Ma non si vuole essere cattivi, mediaticamente parlando ovviamente, se non si vuole fare riferimento al ruolo che Filippo Magnini ricopre nelle puntate serali, le prime serate in cui, persino personaggi come Paolo Brosio avevano reso spesso sfondo di personali opinioni e prese di posizione. Complice una telecamera che preferisce il gruppo di concorrenti all' inviato, Filippo Magnini si palesa dinanzi ai teleschermi sono per dire, "Buonasera Simona" e ripetere, dopo circa 180 minuti, con un sorriso stampato, gli "appuntamenti della settimana".
Se si vuole promuovere, mediaticamente parlando, il personaggio, come è solito farsi nei confronti di nuovi volti del piccolo schermo, lo si farà. La critica spesso tende a fare di un successo un calderone in cui immergere tutti i personaggi coinvolti in esso.
Una partecipazione che, forse ai miei occhi troppo critici, assume tanto il sapore di un fin troppo esposto manifesto per promuovere una immagine finora "relegata" al mondo dello sport. In un confronto con LaTalpa, credo che si possa ritenere sicuramente vincente il ruolo di Paola Barale. Quel tocco di surrealità, quel finto ma efficiente snobismo che, complice un personaggio dal forte carisma, sembra funzionare eccome. Talvolta, almeno per un semplice telespettatore, non è necessario indispensabilmente un personaggio gradevole, ma si pretende il cosiddetto "minimo sindacale": ovvero un minimo di carisma, di carattere. O sbaglio?
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