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giovedì 31 luglio 2008

PAOLO BONOLIS: "DEVO ANCORA DECIDERE COSA FARE, A SANREMO RISPETTERO' LE LEGGI DELL'EVENTO"

Fa caldo, la temperatura sale ma, a quanto pare, la questione Bonolis sembra non chiarirsi mai. Il suo trasferimento in Rai mai avvenuto, il suo Sanremo che ancora non esiste; insomma del tutto precaria la condizione del camaleontico presentatore, intento sempre più nel recuperare un rapporto con il suo pubblico. I cenni di distensione di Pippo Baudo devono trovare ancora traccia di controrisposta ma, tutto sommato, Bonolis appare ancora velatamente solare, in cerca di un progetto che possa rilanciare la sua immagine e la sua professionalità, mai messa in discussione ma indiscussamente repressa in questi tempi recenti. Ed è proprio di ciò che si parla in questo stralcio di intervista che, tratta direttamente dal settimanale Oggi, dibatte riguardo i due punti salienti sempre oramai abbinati a Paolo Bonolis: Sanremo ed il denaro. Il valore del successo, ed il valore della banconota, paragonati e vivisezionati, nell'intento di conoscere sempre più "tasselli caratteriali" del noto presentatore, associati ad una ostentazione forse troppo forzata riguardante alcuni aspetti. Il voler giustificare i suoi prepotenti cachet con il guadagno della rete (ma quanto ha potuto realmente guadagnare da Bonolis, ascolti alla mano, Mediaset?) ed il voler a tutti costi dissociarsi dall'ossessione per un lavoro che lo ha portato all'ossessione per Sanremo. Contraddizioni ed incoerenza insite forse in ognuno di noi, ma ancora più rimbombanti quanto trattasi di personaggi del calibro di Paolo Bonolis. Ecco l'intervista:
Paolo, ad agosto scade il tuo contratto con Mediaset e nei nuovi palinsesti non c'è traccia di programmi tuoi. "Devo decidere cosa fare."
A Porto Cervo hai partecipato ad una riunione segreta con i dirigenti Rai. Farai Sanremo? "Si, è possibile, ma ancora tutto è da decidere"
Il tuo passaggio dalla Rai a Mediaset con un contratto triennale da 24 milioni di euro scatenò molte polemiche. "Se una azienda ti propone 24 milioni di euro significa che tu gliene fai guadagnare almeno il doppio"
La gente comune si fa una sola domanda: come si vive con 24 milioni di euro? E come si spendono? "Non conoscono mia moglie. Scherzo. La verità e che, scoccia dirlo perchè pare falso, ma Facciamo una vita normale. I lussi che ci concediamo sono una bella casa, auto e viaggi nei quali ci trattiamo bene. Da quando però abbiamo i bimbi, i nostri viaggi durano un paio d'ore, poi Sonia vuole tornare."
Viaggiate sul tuo aereo privato e vi tuffate in piscine piastrellate di diamanti? Comprate castelli da fiaba come Pitt e la Jolie o prenotate loft sulla luna. "Per l'amor di Dio, quella non è ricchezza, è schiavitù. Io tendo a non possedere, non mi piace, non mi interessa. Preferisco usufruire delle cose, ville o aerei a noleggio, per il periodo che mi serve e poi basta"
Alti e bassi. A dispetto del successo stratosferico di alcune tue trasmissioni e del fiasco di alcuni programmi, sei un uomo che non ha mai perso la testa. "Percepisco la banalità del tutto. La vita sale e scende per cose importanti, come la salute, gli affetti, figuriamoci per gli accadimenti occasionali come il lavoro. Il successo non mi causa fenomeni di autoidolatria e l'insuccesso non mi mortifica per più di cinque minuti. La famiglia e gli affetti sono più importanti perchè sono fatti di persone, e non di circostanze, perchè sono
una scelta tua. Le mie trasmissioni sono come un mobile per un falegname. Io mi impegno al massimo, poi che vada come deve andare"
Anche Sanremo? "Amche Sanremo. E' un evento, ed io rispetterò le leggi degli eventi: tenterò di stupire e di divertire il pubblico"
Adesso o mai più: pentiti di aver invitato Tyson all'Ariston nel 2005? "No, mai! Tyson è un campione che ha fatto degli errori, ed ha pagato per questo. Lo rifarei" A registratore spento poi rincara la dose: "Vedo intervistare personaggi dei quali sappiamo bene le nefandezze e nessuno si lamenta. Che non vengano a fare la morale a me."
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KARINA CASCELLA: COME DIVENTARE UNA STAR PARTENDO DA UN IMBARAZZANTE NULLA

C’era una volta a Cologno Monzese, un comune poco a nord di Milano, una donna, vicino alla soglia dei cinquanta, dai capelli biondi e dall’aspetto mascolino che, seppur fosse stata all’epoca spinta nel mondo dello spettacolo da suo marito, molto più importante e molto più famoso di lei – quando, invece, oggi la situazione è diametralmente opposta -, è riconosciuta in quegli ambienti come un vero e proprio genio nel "dare a Cesare ciò che è di Cesare", ovvero nel dare al pubblico quella roba tale che lo stesso sia saziato a partire da quella fame di cui la maggior parte della platea televisiva sente bisogno e necessità, ma di cui ci vergogniamo un po’ troppo nell’ammetterlo. Lei afferma che i suoi programmi e le sue trasmissioni, autoincensandosi a maniche larghe, sono riflesso di ciò che la società odierna propone e afferma prepotentemente. Allora - rompendo la magia del racconto come se si trattasse di una favola - se pure così fosse, trovatemi i corrispondenti, nella realtà di cui noi comuni mortali siamo parte integrante, di alcune creature, per non dire altro, a cui ha dato origine e a cui dà modo di svilupparsi, di evolversi e di, incredibilmente, crescere, da un’ottica puramente televisiva, nelle sue trasmissioni. Un nome su tutti? Quello di Karina Cascella, uno di quelli che forse ai più può risultare poco conosciuto ma che è, d’altra parte, una di quelle individualità con cui hanno a che fare, per circa nove mesi l’anno, i 2.5 milioni di telespettatori che seguono, su Canale5, Uomini e Donne, il programma leader ed indiscusso tale dell’offerta televisiva pomeridiana.

Chi non l’ha mai guardato, diciamoci la verità? Da alcuni anni a questa parte la trasmissione ha preso una piega riconoscibilissima: una sorta di trasposizione sul piccolo schermo di una fantomatica Agenzia Cupido, di quelle in cui entri, dai le caratteristiche della tua lei ideale alla consulente che provvederà a trovarne una d'aspetto simile, aspetti la combina di un appuntamento e via. In Uomini e Donne è pur vero che accadono cose simili, ma a ciò vanno ad aggiungersi alcune caratteristiche imprescindibili dalla sua struttura. Chi cerca l’anima gemella è il cosiddetto tronista, colui che siede sul trono, il bello e impossibile (e sfortunato in amore) o la bella di turno che desidera l’uomo della sua vita. Dalle scale scendono in fila indiana gli intrepidi (o le intrepide) spasimanti che hanno il significativo titolo di corteggiatori. Fin qui, tutto uguale all’agenzia di cui sopra. Almeno teoricamente. Il programma, ad onor del vero, non è sempre così incredibilmente brutto come frequentemente è dipinto: è un ottimo serbatoio cui attingere una sana dose di risate, ma senza il bisogno di eccedere altrimenti non se ne può fare più a meno. Comunque, seduti accanto ai tronisti ci sono delle creature, dal non meglio specificato ruolo, che prendono il nome di consiglieri - di cosa, poi, non ci è dato sapere -. Una sorta di evoluzione del coraggioso incarico dell’opinionista, per intenderci. Ora, facendosi spazio, sgomitando con il suo concorrente, il ballerino - una volta, forse - Gianni Sperti (vicino a cui avrà posto, a partire da settembre, anche un’altra reduce della trasmissione, la simpatica vamp Tina Cipollari), chi emerge è la nostra partenopea, tanto bionda quanto aspra e rancida nel giudicare le varie dinamiche a cui viene dato sfoggio in studio. E non ci dimentichi dell'enorme pubblicità che ci si fa, oltre ad un nome, qualora non ce lo si abbia ancora, ovviamente.

