AVVISO IMPORTANTE PER TUTTI I LETTORI DI SCAVICCHIA LA NOTIZIA

Carissimi lettori di Scavicchia la Notizia. Ci siamo trasferiti ad un altro indirizzo. Volete venirci a trovare? Bene basta cliccare su questo nuovo indirizzo:
http://scavicchialanotizia.wordpress.com/

sabato 19 luglio 2008

HAI LA LUCE A CASA? ALLORA SEI OBBLIGATO A PAGARE IL CANONE RAI

Sembra che sia iniziata una lunga e nuova odissea da alcuni giorni a questa parte. Accanto a quella dei reduci dei talent con i loro dischi, parallelamente e trovandosi in una posizione diametralmente opposta alla prima, la nostra estate è anche animata da quella relativa al canone Rai. In tempi di magra, come la bella stagione è, ogni piccola notizia può scatenare un lungo dibattito e un conseguente scambio di opinioni. Questa volta, però, è sbagliato ed assurdo definirla come notizia “piccola”, perché, ancora una volta, ciò di cui parleremo ci tocca da vicino più di quanto non lo siano le trasmissioni e i volti della Tv: chi ci rimette, infatti, è il nostro caro ed amato portafoglio. Una volta pagata questa somma, ci chiedevamo che fine subisse; hanno controbattuto che questo serve per finanziare la cultura e dare una nuova identità all’azienda, anche se c’è un tasso di evasione, soprattutto al sud, alto. Oggi, ecco trovato il metodo grazie al quale saremo tutti obbligati a versare la somma di 106€ (soggetta a vulnerabilità e a crescite, indubbiamente, per chissà quale altre giustificazioni). La news è firmata Secolo XIX:
Canone Rai, dietro l’angolo ci sono una sanatoria e una stangata. Sul tavolo del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, da alcuni giorni è arrivata la proposta di riforma dell’imposta del canone di abbonamento Rai (con allegata proposta di legge in 11 articoli), redatta dal membro del Consiglio di amministrazione della tv pubblica, Angelo Maria Petroni e già discussa dallo stesso Cda. Il testo prevede sostanzialmente due cose: sarà chiamato a pagare l’imposta chiunque sia titolare di un contratto di energia elettrica, perché appare scontato che per far funzionare il televisore serve la corrente e non solo l’apparecchio tv. Secondo, l’onere della prova sarà a carico del cittadino e non dell’amministrazione e, nel caso, gli utenti che hanno un contratto di fornitura elettrica ma non un televisore in casa dovranno sostenere con una dichiarazione scritta che non possiedono una Tv. In poche parole, chi paga la bolletta Enel sarà tenuto a pagare anche il canone Rai.

A confermare al Secolo XIX che il progetto è arrivato alla fase finale è lo stesso Petroni. «In Grecia, Paese che ha adottato il presupposto del contratto elettrico per il pagamento del canone, l’evasione viene recuperata integralmente, perché se i controlli sono fatti bene è difficile che qualcuno resti fuori. Lo studio sulla riforma del canone è già stato visionato dal Cda della Rai ed ora aspettiamo che venga vagliato dal ministro dell’Economia». Nel testo, 70 pagine in tutto, vengono analizzati persino i giudizi della Corte Costituzionale sulla natura e i presupposti che obbligano al pagamento del canone. Quanto al secondo requisito, l’onore della prova a carico dei cittadini e non dell’amministrazione, la dichiarazione sostitutiva dovrebbe garantire “il valore relativo e non assoluto” della stessa presunzione, senza incorrere in rischi di incostituzionalità. C’è un terzo punto, poi, previsto nella proposta di Petroni, e riguarda il condono per chi non ha pagato il canone e le riduzioni dell’imposta per i soggetti disagiati. Sul primo la riforma indica due capisaldi: «a) Prevedere la possibilità di regolarizzare, con l’applicazione di ridotte sanzioni pecuniarie, i mancati versamenti del passato. b) Prevedere per il futuro, un inasprimento delle sanzioni per il mancato pagamento dell’imposta» una volta chiuso il condono.

