Ci si accontenta, quindi, di rumours che fanno mettere letteralmente le mani nei capelli. Ecco una notizia pubblicata ieri da Dagospia:
In definitiva, paghiamo, paghiamo e paghiamo per tante trasmissioni, molte delle quali sono grandissimi tonfi o qualitativamente pessime. Paghiamo per il contenitore di gossip pomeridiano, paghiamo per il talk show del dopo pranzo, paghiamo per lo show del sabato sera che nessuno si fila. Che si tratti di sperpero? Certo, mal che vada, c’è la giustificazione che chi investi in spazi pubblicitari sborsa tanti liquidi, quindi, no problem. Sta di fatto che dietro la televisione, a parte i fili e le prese, c’è un gran giro di soldi, di quelli imponenti, di quelli importanti. Ma sarà pure un nostro diritto – come da titolo -, però, rispettato il dovere del pagare, capire su cosa investiamo e cosa finanziamo o dobbiamo accontentarci di voci che, se non smentite, sembrano avere davvero ragione?
Sabato miliardario per Raiuno: per Pupo e la Ballandi S.p.A non si bada a spese. Un milione e 500 mila euro a puntata per sette settimane. Da sabato 20 settembre giocano 4 squadre da 30 vip con mezzi tecnici per due prime time che comprende 11 telecamere e 3 ledwall, una mega giuria in studio e tanti ospiti internazionali. Sfida a squadre per "Volami nel cuore". Materie: ballo, canto e recitazione. La lotteria la si lascia alla Carrà che se anche perde a Fabrizio Del Nox non spiace più di tanto...Ovvero, per sette puntate di un programma mai testato prima, dalla dubbia riuscita, condotto da Pupo (e non dico Fiorello, ma neanche un Panariello, per “volare basso”), sborseremo circa 21 miliardi delle vecchie lire. Non conoscendo bene i meccanismi che sono dietro a tutto ciò, anche perché luce su quest’ultimi non viene mai fatta, è d’obbligo capire che alcuni dei nostri euro andranno in questo progetto di intrattenimento. D’altronde non possiamo investire solo su documentari, su Chi l’ha visto? e Mi manda RaiTre vari. Un’azienda pubblica deve essere tale di nome di fatto, e quindi che ben venga anche il (si spera) sano e godibile intrattenimento. Altro giro, altra corsa, come si suol dire. Siete mai riusciti a capire quanto costasse X Factor, il fortunato talent che sta lanciando tantissimi artisti, prima fra tutti Giusy Ferreri, sul delicato campo musicale? Chi diceva 9 milioni di euro, altri che dicevano 12, spingendosi sino ai 15. Tantissimo. Escludiamo in questo ragionamento, per facilità, i quiz ed i giochi che "regalano" euro in maniera semplicissima, primo fra tutti quello che ti garantisce anche 2 milioni di euro per una semplice apertura di pacchi, mentre quello in cui l’ingegno e la duttilità mentale devono essere le tue armi per trovare cosa leghi cinque parole ti fa guadagnare “solo” 40, 50.000 euro. Inezie. L’Isola? Anche in quel caso cifre altissime: 5, 6 milioni di euro, escludendo i cachet per i vip (quelli veri: per Sgarbi addirittura si parlava di quattro miliardi delle vecchie lire) sempre secondo le voci.
In definitiva, paghiamo, paghiamo e paghiamo per tante trasmissioni, molte delle quali sono grandissimi tonfi o qualitativamente pessime. Paghiamo per il contenitore di gossip pomeridiano, paghiamo per il talk show del dopo pranzo, paghiamo per lo show del sabato sera che nessuno si fila. Che si tratti di sperpero? Certo, mal che vada, c’è la giustificazione che chi investi in spazi pubblicitari sborsa tanti liquidi, quindi, no problem. Sta di fatto che dietro la televisione, a parte i fili e le prese, c’è un gran giro di soldi, di quelli imponenti, di quelli importanti. Ma sarà pure un nostro diritto – come da titolo -, però, rispettato il dovere del pagare, capire su cosa investiamo e cosa finanziamo o dobbiamo accontentarci di voci che, se non smentite, sembrano avere davvero ragione?
Nessun commento:
Posta un commento