Che sorprende di questa cosa? Che un incarico così vuoto, così nullo possa regalare un posto in prima fila su giornali, riviste e nella stessa Tv, dal quale nessuno ti schioda. Insomma, si provi a cacciare un po’ di finta e costruita acidità, un modo di criticare sopra le righe e tutti possiamo diventare novelli e novelle Karina! Alcuni desiderano collocare ciò nella deriva che è costretta a subire la televisione contemporanea, in cui basta aver partecipato ad un reality show di successo per condurre il sabato sera di RaiUno e in cui anche l’evento per eccellenza rischia di saltare per un anno, altri invece credono che sia solo colpa del male che Maria De Filippi abbia fatto al tubo catodico. Io interpreto tutto in un modo alternativo. Credo si tratti di un rompere i limiti comune e diffuso a ed in tutto il mondo del piccolo schermo quotidianamente. Quando un personaggio dimostra di non avere particolari capacità o uno spiccato talento cui necessario è dar forma studiando e facendo della sana gavetta, come costume una volta era, bisogna segregarlo a ruoli di contorno e mai di prim’ordine, anche in un bailamme generale qual è il contenitore del dopo pranzo dell'ammiraglia Mediaset. Ciò che dovrebbe succedere alla nostra Karina, nella quale nessuno scorge una spiccata bravura canora od interpretativa, se non relativa al creare siparietti e teatrini degni del miglior ed andato avanspettacolo.

Adesso, perché parlare di questo? Perché, recentemente, la nostra consigliera, per amore e per la vita, Karina - ma l’accento, dove? Sulla i o sulla prima a? – ha rilasciato un’intervista succulenta per chi è solito seguire le vicissitudini che si espandono a macchia d’olio nelle sempre più seguite esterne, in cui rivela alcune cose che potrebbero diventare ottima carne sul fuoco, un eccellente argomento di discussione (che garantisce alte percentuali d'ascolto) per l’imminente edizione del programma che prenderà avvio il 22 settembre in una nuova versione allungata, dalle 14.45 alle 16.30. La riportiamo:
“Non solo stiamo insieme, ma pensiamo di sposarci…”. Parole e musica di Karina Cascella e Salvatore Angelucci, cioè l’ex opinionista e l’ex tronista di “Uomini e donne”, che escono allo scoperto confidandosi in una lunga intervista al settimanale “Visto”. Una confessione a …359 gradi, nel senso che c’è proprio tutto, tranne che una stramba storia che li ha visti protagonisti poco tempo fa, ma che forse non vale la pena riportare alla ribalta. “Prima un bebè e poi le nozze. Di matrimonio parliamo tutti i giorni, ma io prima vorrei diventare mamma” confida Karina. Sasà però non conferma del tutto, nel senso che dell’eventuale bimbo non parla, ma dice “Confermo, la sposerei anche subito”. Insomma, due cuori e una capanna, dalle parti di Misano Adriatico. Con loro solo un amico, davvero inseparabile: Romeo, uno splendido cagnolone della razza American Staffordshire. Dice ancora Karina: “Gli ho sempre voluto bene, ma ho capito di amarlo quando mi sono accorta che ero gelosa se qualche ragazza ci provava. E’ vero, sono stata io a dichiararmi a lui. Quando siamo lontani, ci sentiamo ogni ora. Ci sono voluti tre anni per darci il primo bacio”. Inevitabile la domanda su Paola Frizziero, anche lei cronista, rivale di Karina., che spiega: “Quando Paola e Salvatore stavano insieme anch’io ero fidanzata, quindi non potevo essere gelosa. E la gelosia di Paola nei miei confronti era mal riposta. Ammetto però che la mia antipatia nei suoi confronti è nata subito, ancora prima che potesse essere la ragazza scelta da Salvatore. E’ un’antipatia a pelle, che va al di là del chi sta con chi”. Sasà preferisce parlare del futuro immediato: “Resteremo in vacanza fino a dopo Ferragosto, anche se continuo a lavorare. Il mercoledì sera faccio il dj al ‘Prince’, una discoteca di Riccione. Far ballare gli altri è una nuova passione per me, mi ha preso molto. Chissà che non diventi il mio nuovo lavoro…”. Karina, a dispetto di quanti hanno detto e scritto che è stata licenziata da Maria De Filippi, dice sicura:”Dopo Ferragosto devo riprendere il mio posto a ‘Uomini e donne’. E ricomincerò a fare su e giù tra Roma e Milano, tre volte alla settimana. Non ho mai voluto trasferirmi a Roma, e adesso ho un motivo in più per non farlo”.
Ecco, per un incarico così senza impegno, senza necessità e ragione d’essere e d’esistere, guardate cosa si arriva a fare e a diventare. La domanda, scusate, è lecita: la colpa di chi è? Della De Filippi, delle Cascellineesistono? Casomai ci si riferisce alle sue fans -, delle Frizzierine che ne fanno il loro target per giocare a freccette- come prima -, dei telespettatori che seguono il programma o è tutto da inserire nel panorama e nel contesto di declino cui protagonista è, purtroppo, sempre la televisione?
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ANTONELLA CLERICI È FINALMENTE INCINTA

All'ordine Te le sei lavate le mani, tesoro?, pronta e scattante come sempre, urlando sì, l'eterna adolescente Antonella Clerici dava inizio ad una nuova puntata de La prova del cuoco. Se la bionda milanese intratteneva, tra una ricetta e l'altra, con gustosi siparietti in cui affermava di essere a dieta, da settembre, in diretta dalle cucine del Nomentano 3 in Roma, quel ventre un po' più arrotondato non sarà frutto di qualche assaggino in più né tantomeno di una dieta poco equilibrata. Magari, sì, è un peccato, ma non proprio di gola. Per un Amadeus padre per la seconda volta, questa volta a rimanere incinta è proprio lei, la compagna di Eddy Martens. Dopo tutte quelle volte che la coppia aveva affermato di desiderare un bambino, sembra proprio che la cicogna, dopo averli ascoltati, abbia deciso di bussare al loro dolce nido d'oro... Ecco la notizia, di fonte Tgcom.
La Clerici finalmente è incinta: Antonella è al terzo mese di gravidanza

Antonella
Clerici alla Prova de...lla mamma! La conduttrice e il compagno Eddy Martens finalmente avranno un bambino. I due non facevano mistero di desiderare un figlio, ma il destino finora non li aveva aiutati. Oggi annuncia la bella notizia: Anto avrà un bimbo. E' di soli tre mesi, ma già scoppia di felicità. In vacanza insieme al fidanzato belga congolese conosciuto due anni fa, la Clerici si gode questo momento di grande gioia.

Per ora preferisce non commentare. Forse la bella notizia tanto sperata e confessata dalla presentatrice le ha tolto le parole. Ma di sicuro, a settembre, tornerà in
tivù per mostrare le sue rotondità e la sua immensa felicità.

Da tempo infatti la coppia aveva dichiarato di volere un figlio, che non arrivava. A 44 anni
Anto realizzerà il suo desiderio più grande. In questi giorni è al mare, in Toscana, circondata dal suo compagno e dai familiari, per rilassarsi. In autunno ritornerà in tv e c’è da giurarci che non farà nulla per nascondere la sua bella pancetta. Altro che vestiti “da meringa” (come li definisce lei), la Clerici riempirà gli abiti con le sue forme morbide e dolci.
Non possiamo che farle i nostri più grandi auguri, rimanendo però con un dubbio: ma i programmi per l'autunno? Facendo quattro conti, Tutti pazzi per la Tv riuscirà a portarlo a termine, ma cosa succederà a La prova del cuoco, programma che dura ben nove mesi? Sostituzione di trasmissione in quella fascia o di conduzione momentanea? Cominciamo, proprio per questo, a temere che Caterina Balivo possa districarsi anche tra i fornelli, avendo lei stessa ammesso che il programma era uno di quelli che avrebbe avuto piacere a condurre.
Signorina Balivo lei in pochi anni è passata da valletta in Scommettiamo che a conduttrice a conduttrice di punta . Ha bruciato le tappe. Dove vuole arrivare?
«Ad ottenere il massimo, come tutte le persone che lavorano in tv. Se potessi scegliere mi piacerebbe condurre La prova del cuoco. Diventerei la figlia di tutte le signore d’Italia».
O dobbiamo non prendere più con le pinze rumours che vedevano al suo posto, una fra tante, Marisa Laurito, come noi stessi, di ScavicchiaLaNotizia, abbiamo prontamente riportato? Lo scopriremo solo vivendo.
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MASSIMO DONELLI E LA "NON CONCORRENZA" CON RAIUNO. CHI CI CREDE?


