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venerdì 27 giugno 2008

BERLUSCONI-SACCA': IL NUOVO CAPITOLO SULLE INTERCETTAZIONI "VIAGGIA IN ESPRESSO"

E beh, si, anche questa è televisione. In un rovente clima politico riguardante il tema delicatissimo delle intercettazioni, ecco venir fuori il noto settimanale L'Espresso, a rincarare la dose sulle non poche critiche che l'attuale premier, Silvio Berlusconi, sta ricevendo a riguardo, in "compagnia" del Ministro della Giustizia, Alfano. In ogni caso, non poco oscura è la situazione attuale. Troppo chiara per alcuni, troppo trasparente per altri. Se ne parla troppi per taluni, è tutto strumentale per altri. La politica è fatta così. Tutti ad azzuffarsi. Nella perenne lotta per un ideale in cui, a quanto pare, nessuno più sembra più credere, almeno che, anche gli ideali siano dotati di filigrana....
Ecco la notizia Ansa a riguardo:

2008-06-27 10:32
Intercettazioni Berlusconi-Sacca', nuovo capitolo
di Marco Dell'OmoROMA - Nuova rovente polemica sulle intercettazioni. Il caso è nato in seguito alla pubblicazione, da parte de L'Espresso, di nuove telefonate tra Silvio Berlusconi all'allora capo di Rai Fiction Agostino Saccà. Dalle intercettazioni emerge un Berlusconi impegnato nel tentativo di 'reclutare' senatori della maggioranza per far cadere il governo Prodi. In questo senso, entra in gioco Giancarlo Innocenzi, uno dei componenti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni: da lui parte una segnalazione all'amico Guido De Angelis per far lavorare nella serie Rai "Incantesimo" la moglie del senatore Willer Bordon, uno dei dissidenti del centrosinistra che sembrava sul punto di lasciare Prodi. L'interessato, Bordon, smentisce tutto e annuncia querele, ricordando che da senatore non fece mai mancare il suo voto a Prodi e che la moglie, attrice professionista, "non ha mai lavorato a Incantesimo". In altre intercettazioni, Berlusconi chiede di far lavorare Antonella Troise e commenta con Saccà la nomina di Fabiano Fabiani a consigliere di Viale Mazzini. Durissime le reazioni dei deputati della maggioranza, che fanno quadrato. "E' la conferma che Berlusconi ha avuto ragione con le sue denunce", commenta a caldo Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, che punta l'indice contro "il partito della crisi e dell'avventura". Secondo l'esponente del Pdl, infatti, la pubblicazione delle nuove intercettazioni è "l'inizio di una torbida operazione i cui obiettivi politici sono quelli di modificare il quadro politico uscito dalle elezioni". Di "sconcertante aggressione al premier" parla il portavoce di Forza Italia Daniele Capezzone, che denuncia "l'assordante silenzio dei garantisti di sinistra" di fronte alla nuova ondata di intercettazioni. Mentre si mostra ottimista il ministro per l'Attuazione del programma Gianfranco Rotondi, convinto che la pubblicazione delle intercettazioni sia in realtà "un favore a Berlusconi". Dal Cavaliere, nessuna risposta ufficiale, ma l'uscita delle intercettazioni sarebbe stata considerata come una reazione prevedibile alle iniziative del governo sulla giustizia. L'indicazione sarebbe quella di tirare dritto e non lasciarsi intimorire.Torna così d'attualità il ddl anti-intercettazioni approvato dal Consiglio dei ministri dello scorso 13 giugno, ma da allora non ancora arrivato all'esame del Parlamento. A quanto sembra, il ddl dovrebbe approdare all'esame della commissione Giustizia del Senato i primi giorni della prossima settimana. Il giro di vite (che va dal divieto di intercettare per i reati puniti con meno di dieci anni al carcere per i giornalisti) è chiesto a gran voce da Niccolò Ghedini, esponente del Pdl e avvocato di Berlusconi, che ha anche annunciato di voler portare in tribunale chi ha dato i verbali all'Espresso. Sul versante dell'opposizione, l'Idv si scaglia contro Berlusconi: è inutile che protesti, dice Antonio Di Pietro, perché è normale che "finisca nel mirino della democrazia chi interviene per chiedere e ottenere favori dalla Rai". Mentre linea opposta è quella dell'Udc. Luca Volonté, deputato centrista, definisce "una vergogna indegna" la pubblicazione delle nuove intercettazioni. E chiede addirittura al governo di riprendere il testo del ddl Mastella e varare un decreto, con l'immediato divieto della pubblicazione.

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