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domenica 28 giugno 2009

NICOLA SAVINO: "COLORADO, UN PROGRAMMA BELLISSIMO DAL PUBBLICO MOLTO GIOVANE, E' STATO UN TRENO CHE E' PASSATO E SUBITO HO PRESO"

Nicola Savino è oramai pronto all'epocale salto: lasciare Raidue per approdare a Mediaset. Oddio, non che "epocale" sia un aggettivo da dare all'entità del passaggio, ma per il fatto che un'altra "bandiera" di una rete, non appena ha potuto, non appena ha ricevuto le cure più miracolose, decide di volare alto - senza o con capacità, adesso non c'entra -. E poco importa che si lasciano i direttori che hanno creduto in te, poco importa lasciare la rete dove c'è la tua madrina. Il tutto, per andare a condurre Colorado. Meglio non esprimersi, visto che lo abbiamo già fatto furentemente in passato. Ecco un'intervista che il neo conduttore del programma pseudo-comico di Raidue ha rilasciato a Il giornale.

Occhio a Nicola Savino: sarà uno dei protagonisti della prossima stagione tv: lascia Scorie su Raidue, va a presentare Colorado su Italia Uno e vedrete che farà centro. Intanto, pochi giorni dopo le nozze con la bella Manuela («Eravamo fidanzati da dieci anni»), trascorre l’estate a bordo dell’X Factor Tour, che ha debuttato ieri a Milano-Rho esibendo en plein air i talenti dello show di Raidue, da Noemi ai Bastard sons of Dioniso, tutti impegnati a cantare e, soprattutto, a far vedere che ci sanno fare anche senza telecamere. Successo garantito. «E molto entusiasmo da parte mia» dice lui, che è un tipo tosto: non parla mai a caso e, quando parla, piazza qui e là qualche battuta perché, dopotutto, è pur sempre un signor comico.
Caro Savino, ce l’ha scritto anche sulla carta d’identità?
«No, lì c’è scritto che sono un deejay. Ma passo da una professione all’altra e comunque sono sempre stato vicino alla comicità pura».
A proposito: quest’anno c’è una transumanza di comici. Aldo Giovanni e Giacomo vanno a Raitre, lei a Italia Uno, la Gialappa’s potrebbe ritrovarsi a Raidue.
«Di sicuro c’è un riassestamento in un mercato sopravvalutato ma pur sempre molto ambito».
Perché sopravvalutato?
«La comicità in tv è stata un po’ come gli hedge fund. La risata, come ha scritto anche il grande Antonio Ricci, è pur sempre di nicchia. È una sopravvalutazione pensare che piaccia a tutti».
Qualche volta si parla addirittura di censura. Ha seguito il caso Crozza, ridimensionato su La7?
«Se fosse davvero censura sarebbe condannabile. Ma credo sia altro. Certo, la comicità in tv ci deve essere ma io mi metto nei panni dell’editore. Se un programma come Exit (faccio un esempio a caso per rimanere su quella rete) fa più ascolti, un editore si deve inchinare e puntare su quel settore. Da vittima di questo sistema, non posso che confermarlo».
Intanto adesso fa il presentatore puro. Per di più senza tv.
«Non solo. Il palco dell’X Factor Tour è il luogo dell’improvvisazione e della sinergia. E non sarò solo presentatore: tante volte i gruppi si presenteranno anche loro da soli. Io celebro quello che è appena accaduto, racconto i duetti appena inscenati».
Ad esempio?
«Ambra Marie e Matteo duettano in The power of love, Jury e Ambra Marie si arrampicano su Wish you were here dei Pink Floyd e poi tutti insieme cantano Hey Jude dei Beatles».
La sua specialità?
«Spesso farò quelli che in gergo chiamiamo “i disannunci”. Dico: ecco avete appena visto il tale gruppo. Tutto molto genuino e spero divertente».
Così si prepara a debuttare a «Colorado».
«Mediaset mi ha chiamato, mi ha offerto quel bellissimo programma che ha un pubblico come piace a me: molto giovane. È stato tutto molto veloce: era un treno che passava e, se non l’avessi preso, mi sarei pentito. Sarò con Rossella Brescia e Deejay Angelo. Mi sono detto: perché no?».
Ma non poteva rimanere a Raidue?
«Una rete fantastica cui devo un grazie grande come un palazzo. E poi il direttore Marano per me è stato come un padre».
Però...
«Gli spazi erano quelli che erano e io andavo in onda molto tardi. C’era da pagare lo scotto del servizio pubblico e mi sono accorto che talvolta il direttore di rete e quello del telegiornale non remavano dalla stessa parte. Insomma, avevo voglia di altro».
E «Scorie»?
«Continuerà anche nella prossima stagione».
Sotto la guida di?
«Non ne ho idea. Intanto sono contento che Scorie rimanga. Però, esattamente come dopo aver partecipato a Zelig, alle Iene e al Festivalbar, ho la sindrome dell’ex fidanzata».
Ossia?
«Diciamo che durante le prime puntate delle nuove Scorie andrò al cinema per non soffrire troppo. Speriamo solo di trovare un cinema aperto all’una di notte... Il cinema Tavor, magari».

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