Leggendo e rileggendo le varie interviste che Massimo Donelli, direttore di Canale5, ha rilasciato in questi anni, mi sorge un dubbio. E la cosa interessante è che il dubbio è sempre lo stesso. Un dubbio che si conferma, si consolida, si articola, basandosi interamente sul contrasto esistente ed innegabile tra ciò che leggo e ciò a cui assisto da semplice telespettatore. Dopo aver trascorso molti anni da direttore di TvSorrisieCanzoni, provocando una piacevole e necessaria ventata di novità e rinnovamento, Massimo Donelli è stato chiamato a dirigere la rete ammiraglia di Cologno Monzese. Strabilianti ma forse prevedibili le tante contraddizioni che Massimo Donelli ha messo in atto sin ad ora. A conferma del vecchio quanto veritiero detto recitante "tra il dire ed il mare, c'è di mezzo il mare (o lo share?)", dopo aver consumato aver editato tantissimi editoriali di condanna, nei confronti del mancato rispetto nei confronti del telespettatore, e di quanto il piccolo schermo fosse realmente lontano dalle esigenze del grande pubblico, eccolo destreggiarsi tra interviste ed opinioni, ardite e poco coerenti. Un coraggio dimostrato soprattutto nel momento in cui, ogni qualvolta l'argomento viene fuori, tende ad esaltare la totale assenza di concorrenza tra la televisione privata e quella pubblica. Basta ricordare quanto dichiarato in un recente passato, in questa intervista:

"Smontiamo il primo luogo comune sulla guerra degli ascolti: facendo la tv commerciale noi non abbiamo concorrenti. Perché la Rai fa o dovrebbe fare il servizio pubblico e Sky ha la sua leva principale di ricavi negli abbonamenti. Nonostante quello che si scriva e si dica, non esiste nessuna forma di competizione tra RaiUno e Canale 5."

Un colpo di sole in pieno inverno? No, a quanto pare, visto che la stessa idea è confermata dalle ancora più recenti esternazioni del simpatico direttore genovese, in questa ulteriore intervista:

«Approfitto della domanda per ripetere ancora una volta che non esiste concorrenza tra Canale 5 e Raiuno.Canale 5 è una tv commerciale che ha come obiettivo la leadership sul target 15 – 64 anni e che ha come unica fonte di ricavo la pubblicità, a differenza della Rai che ha il canone e di Sky che ha l'abbonamento».

Ebbene si, ancora una volta Massimo Donelli ha ribadito coerentemente, ma in maniera paradossalmente del tutto incoerente, la sua idea. Dove ritrovo questa incoerenza? Beh, basta mettersi nei panni del comune telespettatore mediamente interessato alle vicende del piccolo schermo ed, semplicemente guardare, i comportamenti degli addetti ai lavori. Variazioni, controprogrammazioni all'ultimo minuto, traslochi di programmi, sfori selvaggi onde evitare di perdere la minima percentuale di share. Vi sembra questo il comportamento di una rete del tutto indipendente dalla concorrenza? Lungi da me pensare che tale discorso sia veritiero per RaiUno o Viale Mazzini in generale. L'aria di concorrenza tira eccome. Perchè nascondersi dietro un dito? Perchè palesare questa maschera di cera del "target attivo", che si scioglie al primo tepore di realismo, per cercare di differenziare due offerte che, diciamoci la verità, appaiono sempre più simili. Palinsesti letteralmente a specchio per due reti, RaiUno e Canale5 che, (più la seconda che la prima) dichiarano una propria indipendenza reciproca, in cui nessuno crede.
Ammettendo che sia vero, come si spiegano i suddetti continui cambi di programmazione. Come è decifrabile il voler, a tutti i costi, dichiarare vittorie e vinti nei surreali comunicati stampa che ogni mattina Rai e Mediaset "sfornano" come barzellette pronte da gustare? Perchè un confronto se non vi è alcuna concorrenza? Perchè un paragone se non vi è alcun interesse?
Il discorso di Massimo Donelli, o di qualunque altro ripeta le stesse parole, è un castello di carte. Un castello che cade al primo refolo, seppur leggero, leggiadro e dotato di poca forza. Una minima analisi dei continui "piani di guerra" smontano una qualsiasi "dichiarazione di indipendenza". Come si spiegano, in questo frangente, i continui sbandieramenti che Maurizio Costanzo prima, e Paola Perego dopo, realizzavano nell'incipit di Buona Domenica per esaltare la vittoria del C'è Posta per Te di Maria De Filippi? Come è possibile allora giustificare un Massimo Giletti che gongola non appena il suo "termometro di share" segna qualche grado superiore a quello della concorrenza. E' fuori di senno Carlo Conti quando ringrazia il suo pubblico, grazie al quale ha la raggiunto la "vittoria"? Perchè, a fasi alterne, Canale5, decide di controprogrammare o meno la kermesse canora di Sanremo, e soprattutto perchè tale periodo non è considerato al fine del bilancio stagionale? L'indipendenza vale sempre, o è a targhe alterne?. Tanti sono i discorsi per cui, anche addetti ai lavori, parlano di vittorie ma soprattutto di concorrenza, al posto di termini più generici come "soddisfazione" o "proposte alternative". Cosa dobbiamo trarre come conclusione? Che forse questa idea della totale libertà è insita nella sola mente del direttore Massimo Donelli?
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mercoledì 30 luglio 2008

MARIA AMELIA MONTI TORNA A VESTIRE I PANNI DI ALICE IN «FINALMENTE SOLI»

Ci sono personaggi che fanno indigestione del mezzo televisivo, per il loro essere onnipresenti, volutamente o meno, ed altri, sicuramente più defilati rispetto ai primi, che ne fanno poca - di televisione -, ma la fanno bene ed in maniera assolutamente apprezzabile. Non che chi è colonna e pilastro di una rete (ogni riferimento ai vari Conti, De Filippi, Scotti non è del tutto casuale) non sia capace di portare a casa i risultati sperati, anche perché altrimenti non si spiegherebbe il perpetuo puntare sulle loro personalità, ma è innegabile che, almeno una minima parte della platea televisiva, a vedere sempre i soliti noti, si stanca. Contrariamente, invece, c'è chi fa il suo piccolo in modo eccellente e mai in maniera impiegatizia, risultando sempre nuovo e fresco ad ogni minima apparizione, senza il bisogno di porsi degli stop o dei limiti e, proprio per questo mai stancante o tediante, perché uno di quei volti non eccessivamente inflazionati da una maratona catodica sfiancante e a dismisura lunga nel tempo. Questa volta ogni riferimento ad un personaggio in particolare è voluto.

Seppur la grande popolarità arriva con programmi comici, Drive In di Antonio Ricci in primis, la sua conferma è arrivata anni dopo, con una delle sit-com meglio realizzate da Canale 5, il Finalmente Soli - che pochi sapranno essere spin off di un altro prodotto tipico del genere, Io e mamma - che l'anno scorso ha visto anche un'inaspettata - ma neanche tanto - promozione al prime time con un Tv movie tutto natalizio dall'emblematico titolo Finalmente Natale, baciata dal pubblico con oltre 6.5 milioni di telespettatori ed il quasi 29% di share, forte, perciò, non solo delle 5 edizioni, per un totale di 90 puntate, ma anche della semplicità della storia, rinvenibile nella sua commerciale resa, e dalla familiarità dei personaggi, primi fra tutti Gerry Scotti e, sullo stesso piano, la persona di cui stiamo parlando. C'è bisogno di fare il nome? Per essere chiari lo facciamo: quello dell'attrice milanese Maria Amelia Monti, che in una intervista rilasciata ad Il giornale (e riportata da Digital Sat) parla proprio della sit-com prossima ad un ulteriore passaggio in prime time, previsto per questo inverno. Ecco il pezzo:
Maria Amelia Monti torna a vestire i panni di Alice l'iperagitata moglie di Gerry Scotti-Gigi il dentista, come protagonista del sequel ài Finalmente soli, il serial tv in onda il sabato pomeriggio che dal 1999 ha all'attivo 90 puntate e 5 stagioni.

«È un tv-movie - racconta Maria Amelia Monti - in due puntate che racconta come prosegue il ménage familiare della coppia protagonista circondata questa volta da grandi attori caratteristi come, tra gli altri, Angela Finocchiaro e Enrico Brignano». A lei chiediamo il motivo di questa reunion.

Da quattro anni non fa più Alice. Cosa l'ha riportata sui suoi passi?
«Il pubblico e Mediaset che trasmetterà il film a dicembre in prima serata. È stato proprio Gerry a dirmi che, nonostante tutti i programmi che presenta in tv, le persone in questi anni gli hanno sempre manifestato simpatia nei confronti della coppia dei coniugi Mantelli. Già un anno fa ci hanno quasi obbligato a tornare insieme, e a luglio 2007 abbiamo girato con il caldo che faceva Finalmente Natale in sciarpa e cappotto. Quando poi abbiamo raggiunto il 35 di share al momento di lavarci i denti (durante la sigla di chiusura, ndr) siamo stati promossi a pieni voti».

Con Gerry Scotti il rapporto è affiatato così come appare in video?
«Sì, siamo molto legati sia da un punto di vista umano che professionale. Il cemento del riostro legame sono le tante risate che ci facciamo sul set e il fatto che ci valorizziamo a vicenda. Un rapporto del genere è un privilegio che cerco di tutelare il più possibile. Anche se per girare con lui, che in tv è una gallina dalle uova d'oro, devo aspettare luglio o agosto, i soli mesi che non è impegnato in video».

La vostra è una conoscenza di lunga data?
«Ci siamo conosciuti nel 1990 quando lui sostituì Raimondo Vianello al Gioco dei Nove dove facevo l'ospite a turno con Leila Costa, Gene Gnocchi e Teo Teocoli. Poi quando in una sit-com di cui Gerry era già protagonista gli autori pensarono bene di affiancargli una moglie, lui volle me. All'inizio di luglio ha anche vinto il premio Roma Fiction Fest come migliore attrice di sit-com. «Sono contenta perché è un premio vero, assegnatomi dal pubblico».

La sua carriera appare tranquilla ma ineluttabile. Come fa?
«Tento di fare cose di cui non mi vergogno. E se non arrivano sono stata anche ferma qualche anno. Sfrutto al meglio i periodi negativi.

Concedetemi, almeno per questa volta, di essere di parte e di esprimere la mia più piena stima nei confronti di una delle più brave caratteriste e attrici italiane. Complimenti alla sincerità e alla coerenza, anche se si spera che in un futuro, neanche tanto lontano, altre eccellenti possibilità vadano a bussare alla sua porta.

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MEDIASET SFIDA YOUTUBE: 500 MILIONI DI DANNI


Notizia del giorno è la sfida che il gruppo Mediaset ha lanciato nei confronti del colosso Youtube, uno degli strumenti interattivi tra i più noti del mondo del web. Inutile ricordare la funzione di Youtube, la raccolta di video più ricca dell'intero mondo telematico è stata, proprio oggi, citata in giudizio dalla televisione privata italiana. Cologno Monzese infatti, ritiene illeggitimo l'utilizzo che il sito realizza al riguardo dei contenuti trattati nei video che gli stessi utenti "scaricano" sul noto portale di video. Sembra infatti essere possibile quantificare i danni che Mediaset ha subito a seguito all'abitudine degli utenti, che ritrovano in Youtube un degno sostituto dei prodotti realizzati e distribuiti dalla televisione privata. Ecco la notizia tratta da La Stampa, che è seguito al comunicato che la stessa Mediaset ha diramato nel pomeriggio:
"500 milioni per i filmati rubati "Mediaset contro YouTube e Google
Cologno Monzese: file diffusi illecitamente e sfruttati commercialmente
MILANO - Mediaset contro YouTube e Google. Il gruppo di Cologno Monzese lancia la sfida al web che mette a disposizione degli internauti filmati televisivi realizzati dalle proprie reti. E così cita in giudizio questi colossi del mondo internet e chiede che paghino 500 milioni di danni, per il solo danno emergente. Senza, cioè, considerare che questo per la principale televisione privata del Paese ha comportato anche la perdita di ricavi pubblicitari.Secondo il Biscione, al 10 giugno, sarebbero 4.643 i filmati, pari a oltre 325 ore di trasmissione, caricati su YouTube, il sito web nato poco più di tre anni fa per condividere gratuitamente video, spesso amatoriali, con gli habituè della Web. YouTube, infatti, è nato per ospitare video realizzati direttamente da chi li carica, ma non mancano filmati di terze parti talvolta caricati senza autorizzazione, come nel caso di Mediaset. L’accusa mossa a
YouTube e al motore di ricerca Google è di illecita diffusione e sfruttamento commerciale di file audio-video di proprietà delle tre reti televisive Mediaset che, secondo le stime, hanno sottratto 315.672 giornate di visione ai telespettatori.
Ora, ragionando tranquillamente, privi di alcun meccanismo di prevenzione al riguardo della tutela della libertà, spesso vessillo anche di idee che possono utilizzare la libertà solo come alibi, credo che in questo caso ci sia stato un netto passo falso da parte di Mediaset. Gli stessi utenti infatti, a mio parere, non possono far altro che incentivare eventualmente la visione di prodotti e realizzazioni, mostrandone il meglio (o talvolta il peggio), quanto basta per attirare l'attenzione. Un pò come un litigio in un reality. Non nascondiamoci dietro ad un dito, quanti, ignari dell'accaduto il giorno successivo sbirciano per verificare quanto accaduto? La negazione al riguardo del trattamento di dati, come riferisce lo stesso TvBlog, è stato realizzata anche da parte della Rai, ma risolta in ogni caso mediante la realizzazione di un canale Rai.tv, in modo tale da facilitare la collocazione, e rendere sicuramente più agibile l'utilizzo della biblioteca telematica. Non poteva risolvere in ugual modo, lo stesso problema, Mediaset con annessi e connessi. Perchè necessariamente rinnegare uno strumento che ha giovato e non poco, parlando dal mero punto di vista del telespettatore, all'interesse nei riguardi di vari prodotti?
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FAVORITA LA RAI PER I DIRITTI TV SUL CALCIO

Il loro valore si aggira attorno ai 60 milioni di euro. Pier Silvio Berlusconi, a nome di Mediaset, sul tavolo, ne pose recentemente solo la metà, convinto del fatto che gli stessi abbiano perso il loro valore così fantomaticamente rinominato e lustrato. La trattativa, però, non è a senso unico. C'è anche un altro partecipante pronto a farsi spazio affinché possa prendere forma il riappropriarsi di ciò di cui, nel lontano 2005, venne privato. E questa volta non ci si appella solamente a ciò che dice il presidente del Torino Football Club, Urbano Cairo, che diede forma a quelle che erano prima solamente idee e magagne che girovagavano per i corridoi di Viale Mazzini, affinché si possa definire questo non più un rumour quanto piuttosto una reale e tangibile verità.

La Rai sta facendo di tutto per riavere i diritti calcistici. È un dato di fatto, oramai. A parte ciò che è stato detto, quella presentazione dei calendari ritornata su RaiDue, asserendolo ancora una volta, non c’era parsa del tutto casuale e campata così in aria. Avevamo provato anche ad immaginare la situazione alla luce di ciò che (forse) accadrà tra non molto. Forse, adesso, è sbagliato fare immagini. Piuttosto, dobbiamo seriamente prendere in considerazione di rivedere su RaiUno 90° minuto e di vedere, nella sua nuova struttura, cambiato Quelli che il calcio che, magari, toglierà la “e” con i tre punti di sospensione consecutivi nella sua intitolazione. Ecco la notizia:
Slittano a giovedì 31 luglio i bandi d'asta della Lega Calcio, che deve racimolare almeno 60 milioni di euro dalla cessione dei diritti televisivi per consentire alla Serie B di iniziare il campionato.

Ma il calcio in chiaro vale sempre meno: Mediaset avrebbe offerto poco più di 30 milioni per i gol della Serie A, mentre la Rai è disposta a sborsare 35 milioni per riproporre "90° minuto". Alla sera sfida libera senza paletti fra Controcampo e Domenica Sportiva.

La B vale circa 8 milioni (ma Sky non ne vuole sapere), la coppa Italia 12-15. C'è tempo fino al 6 agosto, ma se i bandi rimarranno deserti (come è probabile) allora via alle trattative private. Ma il vero scontro si avrà l'anno prossimo tra Sky (satellite) e Mediaset (digitale terrestre).
Ancora una volta ritorna la data del 6 agosto, come si può benissimamente leggere. Che per il ritorno del calcio, dobbiamo dire addio a SanRemo, poi? Intanto, una cosa è certa, da un punto di vista prettamente calcistico: alla luce anche degli ascolti del Trofeo Tim di ieri su Canale5, un buon ritorno alle origini non sarebbe non accettato con entusiasmo. Serie A alla Rai, Champions League su Mediaset. No?
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ADRIANO CELENTANO NEL 2009, SEMPRE PIU' PROBABILE, SU RAIUNO



E' notizia recente, quella in cui Fabrizio Del Noce, direttore di RaiUno, ha esternato alcuni dei suoi desideri mediatici. Vada per Maria De Filippi e Gerry Scotti. Impossibile vedere questi personaggi a Viale Mazzini, a mio parere, forse troppo legati, anche per immagine, alla televisione privata, essendo tra i pochi che hanno visto i loro natali professionali proprio nella vecchia Fininvest. Claudio Bisio più volte è stato vicino alla televisione nazionale. Anche non considerando i concerti del primo maggio, presentati dallo stesso comico su RaiTre nei passati anni, proprio Claudio Bisio fu molto vicino ad Affari Tuoi nell'immediata successione all'era di Paolo Bonolis; lo stesso agente del comico si dichiarò disponibile per un approdo di Bisio a RaiUno ma, come noto, non se ne combinò nulla, per il piacere di Pupo che tuttora ci ritroviamo nel palinsesto di RaiUno, estivo ed invernale. Altre due persone rimbombano nella mente del direttore di rete: Roberto Benigni e Adriano Celentano, le due uova d'oro, ed ancore di salvezza della passata garanzia invernale che diedero non poca linfa vitale all'ascolto medio della prima rete nazionale. Riguardo Benigni, la disponibilità a quanto pare è sempre maggiore, valutata soprattutto la grande passione del comico toscano per la Divina Commedia, che sempre più spesso si accavalla alla sua irriverenza e stravaganza. Adriano Celentano, dopo la "marketta" al suo nuovo cd nel novembre scorso, sembrava sempre propenso al ritorno nel piccolo schermo, eppure dalla notizia qui riportata da Quotidiano.net, traspare la possibilità di rivedere il comico milanese su RaiUno:
Claudia Mori: "Celentano presto su Raiuno? Chissà ... "
La moglie del cantante non esclude il ritorno del Molleggiato sul piccolo schermo per quello che potrebbe diventare l'evento clou della stagione 2009
Roma, 25 luglio 2008 - "Il direttore di Raiuno Del Noce ha annunciato il ritorno di Celentano su Raiuno? Chissà". In un'intervista a 'Panorama', Claudia Mori, moglie del Molleggiato, non esclude il ritorno in tv di Celentano per quello che potrebbe essere l'evento clou della stagione 2009. Sono dunque in corso le prove generali di riavvicinamento tra l'artista e la rete che ha ospitato i suoi ultimi show, tutti premiati da strepitosi risultati di ascolto. Ma Adriano Celentano si farà vedere in pubblico molto prima, visto che il 4 settembre alle 22 ci sarà alla Mostra del Cinema di Venezia la proiezione in anteprima della versione restaurata del film 'Yuppi Dù, il capolavoro che l'artista presentò nel 1975 al Festival di cannes arrivando a un passo dalla Palma d'Oro per il miglior esordio.
Adriano Celentano sembra quindi disponibile a tornare nel piccolo schermo, più spesso di quanto le sue abitudini abbiano fatto credere in questi ultimi anni. La sua versione da "predicatore televisivo", seppure molto criticata e borbottata, attira e non poco. Il cantante milanese ha infatti contraddistinto in questo modo la sua carriera del piccolo schermo; le bordate politiche, le critiche all'urbanizzazione delle aree verdi alternate ad una canzone da cantare necessariamente con l'aiuto del gobbo. Un artista che in questi anni è stato apprezzato e criticato per la sua stravaganza, e per il suo comportamento spesso al di sopra delle righe. E' pur vero che le prediche sono sempre le stesse. E' questo forse un aspetto negativo della questione, che sinceramente non si può non evidenziare. Il copione è spesso simile a se stesso. Ma allora, quanto conviene rivedere Adriano Celentano in televisione?
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GOSSIP TV: AMADEUS DI NUOVO PAPÀ GRAZIE ALLA SUA "SCOSSA" GIOVANNA MENTRE RAFFAELLA DEL GF8 È «STUFA DI ESSERE VERGINE»

Eccoci, ancora una volta, a fare un po' di pettegolezzi, a fare un pochino gli affari altrui, qualora i giornali che fanno di questi la loro fortuna non ci soddisfino a dovere per la loro cadenza settimanale. Qui, il gossip è sempre ben accetto e quando le notizie sono belle scottanti e roventi come sampietrini esposti al sole durante ogni secondo del loro corso, ogni ciclicità perde d'interesse e di significato. Ci troviamo, allora, sempre, ovviamente, a (s)parlare di quei personaggi che entrano quotidianamente nelle nostre case con le loro voci, con le loro facce, con le loro stature, facendo in modo tale che anche le loro vite siano, per noi, ritenute interessanti e da conoscere assolutamente. Diamo sfogo alla nostra passione relativa al conoscere e, più propriamente, all'intrigarsi di cosa non ci riguarda da vicino e apriamo un altro appuntamento con il sempre pulito e mai invasivo pettegolezzo tutto nato e cresciuto in ambito televisivo. Chi, quindi, i protagonisti della giornata?
Tutti gli appassionati di televisione lo ricordano come l'uomo più incoerente per quanto riguarda le sue scelte lavorative, comportandosi peggio di come sia costume di una pallina di tennis, balzando da una parte all'altra senza che si abbia la forza di ribellarsi a chi la spinge con forza, accettando passivamente il suo destino che gli fa fare voli pindarici nel giro di pochi attimi. L'eredità era troppo pesante da reggere tutta sul suo solo groppone e, forte di un patrimonio lasciatogli dagli ascolti che lo premiavano come preserale più seguito delle varie stagioni, la decisione di farlo fruttare - rivelatasi fallimentare per un dilapidare neanche voluto dello stesso - altrove perchè non era stato gratificato a dovere, almeno secondo quando era solito pensare, laddove era stato cresciuto, prende il sopravvento. La Formula segreta che lo introdusse a Mediaset è tutt'oggi sconosciuta, e quell'1 contro 100 che doveva immortalarlo come erede di Scotti sembrava avere preso dei delineamenti nella sua stessa vita (sempre lavorativamente parlando): il singolo era lui, i 100 erano i migliori uomini di Cologno Monzese pronti a spedirlo proprio da dove se ne era andato, sbattendo la porta con forza e con un pizzico di superbia e convinzione. Per Amadeus, il più bistrattato delle star delle reti del Biscione, non è ancora tempo di ippica, nonostante abbia floppato miseramente anche con Canta e Vinci! di domenica su Italia1, di ritorno i primi d'agosto con quattro puntate inedite. È tempo, invece, di gioire per una nuova paternità che lo rivedrà protagonista assoluto. È Tgcom a rivelare che con la sua ereditiera del cuore, la napoletana Giovanna Civitillo, le scosse non prendono avvio solamente sul lavoro...
Amadeus sarà presto papà: aspetta un figlio da Giovanna Civitillo
Una bella scossa per Amadeus! Il conduttore, fidanzato con Giovanna Civitillo da cinque anni, sarà di nuovo papà. Dopo la figlia Alice, 10 anni, avuta dalla precedente unione, il 45enne proverà le gioie di una nuova paternità. E sembra sempre più vicino il momento dei fiori d'arancio con la bella napoletana, conosciuta in tv nel programma L'Eredità.
Separato da sette anni da Marisa Di Martino, da cui ha avuto la figlia Alice, Amadeus da tempo non fa mistero di voler convolare a nozze con la nuova compagna e di voler allargare la famiglia.
Sguardo sexy e curve da capogiro, l’ex con la sua carica sensuale ha conquistato il pubblico e Amadeus. Dal 2003 sono inseparabili nel lavoro e nella vita. Per Giovanna, il conduttore è l’uomo della sua vita, per Amadeus la napoletana è stata una vera scossa!
Chi sembra faccia neanche una scintilla a letto è il personaggio più timido e riservato ma anche, al momento sbagliato, quello che più parla, dell'ultima edizione del Grande Fratello 8, la napoletana Raffaella Fico. Bella, bellissima, mediterranea, addirittura nominata come la sosia giovane di Sophia Loren. Troppo per credere che sia ancora vergine. Se, per alcune, è motivo di vanto - ben vengano giovani che per la difficoltà e per i pregiudizi che cova la nostra società credono ancora in alcuni valori, come questo - per la Fico sembra quasi essere l'unica ragione per far leggere di sé, oltre al mostrarsi e al farsi vedere nei vari servizi girati per Lucignolo. Almeno secondo Spettacolando...
Raffaella Fico: stufa di essere vergine
“Sono stanca di essere vergine!”. Raffaella Fico, sicuramente la ragazza più graziosa dell’ultima edizione del Grande Fratello vive la propria castità con naturalezza e non si è mai tirata indietro quando si è trattato di affrontare l’argomento, anche in pubblico. A 20 anni la sua verginità ha suscitato prima stupore, poi perplessità, ma in un mondo pettegolo come quello televisivo, non c’è stata una sola voce credibile che potesse mettere in discussione questa sua virtù. COME SOPHIA... La ragazza napoletana, candidata ad un ruolo di miss a livello internazionale, ha mostrato proprio nella casa del Gf tanta ingenuità e tante idee chiare. Insomma sa benissimo cosa vuole fare “da grande” e marcia sicura, convinta di poter superare qualsiasi ostacolo. Del resto, la somiglianza con la conterranea Sofia Loren l’ha portata subito alle soglie del grande salto: appena uscita dalla trasmissione di Canale 5, si è vista presentare diverse offerte per posare senza veli, per un calendario. Ma lei voleva altro e sta aspettando che qualcuno le offra qualcosa “di più concreto nel campo televisivo”. Insomma, qualche porticina in qualche fiction tv non sarebbe male come partenza… L'UOMO GIUSTO... Sulla verginità, come detto, nessuna censura preventiva. Raffaella dice che è sempre in attesa di trovare l’uomo “giusto” e cioè uno “che sappia farmi ridere e che possa travolgermi…”. E non ha problemi nemmeno a dire che finora “non ho incontrato l’uomo giusto”, magari perché impegnata nel ruolo di inviata che svolge per la trasmissione “Lucignolo”, su Italia 1.
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martedì 29 luglio 2008