Ma quanto costerà mettersi in regola, per chi non ha pagato il canone negli anni scorsi?
All’articolo 8 del progetto di legge è scritto: «Con il pagamento dell’imposta per il servizio pubblico generale radiotelevisivo per l’anno 2009 e con il versamento della somma di 20 euro per ogni annualità del canone non corrisposta dall’anno 1999, viene estinta ogni violazione». Facendo un calcolo, dieci anni di arretrati costerebbero duecento euro. Non poco, ma molto meno di quanto hanno pagato gli abbonati Rai più fedeli. Anche per questo nella proposta di Petroni si spiega che non si tratta di un’offerta a favore degli evasori. «La disposizione che a prima vista sembra rispondere ai tratti tipici del condono ha in realtà tutto altro intento e cioè quello di fare in modo che tutti gli evasori o la maggior parte di essi, motivati dall’applicazione di una sanzione di lieve entità per le passate inadempienze, provvedano alla regolarizzazione dell’imposta entro il primo anno di vigenza della nuova norma». Il condono, infatti, va letto in parallelo alle sanzioni amministrative, elencate nell’articolo 7, con l’inasprimento delle ammende. «In caso di mancato pagamento dell’imposta a decorrere dal 1° gennaio 2009, è comminata una sanzione amministrativa in aggiunta all’imposta dovuta e agli interessi di mora compresa tra 500 e 2.000 euro per ciascuna annualità dell’imposta ordinaria evasa, e tra 2 mila e 8 mila euro per ciascuna annualità dell’imposta speciale evasa».

Pugno di ferro per chi non paga, insomma, visto che le sanzioni previste vanno da un minimo di 103,29 euro a un massimo di 516,45 euro, senza differenza tra i privati e gli esercizi pubblici. Per quel che concerne, invece, le esenzioni per i disagiati “si tratta di pensionati e invalidi che fruiscono di trattamenti pensionistici bassi (559,91 euro mensili nel 2007), nei cui confronti si intende rafforzare il vincolo di solidarietà sociale destinato alla riduzione dell’imposta ordinaria”, applicabile grazie al maggior gettito previsto. In tutto le famiglie beneficiarie della riduzione d’imposta dovrebbero essere un milione e mezzo. L’ultima, importante novità, riguarda la riscossione: dovrebbe essere affidata ad Enel o ad altri fornitori di energia elettrica, che si occuperanno anche di individuare i soggetti di imposta, assicurare la regolarità del gettito e inviare a casa i bollettini di pagamento. Il bollettino sarà inviato all’inizio di ogni anno, insieme alla bolletta Enel del bimestre precedente. In Grecia il sistema ha funzionato. In Italia (dove si registra il 27% di evasione del canone, il più alto d’Europa, con quasi 6 milioni e mezzo di italiani al nero e un mancato gettito di 678 milioni di euro), assicura Petroni, “funzionerà”.
Insomma, per farla breve: se fino ad adesso sei stato evasore e non hai pagato il canone Rai per le tue buone (o non) ragioni, vieni perdonato, almeno a prima vista. Per ogni anno che non hai messo mano al portamonete, sborserai 20 euro, da aggiungersi alla somma che annualmente sarai obbligato a pagare per usufruire dei servizi che la Tv di Stato ti mette a disposizione, Pupo ed Isole incluse. A questo punto, se hai la luce, se quando di sera non vuoi fare una cena a lume di candela, se il salotto ti piace tutto acceso a festa, si pensa, o meglio, si da per scontato che tu guardi la Tv. Poco importa cosa: fatto questo ragionamento, tu devi pagare il canone. Luce uguale televisione uguale Rai. Questa volta, per pagare questo benedetto canone, non ti rechi più alla posta, con tanto di conto corrente da compilare, ma ti viene alleggerito il difficoltoso compito dall’Enel. Assieme alla bolletta riportante i tuoi consumi, et voilà, ecco quella relativa al canone da pagare! In tutto ciò, se non hai una Tv a casa (ricordiamo che siamo nel 2008, non nel 1958...), corri a fare una dichiarazione relativa al fatto che non ne possiedi neanche una.

Sinceramente, se posso dare un giudizio, tutto ciò mi sembra antiquato, vecchio e, per assurdo, anche sbagliato. A parte il fatto che la televisione non è solo Rai, ma uno può benissimo vedersi non tanto Mediaset, ma un dvd, una vhs, quello che è, ma ciò appare come una costrizione. Obbligati a pagare un qualcosa che, ad alcuni, non piace. Il metodo ritrovato per fare in modo che tutti paghino, poi, è assolutamente folle, delirante. Arrivati a questo, a maggior ragione, dato che ci è praticamente imposto di fare tutto ciò, almeno ci spiegate, in maniera precisa, dettagliata, cosa ne fate dei nostri soldi? E poi, vi lancio una scommessa: cosa vogliamo puntare sul fatto che dei circa 60 milioni di italiani, fioccherà e volerà alle stelle il numero di quelli che magicamente non hanno neanche un piccolo schermo? Io 106€...

Nessun commento: