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martedì 30 giugno 2009

BRUNO VESPA: "PORTA A PORTA È UNA TRASMISSIONE MODERATA E DI SUCCESSO: INIZIATA E TERMINERÀ CON ME"

Raiuno in attesa dell’autunno 2009 manda in onda repliche su repliche, come suo solito, come solito della televisione italiana, come solito per il piacere del popolo italico, visto che – come notammo in passato – cova una sottile incoerenza, una lieve ma netta discrepanza tra quello che dice e quello che vede. Insomma, si cercano programmi in prima serata, in preserale, in access prime time sempre nuovi, sempre innovativi, in diretta o magari registrati, ma comunque inediti, e alla fine trionfa La signora in giallo per la serie “viva la coerenza”, per l’appunto. La replica è un classico, come classici d’altronde sono tutti gli appuntamenti di Raiuno anche durante le restanti tre stagioni dell’anno. Uno di questi è senza dubbio Porta a porta, in onda ininterrottamente dal lontano 1996 in seconda serata, quattro giorni a settimana, diventato il salotto più popolare di tutta quanta la televisione italiana. Versatile ed eclettico, il programma di Bruno Vespa ospita ogni giorno tematiche e protagonisti diversi, per la creazione di un ambiente amatissimo dal pubblico italiano. Un marchio famoso resosi protagonista anche di approfondimenti speciali in prima serata laddove la cronaca ne richiedesse la presenza, in occasione di elezioni, di morti, di eventi particolari come ad esempio l’11 settembre 2001 in cui il servizio fu praticamente eccellente. Sulla falsariga di quanto avvenuto al programma concorrente, Matrix che ha visto l’avvicendamento di conduttori, con un Alessio Vinci che è subentrato a tutti gli effetti ad Enrico Mentana, il conduttore di Porta a porta ha voluto dire la sua a proposito di una sostituzione futura con protagonista la sua trasmissione, chiudendo le porte ad ogni possibile successione ereditaria. Ecco la notizia, tratta da Voce d’Italia.

Roma – ‘Porta a Porta’ è ormai diventato sinonimo di Bruno Vespa. Lo scultore e la sua opera sono indivisibili, ma oggi è giunta la consacrazione di questo rapporto: “I programmi non sono ereditari. ‘Porta a Porta’ finirà con me. Quando smetterò io, arriverà certamente qualcuno bravo a fare un'altra cosa”. Per la trasmissione di RaiUno non ci sarà la stessa sorte di ‘Matrix’, con un cambio di conduttore in corsa. E a proposito di Enrico Mentana e Alessio Vinci, i due giornalisti che si sono succeduti al timone del programma di approfondimento di Canale 5, Vespa dice: “Da quando il 'Corriere della Sera' sopravvisse all'uscita di Montanelli, ho imparato che nessuno di noi - a cominciare da me - è indispensabile. Vinci è un bravo professionista e sarà un avversario tosto”. Riguardo ad 'Annozero' di Santoro, invece, il giornalista aquilano dichiara: "L'ho visto qualche volta. Purtroppo vedo poco la televisione. Peccato, perchè mi sarebbe molto utile per imparare anche dalle peggiori"

In un’intervista al settimanale free press ‘Pocket’ il conduttore, responsabile di quello che viene definito ‘terzo ramo del parlamento’, si difende dall’accusa di essere un adulatore e dice: “Nella mia trasmissione sono venuti ospiti direttori di giornale di tutti gli orientamenti. Ti risulta che abbiano fatto domande più complete e scomode delle mie? Sono amico personale di alcuni politici di ogni estrazione da molti anni. Mi capita di incontrarli a qualche cena ogni tanto”.

Sul rapporto tra politica e giornalismo, spesso origine di raccomandazioni, Vespa dice: “Un giornalista molto appoggiato può avere più opportunità di uno che non lo è. Ma, come disse Paolo Frajese a un raccomandato somaro, ‘Adesso il microfono chi te lo regge?’”.

Per Vespa, portabandiera dei giornalisti televisivi, quella a cui appartiene è una vera e propria casta: “Basta vedere – afferma – come hanno reagito alla legge sulle intercettazioni telefoniche che ci mette sullo stesso piano degli altri Paesi europei”.

1 commento:

Elly ha detto...

Io guardo spesso porta a porta, ma la versione estiva è davvero brutta.

stasera dovreebbero parlare della tragedia di viareggio, ad esempio......