allo Show dei record, passando per i Cesaroni. La Rai invece vive su singoli eventi: Celentano, Benigni, Sanremo, miniserie seguite soprattutto dal pubblico più anziano».

Io, personalmente, con tutta la concentrazione possibile, non risco a capire perchè, se si vuole vantare e porre luce su un proprio risultato, bisogna necessariamente "gettare fango" sulla concorrenza. La stessa concorrenza che Donelli, più volte, dichiara di ignorare, ma a quanto pare, è sempre tassello presente, nello scacchiere dei pensieri della televisione privata. Tralasciando in ogni caso questo discorso, qual'è la differenza tra un programma come Striscia la Notizia e L'Eredità? Qual è invece quella tra i Cesaroni, ed Il Medico in Famiglia? Sono entrambi, rispettivamente, prodotti di gran successo, i primi di tipo seriale, i secondi invece a tempi alterni? Se la Rai basasse la propria programmazione sui soli eventi, di certo non porterebbe a casa i risultati che tuttora riesce a sostenere. Adriano Celentano si concede al più una puntata ogni anno, Roberto Benigni ancora meno. Sanremo occupa una settimana in 365 giorni di programmazione. Siamo davvero sicuri che l'intera programmazione della Rai si basi sui soli eventi. Format quotidiani, di grande successo, come l'Eredità ed Affari Tuoi, La Vita in Diretta ed UnoMattina, non vanno in onda tutti i giorni? E soprattutto, non riesco a comprendere questa frase "miniserie seguite soprattutto dal pubblico più anziano". Le mie origini partenopee mi porterebbero a dire "embè?". Sempre più spesso la televisione privata tagliuzza a proprio favore il pubblico, per esaltare vittorie e sconfitti. Ma che senso ha esaltare il fatto che RaiUno, abbia un pubblico maggiormente anziano? Personalmente credo sia uno dei principi che più va contro qualsiasi etica. Considerare che esista un solo pubblico utile, quello attivo, credo sia del tutto contro a qualsiasi logico ragionamento e, soprattutto, sono informazioni che dovrebbero rimanere solo e solamente all'intero dei corridoi di Cologno Monzese, a cui tanto caro è il suo target giovane.
Domenica scorsa il direttore di Raiuno Del Noce era ospite di Bonolis a «Il senso della vita» su Canale 5. Le ha dato fastidio? «Noi avevamo sconsigliato Bonolis. Nulla contro Del Noce, ma non ci sembrava opportuno, soprattutto per loro due. Detto questo non è nostro costume vietare se non ci sono eccessi dal punto di vista editoriale. Contenti loro...».
Il futuro di Bonolis è a Mediaset o come si dice tornerà alla Rai visto che a giugno scade il suo contratto? «Noi siamo tranquilli, stiamo lavorando insieme a Paolo su progetti futuri. E poi abbiamo un'opzione: potremmo allungare il contratto».
Se volesse condurre il prossimo Festival di Sanremo concedereste la liberatoria? «Prima pensiamo alle cose da fare in Mediaset, poi, nel caso, vedremo se sarà possibile coordinare gli impegni. Di principio non siamo contrari. L'abbiamo già concessa ad altri importanti artisti Mediaset».
Perché non avete un programma d'informazione in prima serata? «L'approfondimento politico a quell'ora deve avere toni forti per funzionare. Non è facile per nessun editore: figuriamoci per noi. Ce ne direbbero di tutti i colori. Di certo, una cosa fatta col bilancino non funzionerebbe
».
La situazione Bonolis è quindi sempre più oscura. Come avevo già detto, l'intervista di domenica scorsa rivolta a Fabrizio Del Noce, mi sembrava una sorta di timbro su un contratto che, secondo alcune voci, dovrebbe essere già stipulato. E' pur vero che, durante la stessa intervista, la televisione è apparsa come un solo elemento marginale. Alla comparsa della foto del cavallo di Viale Mazzini, il direttore di RaiUno è stato abbastanza generico, senza alcun riferimento a personaggi e trasmissioni. Quale sarebbe stato il fastidio? Il trasferimento di Paolo Bonolis, ed Il senso della vita, a mezzanotte, significa qualcosa in tal senso?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

la popolazione attiva 15-64 esiste e viene utilizzata anche per studiare il mercato del lavoro dove in questo ambito rapprersenta la popolazione in età da lavoro mentre nei listini pubblicitari è il target pregiato la popolazione che interessa agli inserzionisti ed è così stabilito.
Non è un'offesa dire mediaset è seguita da un pubblico giovane e la rai più anziano anche perchè entrambi hanno lo stesso valore chiaramente ogni impresa guarda ai propri obiettivi mediaset il 15-64 la rai il responsabile d'acquisto.
Ed è ovvio che a mediaset interessa il 15-64 poi se oltre a vincere nel 15-64 vincono anche nel totale non vedo cosa ci sia di male sottolinearlo sono comunque soddisfazioni

Anonimo ha detto...

e poi in queste dichiarazioni io non ho letto ingiurie o offese alla rai

Expedit ha detto...

Allora...
Io non ho detto che il target 15-64 non esiste. Probabilmente mi sono spiegato male. Sono però informazioni che dovrebbero rimanere all'interno di una azienda, nellle sue ricerche di marketing e nei suoi bilanci. Non si può proclamare una vittoria solo basandosi su una fascia di pubblico.
In secondo luogo, non ho mai letto una comunicazione della Rai in cui veniva incensato un risultato basandosi sui soli "anziani". Ciò che vuol dire? Che se si vuole esaltare un risultato, lo si può fare anche sul pubblico totale, se si raggiunge...

Il discorso del pubblico attivo, guarda caso, è stato introdotto proprio da Mediaset, per annunciare vittorie.

Non ho parlato di ingiurie. Ma di "discorso forzato", semmai...

Anonimo ha detto...

Ha ragione expedit...
Suddividere la popolazione in un modo così brutale e pubblico, non è proprio nessuna cosa normale.