ANTONIO MARANO " A RAIDUE, VORREI CHIAMBRETTI E BIGNARDI"


Come già fatto per Fabrizio Del Noce e Massimo Donelli, ci tocca riportare anche l'intervista che Antonio Marano, direttore di RaiDue, ha rilasciato alla rivista TvSorrisieCanzoni, con la guida recente di Alfonso Signorini. Una RaiDue che sembra godere più in estate che in piena stagione di quanto realizzato. X-Factor, il prodotto di punta del passato palinsesto, sembra aver raggiunto realmente il proprio obiettivo. Giusy Ferreri mantiene la vetta delle classifiche di vendita, e questo rappresenta certamente grasso che cola per un programma che vedrà una prossima sicura riproposizione proprio nella seconda rete nazionale. I desideri? Hanno un nome ed un cognome ben definito: Daria Bignardi e Piero Chiambretti. La prima appare più semplice ed immediata, il secondo, dopo la porta tenuta sempre aperta di Fabrizio Del Noce, sembra non aver ancora deciso se cedere alla tentazione Mediaset, o assicurarsi per ora una sua tanto agognata seconda serata, in attesa di sviluppi, come afferma lo stesso Marano in questa intervista. Buona lettura.
Antonio Marano, spesso si parla di Raidue come della rete Rai che ha più problemi di identità. Questa immagine pesa, e quanto,sul suo lavoro?«È uno stimolo a fare sempre meglio e i risultati lo testimoniano: dal punto di vista degli ascolti abbiamo chiuso benissimo la primavera e ci apprestiamo a iniziare quello che dovrebbe essere un ottimo autunno».
E per quel che riguarda l’identità?«Abbiamo guadagnato, e continuiamo a farlo, sui giovani e al Nord. A dimostrazione che è possibile recuperare quel pubblico con prodotti adeguati. È il prodotto, giusto o sbagliato che sia, a fare l’identità. Penso, per esempio, a “X Factor”: la vera vittoria di quel programma non sta negli indici di ascolto ma nel fatto che una concorrente, Giusy Ferreri, sia diventata la cantante regina dell’estate. In un caso come questo i numeri si pesano, non si contano».
Altri prodotti che caratterizzano Raidue?«”Scalo 76”, con cui useremo la musica per costruire un rapporto con i giovani, senza però fare Mtv né un canale musicale. Oppure “Voyager” e, naturalmente, “Annozero”. Guardando all’autunno, nella stessa direzione va “Insieme sul 2”, la nuova proposta del mattino con Milo Infante. Ogni settimana andremo in un piccolo paese italiano che entrerà a far parte del programma e potrà dire la sua sui temi trattati in studio, interagendo con gli ospiti. Con due ore al giorno per cinque giorni, faremo più informazione culturale di “Porta a porta”. Un’altra novità sarà la sostituzione di “Random” con un programma destinato alla fascia sei-dieci anni, in cui i bambini interagiranno con i personaggi dei cartoni animati, come accadeva nel film “Space Jam”. Il progetto ha anche una valenza educativa perché i cartoni insegneranno ai bambini a fare colazione la mattina, a lavarsi i denti e via dicendo. Infine, c’è un progetto che mi sta molto a cuore: dalla fine di dicembre proporremo in seconda serata sei puntate di “Viaggio sul Po” di Edmondo Berselli a 50 anni dal mitico “ Viaggio” di Mario Soldati. La regia, che è stata definita proprio in questi giorni, sarà di Giuseppe Bertolucci».
In un palinsesto così già definito che cosa manca?«Mi piacerebbe portare su Raidue Piero Chiambretti, ho avuto un incontro con i suoi agenti e spero di riuscire a trovare lo spazio in seconda serata che lui vorrebbe. Ora, tra “Palcoscenico” e Rai Educational, ho solo una seconda serata a disposizione. Per l’anno prossimo spero in una correzione di percorso che tolga questi vincoli e lasci alla rete una maggiore libertà editoriale».
Si è parlato anche di un possibile arrivo di Daria Bignardi. «Ci sono trattative in corso con lei per prime e seconde serate».
Però non potrà fare «Le invasioni barbariche»: il titolo rimane a La7…«Allora vorrà dire che proveremo a fare “Le invasioni celtiche”!».
Tiziana Lupi per
"Tv Sorrisi e Canzoni"
UpDate. Dopo l'intervista di Antonio Marano, Daria Bignardi non si è fatta attendere nella risposta. A quanto si legge dalle pagine di Chi, la presentatrice infatti ha esternato le sue richieste, monetizzandole in maniera estremamente sintetica. Un milione di euro per il suo approdo su RaiDue. Antonio Marano avrà ancora la sua presenza nei suoi desideri? Ecco la notizia:
RAIDUE: DARIA BIGNARDI, UN MLN EURO PER LASCIARE LA7 ("CHI")
Daria Bignardi chiede piu' di un milione di euro per passare da La7 a RaiDue. Lo rivela il settimanale "Chi", che spiega perche' la trattativa della conduttrice per cambiare rete e' in fase di stallo. Sul cachet continua il braccio di ferro fra Antonio Marano, direttore di RaiDue, e Beppe Caschetto, agente della Bignardi, che ha chiesto una cifra superiore al milione di euro. Sara' il direttore generala della Rai, Claudio Cappon, a decidere se investire nella Bignardi oppure no. (AGI) - Roma, 29 lug.
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BONOLIS E' PRONTO, MA SANREMO RISCHIA DI SALTARE PER UN ANNO. CHE FARE?

Sanremo sembra davvero in pericolo. O così sembra. Paradossalmente è tutto pronto. Bonolis scalpitante per tornare sul palco dell'Ariston, ( a quanto si dice le sue intenzioni sono quelle di portare nel teatro sanremese una diva del cinema italiano, come ad esempio Sofia Loren, ed una giovane promessa del piccolo schermo) a breve le polemiche su esclusi o eliminati, magari il perenne problema Albano, ma il problema è di quelli di più grandi e preoccupanti: l'accordo con il comune di Sanremo. Mai la trattativa tra la televisione nazionale ed il comune ligure è stata così lunga ed estenuante, e mai forse si è arrivati al reale rischio che il "carrozzone" di febbraio-marzo, che sotto sotto tutti ammiriamo o almeno amiamo criticare, possa saltare. Dopo i rumors dei giorni passati, ora sembra che la notizia abbia acquisito una maggiore complessità, con un testa a testa, o meglio un muro contro muro, che vede. almeno a breve termine, poche probabilità di terminare. Ecco, nel frattempo, l'articolo de Il Giornale al riguardo.

A Sanremo si litiga ma il tempo stringe.Cappon minaccia: Festival sospeso per un anno. Ma sotto sotto si tratta
GIANNI MICALETTO-SANREMOUn anno sabbatico per il Festival?
È la minaccia della Rai, che non accetta le condizioni del Comune di Sanremo per il rinnovo della convenzione. Non solo: le interpreta come il segnale di un’«indisponibilità» dell’amministrazione a partecipare al rilancio della gara canora, dopo il vistoso calo dell’audience. Così, il direttore generale Claudio Cappon ha scritto una lettera di fuoco al sindaco Claudio Borea, dichiarandosi stupito e deluso per «l’inatteso e mutato atteggiamento di chiusura rispetto a quanto discusso negli incontri iniziali». E avvisandolo che ulteriori ritardi finirebbero per «pregiudicare seriamente la tempistica d’avvio della fase realizzativa del prossimo Festival».Ce n’è abbastanza per immaginare scenari di guerra, catastrofici per la grande vetrina della canzonetta. In realtà, non conviene a nessuno (se non alla concorrenza) congelare il rito mediatico in cui l’Italia si specchia da oltre mezzo secolo. Tanto che la sparata di Cappon ha già ottenuto un primo effetto: ieri il Comune si è dichiarato disponibile a un incontro urgente «per giungere a una posizione di reciproca convenienza». Ovviamente, il sindaco respinge le accuse al mittente. E condivide l’idea di «assumere iniziative forti su tutti i piani operativi, anche tecnologici, per non cadere nell’errore di una mera azione di conservazione».Alla Rai hanno individuato in Paolo Bonolis, cavallo di ritorno, l’uomo giusto per ridare smalto al Festival. C’è l’accordo, ma senza la nuova convenzione non può essere ufficializzato. In viale Mazzini vorrebbero chiudere la partita prima della pausa estiva, per avviare la macchina produttiva della kermesse (peraltro già in forte ritardo), ma le richieste partite da Sanremo hanno congelato la trattativa. L’obiettivo di Cappon è quello di ottenere il via libera dal Cda convocato per il 6 agosto. Ma fra domanda e offerta c’è un abisso (si discute persino del logo), anche se il sindaco lascia intendere aperture. La Rai vuole un’intesa per 3 anni e non per 5, rifiuta di rendere obbligatorio il Dopofestival (a Bonolis non piace) e punta a stringere i cordoni della borsa. Il Comune, dal canto suo, non vuole concedere sconti rispetto agli 8,3 milioni l’anno indicizzati ricevutifinora, ma è disponibile a introdurre elementi di maggiore flessibilità, per canalizzare meglio l’impegno produttivo della tivù di Stato in città, in modo da valorizzare di più fiori, Casinò, SanremoLab e altri elementi distintivi.

Un uteriore segno forse, che la televisione sta realmente cambiando. Il pubblico televisivo, quello più consolidato ed appassionato, potrebbe vedere venire meno una delle sue più grandi certezze. L'appuntamento con Sanremo è innegabilmente imperdibile, seppure per taluni l'occhio non riesce ad essere diverso dal critico. Difficilmente un anno televisivo riuscirebbe ad essere tale se, nella prima settimana di marzo dovesse mancare quel turbinio di chiacchiere e polemiche che contraddistinguono la kermesse canora. La canzone migliore, la qualità della presentazione, sino a giungere all'abbigliamento dei protagonisti. Un appuntamento che talvolta, riesce a portare il nome della nostra nazione nel mondo, e che, a breve termine ha visto i natali di grandi nomi, tra cui Laura Pausini, Giorgia, Andrea Bocelli. Gli italiani confermano, come sempre il loro comportamento. Perchè non rovinare quanto di poco funziona nel nostro paese?
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STUDIOAPERTO, DOPO AVER DISEREDATO "LUCIGNOLO", ADOTTA "TUTTO IN UNA NOTTE"

Dopo aver diseredato Lucignolo, e la sua versione BellaVita, StudioAperto sembra voler gettarsi di nuovo nella mischia della seconda serata. La trasmissione diretta da Claudio Brachino infatti, dopo lo scarsissimo riscontro auditel (verificabile come sempre su TvBlog) va in pensione, e la rete giovane Mediaset si occuperà analogamente della vita notturna, ma con altro tipo di prodotto. Tutto in una notte, è il "figlio" di Giorgio Mulè, neo direttore di Studio Aperto già da qualche mese, che sembra non aver apprezzato la linea autorale del precedente approfondimento serale, tale da richiedere l'eliminazione del logo del suo telegiornale, onde evitare qualsiasi richiamo o collegamento. Tutto in una notte, appare, a quanto si legge dall'articolo di DigitalSat, riportato nella parte bassa del post, un Lucignolo riveduto e corretto. Meno leggiadria di contenuti, e magari meno cadute di gusto, di quelle facili da inserire giusto per il gusto di vedere il grafico dell'auditel impennare. Uno sguardo sulla vera attualità notturna, magari con meno leggiadrie, e più giornalismo. Meno improvvisazioni, e maggiore preparazione per prestare una sola voce. Insomma, quel Lucignolo che, anni fa, debuttò nel piccolo schermo, e fu molto apprezzato.
Anche durante l’estate Studio Aperto tiene accesi i riflettori sul mondo e sull’attualità con speciali che raccontano o prendono spunto da fatti di cronaca.
Sulla formula della puntata andata in onda questa primavera dedicata all’uccisione a Verona di Nicola Tommasoli, STUDIO APERTO propone, a partire dal 28 luglio, in seconda serata, quattro appuntamenti con TUTTO IN UNA NOTTE, il nuovo format di informazione del tg diretto da Giorgio Mulè.
“TUTTO IN UNA NOTTE” si accoda a un fatto di cronaca di stretta attualità, a ridosso della messa in onda della puntata, declinato secondo una contestualizzazione di costume.
Tre finestre sul video interagiscono tra di loro raccontando la realtà vista in tre diverse situazioni, una realtà che può sembrare lontana rispetto al fatto di cronaca stesso ma che spesso finisce per dimostrare come le situazioni siano sovrapponibili. “TUTTO IN UNA NOTTE” è il racconto di quello che succede in una notte, senza filtri e senza pregiudizi, con immagini che vengono girate dalle 20 di sera fino alle 6 della mattina quando le luci si spengono e le città riprendono il loro ritmo quotidiano.
La puntata del 28 luglio vuole raccontare cosa succede a un ragazzo che viene considerato normale e di buona famiglia, nel corso di una notte in vacanza, come cambia la sua vita, cosa scatta nella sua mente da portarlo, come dai recenti fatti di cronaca, a risvolti inaspettati e spesso drammatici.
Gli inviati di TUTTO IN UNA NOTTE tornano a distanza di un mese a Lloret de Mar dove perse la vita Federica, a Londra dove i ragazzini tra i 16 e i 18 anni si accoltellano senza un motivo preciso e in Veneto dove Nicole, una ragazza sedicenne apparentemente come tutte le altre, ha perso la vita per una pasticca di ecstasy.
“TUTTO IN UNA NOTTE” è il primo di una serie di appuntamenti che vedranno nei prossimi mesi la redazione di Studio Aperto al lavoro, con il ritorno a fine settembre di “LIVE” e del nuovo programma firmato da Giorgio Mulè “BORDERS” che prenderà il via agli inizi di novembre.
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lunedì 28 luglio 2008

SCAVICCHIA LE NEWS TELEVISIVE: AMENDOLA, VENIER, PEREGO E MALGIOGLIO

Eccoci pronti per un ulteriore appuntamento di Scavicchia la Notizia News, la rubrica che cerca di riportarvi quanto prima e nella maniera più precisa possibile, le varie notizie tratte da giornali, riviste e quant'altro, riguardante ovviamente il mondo della televisione, con personaggi annessi e connessi. Tocca questa volta a DivaeDonna, che riporta, come sempre anticipazioni, o meglio rumors in quanto ad attendibilità, riguardo il piccolo schermo. Come sempre, notizie da prendere con le dovute pinze. Buona lettura.
Claudio Amendola sarà il protagonista di una nuova serie Mediaset, Tutti gli uomini di Paco, dove sarà un poliziotto un pò sopra le righe.
Mara Venier, potrebbe saltare il suo nuovo programma Rai; si sarebbe dovuta confrontare nella controprogrammazione proprio con la sua amica Paola Perego.
Paola Perego rimane alla domenica di Canale5, che però cambia nome e formato. Condurrà, dalla 16:00 alle 18:00, Dietro alle quinte, curato da Cesare Lanza, interviste a personaggi che hanno fatto la storia della tv, con retroscena inediti su programmi cult.
Cristiano Malgiolgio ha rifiutato la conduzione di Scorie, dove resta Nicola Savino, ma farà incursioni a Quelli che il Calcio, per riempire il vuoto lasciato da Max Giusti impegnato alla conduzione di Affari Tuoi, su RaiUno.
Raoul Bova e Michela Quattrociocche, dopo il successo del film Scusa ma ti chiamo Amore, torneranno a fare coppia nel sequel, sempre diretto da Federico Moccia.
Giada e Patrizia de Blank debuttano come attrici nella fiction I Cesaroni3, dove daranno lezioni di bonton. Primo ciak il 3 settembre.
Giancarlo Pantano, fidanzato di Alessandra Pierelli, ed Ela Weber, prenderanno parte al reality di Italia1: La Talpa, condotto da Paola Perego. Sono pronti a partire per l'Africa con Francesca Lodo.
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CLASSIFICA FIMI 18/07 - 24/07: GIUSY PRIMA, MARCO SETTIMO, ARAM NONI E ROBERTA DECIMA

È da poco uscita la nuova classifica settimanale firmata F.I.M.I., Federazione Italiana Musicale Italiana. Classifica che riguarda la settimana che va dal 18 luglio 2008 al 24 luglio 2008. Chi si attendeva sorprese, scossoni, ribaltoni nella scala delle vendite per quanto riguarda i due protagonisti assoluti delle ultime settimane, è stato lasciato enormemente deluso ed amareggiato. Avevamo visto giusto noi di Scavicchia: è sempre più Giusy Ferreri mania! Nella classifica riguardante le vendite degli album, la seconda classificata del talent di RaiDue, X Factor, è stabile al primo posto con il suo Non ti scordar mai di me. Vuoi per la bravura e per l'unicità della sua voce, vuoi per un lavoro di classe ma accessibile a tutti, anche per il prezzo ridotto, o vuoi per l'enorme battage pubblicitario, il mix è stato quello esatto e i risultati non si sono fatti attendere. Impensabile, alla vigilia, un risultato del genere. Proseguendo con la lettura, ancora per una volta al settimo posto c'è Marco Carta, del reality Amici di Canale 5, con l'album Ti rincontrerò. Ai piani bassi della Top Ten combattuto testa a testa, ulteriore sfida incrociata tra i due programmi e i loro protagonisti, con gli Aram Quartet e Roberta Bonanno. I vincitori del programma Rai, con il loro album ChiARAMente, risultato al nono posto, mentre Roberta Bonanno, con Non ho più paura è decima. I due artisti, ricordiamo, hanno lanciato il loro prodotto nello stesso giorno, venerdì 18 luglio.

Per quanto concerne la Top Digital Download, stesso panorama, almeno per il primo posto. Regina incontrastata sempre la solita nota Giusy. Per la gioia di chi l'ha sostenuta e chi ha creduto fortemente in lei. Riportiamo, per completezza di informazione, in attesa di ulteriori aggiornamenti di cui vi terremo conto, una notizia riportata da Rockol.it circa i passaggi in radio
Rimane esattamente identico a sette giorni fa il vertice della classifica dei brani più trasmessi dalle radio italiane secondo i rilevamenti di Music Control: in testa rimane "Non ti scordar mai di me" di Giusy Ferreri, seguita da "Il centro del mondo" di Ligabue", "Viva la vida" dei Coldplay, "American boy" di Estelle e Kanye West e "Sweet about me" di Gabriella Cilmi. Unica variazione, l'entrata più alta della settimana, firmata per l'occasione dai The Ting Tings, che vedono la loro "Shut up and let me go" compiere il proprio ingresso nella chart direttamente in cinquantunesima posizione.
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I LICEALI: COME RACCONTARE IL MONDO DEI GIOVANI IN TV OGGI. INTANTO INIZIANO LE RIPRESE DELLA SECONDA STAGIONE

Parlare di scuola, in televisione, oggigiorno risulta abbastanza semplice sia nel dirsi quanto nel farsi, soprattutto per ciò che riguarda parte del lavoro svolto da alcuni telegiornali. Un paio di video prelevati da Youtube raffiguranti scene non propriamente giustificabili per essere state girate in ambiente scolastico, la maggior parte dei quali sono riprese di atti vandalici o di bullismo, fenomeno che appare sempre più come mediatico, commerciale piuttosto che insito nella sfera sociale giovanile quotidiana, sottofondo musicale drammatico, pesante e straziante, voce spezzata dal dolore, sull’orlo di una crisi di pianto, del cronista di turno ed ecco che, in men che non si dica, è pronto il nuovo servizio tale che possa parlare di scuola e allo stesso tempo coprire un lasso di tempo per arrivare a fine edizione. Sottolineo: parlare di scuola. Proprio per questo, viene commesso un errore tale che il parlare di è purtroppo scambiato per ciò che è vero e per ciò che avviene sempre, senza possibilità di accettare sbocchi differenti o verità altre. C’è una differenza, tanto sottile quanto netta, alla quale spesso non è data importanza , tantomeno, significato. Quella tra il parlare e il narrare. Apparentemente sembra non esserci tutta questa distinzione, rinvenibile, poi, nel momento in cui questa è rimarcata ed evidenziata, mediante un opportuno paragone. Se i vari Studio Aperto, Tg2, Tg5 e tutta la schiera di telegiornali a seguire, dipingono la realtà scolastica odierna sempre e solo come quella costituita da ragazzi fannulloni, ignoranti e che escono facilmente fuori di senno, come contraltare, sull’altro piatto della bilancia, c’è una fiction, una delle più apprezzabili dell’ultimo periodo, che della scuola, del liceo e delle sue dinamiche fa suoi protagonisti: I Liceali.

Una fiction alla quale va, assolutamente, questo merito: narrare, raccontare di una realtà tanto intricata e complessa quanto difficilmente raggiungibile nel suo cuore con due telecamere e quattro attori, senza scadere mai in una sciatta mediocrità e facile banalità. Questa, con protagonisti principali, a parte i ragazzi, capisaldi per quanto riguarda l’intrecciarsi delle varie vicende, due reduci del glorioso X Tuscolano, ovvero Giorgio Tirabassi e Claudia Pandolfi, ha presentato, a parte la consueta linea orizzontale, colonna portante di tutta la serie, quale la liaison, a tratti comica, tra i due prof, l’analisi di varie tematiche, compiuta in ogni loro possibile sfaccettatura, tale da rendere gli episodi, sei per la prima stagione, come film a sé - e ciò non è un caso, visto che in regia sedeva Lucio Pellegrini -. Tematiche che vanno dall’affrontare, con gli occhi e con l'animo di un adolescente, il passaggio dal vivere una realtà piccola, come può essere quella di un paesino, all’affrontarne una diversa, più grande, più importante, più imponente, com’è quella della grande metropoli romana, alla scoperta del sesso, sia con le ovvie conseguenze che può portare se vissuto in maniera non sicura, ovvero il trovarsi incinta a 16 anni, sia col dilagare della sua piega commerciale e sporca che lo porta ad essere motivo di arrivo, di successo fra i giovani. Dall’esplorazione - complimenti per il coraggio, dato che, ancora oggi, sia ancora trattato come un tabù – del mondo e, più specificamente, dell’amore omosessuale all’ispezione, mai scontata, dell’universo dei ragazzacci, quello legato al bullismo di cui sopra. Senza mai tralasciare e mettere da parte l’ambiente che fa da sfondo a tutte queste vicissitudini: la scuola. Interrogazioni, compiti in classe, professori che nel migliore dei casi mettono tre sul registro e quant’altro tra un amore, una risata, ed un attimo di tensione. Non mancano le risate: dalla goffaggine del professore d’italiano, alla sempre maggiormente ricordata gita, con annessi e connessi. Il tutto raccontato in un modo mai pesante e mai noioso ma, anzi, tale da fare appassionare e specchiare chi al giorno d’oggi è protagonista di questa realtà e fare ricordare gli andati e spesso ricordati tempi del liceo e far nascere un confronto tra una volta ed oggi. Il merito, come già detto, è quello relativo al penetrare in una sfera enigmatica senza mai intaccarla, riuscendo a presentarla proprio così come è. Certo, a tratti è romanzata ed è anche spiegabile perché è pur sempre un telefilm e non un documentario o un reportage, ma mai fantascientifica.

Purtroppo, a livello d’ascolti non ha fatto il botto: partita con un ascolto più che discreto per essere nel bel mezzo di maggio, ovvero quasi 5.5 milioni di telespettatori per un buon 22% di share, chiude con circa un milione e 4 punti percentuali in meno, con una media che sfiora il 20%. Molteplici possono essere le giustificazioni al caso, che vanno dall’essere stata mandata in onda prima su Mediaset Premium che in chiaro arrivando al fatto che sia stata trasmessa a maggio, quando sta per iniziare la bella stagione e parte degli alunni, quelli veri, è ancora dedito a stare fino a tarda sera sui libri per cercare di riparare qualche birichinata quadrimestrale. Ciononostante, per la gioia di chi ha amato le avventure del professor Cicerino e di sua figlia Elena, della professoressa Sabatini, e dei vari Rizzo, Campitelli, Cook, Lucia, Jasmine ed amici, ci sarà modo di seguire il seguito delle stesse, dato che sono da poco iniziate le riprese della seconda stagione, che molto probabilmente, ancora una volta, approderà verso gennaio/febbraio prima su Premium per poi arrivare, a primavera inoltrata, su Canale 5. Onore al merito e al coraggio di aver raccontato cosa sia la scuola oggi, non ricorrendo solamente alle immagini di schiaffi e pugni, come si è soliti fare.
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