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giovedì 31 luglio 2008

KARINA CASCELLA: COME DIVENTARE UNA STAR PARTENDO DA UN IMBARAZZANTE NULLA

C’era una volta a Cologno Monzese, un comune poco a nord di Milano, una donna, vicino alla soglia dei cinquanta, dai capelli biondi e dall’aspetto mascolino che, seppur fosse stata all’epoca spinta nel mondo dello spettacolo da suo marito, molto più importante e molto più famoso di lei – quando, invece, oggi la situazione è diametralmente opposta -, è riconosciuta in quegli ambienti come un vero e proprio genio nel "dare a Cesare ciò che è di Cesare", ovvero nel dare al pubblico quella roba tale che lo stesso sia saziato a partire da quella fame di cui la maggior parte della platea televisiva sente bisogno e necessità, ma di cui ci vergogniamo un po’ troppo nell’ammetterlo. Lei afferma che i suoi programmi e le sue trasmissioni, autoincensandosi a maniche larghe, sono riflesso di ciò che la società odierna propone e afferma prepotentemente. Allora - rompendo la magia del racconto come se si trattasse di una favola - se pure così fosse, trovatemi i corrispondenti, nella realtà di cui noi comuni mortali siamo parte integrante, di alcune creature, per non dire altro, a cui ha dato origine e a cui dà modo di svilupparsi, di evolversi e di, incredibilmente, crescere, da un’ottica puramente televisiva, nelle sue trasmissioni. Un nome su tutti? Quello di Karina Cascella, uno di quelli che forse ai più può risultare poco conosciuto ma che è, d’altra parte, una di quelle individualità con cui hanno a che fare, per circa nove mesi l’anno, i 2.5 milioni di telespettatori che seguono, su Canale5, Uomini e Donne, il programma leader ed indiscusso tale dell’offerta televisiva pomeridiana.

Chi non l’ha mai guardato, diciamoci la verità? Da alcuni anni a questa parte la trasmissione ha preso una piega riconoscibilissima: una sorta di trasposizione sul piccolo schermo di una fantomatica Agenzia Cupido, di quelle in cui entri, dai le caratteristiche della tua lei ideale alla consulente che provvederà a trovarne una d'aspetto simile, aspetti la combina di un appuntamento e via. In Uomini e Donne è pur vero che accadono cose simili, ma a ciò vanno ad aggiungersi alcune caratteristiche imprescindibili dalla sua struttura. Chi cerca l’anima gemella è il cosiddetto tronista, colui che siede sul trono, il bello e impossibile (e sfortunato in amore) o la bella di turno che desidera l’uomo della sua vita. Dalle scale scendono in fila indiana gli intrepidi (o le intrepide) spasimanti che hanno il significativo titolo di corteggiatori. Fin qui, tutto uguale all’agenzia di cui sopra. Almeno teoricamente. Il programma, ad onor del vero, non è sempre così incredibilmente brutto come frequentemente è dipinto: è un ottimo serbatoio cui attingere una sana dose di risate, ma senza il bisogno di eccedere altrimenti non se ne può fare più a meno. Comunque, seduti accanto ai tronisti ci sono delle creature, dal non meglio specificato ruolo, che prendono il nome di consiglieri - di cosa, poi, non ci è dato sapere -. Una sorta di evoluzione del coraggioso incarico dell’opinionista, per intenderci. Ora, facendosi spazio, sgomitando con il suo concorrente, il ballerino - una volta, forse - Gianni Sperti (vicino a cui avrà posto, a partire da settembre, anche un’altra reduce della trasmissione, la simpatica vamp Tina Cipollari), chi emerge è la nostra partenopea, tanto bionda quanto aspra e rancida nel giudicare le varie dinamiche a cui viene dato sfoggio in studio. E non ci dimentichi dell'enorme pubblicità che ci si fa, oltre ad un nome, qualora non ce lo si abbia ancora, ovviamente.

Che sorprende di questa cosa? Che un incarico così vuoto, così nullo possa regalare un posto in prima fila su giornali, riviste e nella stessa Tv, dal quale nessuno ti schioda. Insomma, si provi a cacciare un po’ di finta e costruita acidità, un modo di criticare sopra le righe e tutti possiamo diventare novelli e novelle Karina! Alcuni desiderano collocare ciò nella deriva che è costretta a subire la televisione contemporanea, in cui basta aver partecipato ad un reality show di successo per condurre il sabato sera di RaiUno e in cui anche l’evento per eccellenza rischia di saltare per un anno, altri invece credono che sia solo colpa del male che Maria De Filippi abbia fatto al tubo catodico. Io interpreto tutto in un modo alternativo. Credo si tratti di un rompere i limiti comune e diffuso a ed in tutto il mondo del piccolo schermo quotidianamente. Quando un personaggio dimostra di non avere particolari capacità o uno spiccato talento cui necessario è dar forma studiando e facendo della sana gavetta, come costume una volta era, bisogna segregarlo a ruoli di contorno e mai di prim’ordine, anche in un bailamme generale qual è il contenitore del dopo pranzo dell'ammiraglia Mediaset. Ciò che dovrebbe succedere alla nostra Karina, nella quale nessuno scorge una spiccata bravura canora od interpretativa, se non relativa al creare siparietti e teatrini degni del miglior ed andato avanspettacolo.

Adesso, perché parlare di questo? Perché, recentemente, la nostra consigliera, per amore e per la vita, Karina - ma l’accento, dove? Sulla i o sulla prima a? – ha rilasciato un’intervista succulenta per chi è solito seguire le vicissitudini che si espandono a macchia d’olio nelle sempre più seguite esterne, in cui rivela alcune cose che potrebbero diventare ottima carne sul fuoco, un eccellente argomento di discussione (che garantisce alte percentuali d'ascolto) per l’imminente edizione del programma che prenderà avvio il 22 settembre in una nuova versione allungata, dalle 14.45 alle 16.30. La riportiamo:
“Non solo stiamo insieme, ma pensiamo di sposarci…”. Parole e musica di Karina Cascella e Salvatore Angelucci, cioè l’ex opinionista e l’ex tronista di “Uomini e donne”, che escono allo scoperto confidandosi in una lunga intervista al settimanale “Visto”. Una confessione a …359 gradi, nel senso che c’è proprio tutto, tranne che una stramba storia che li ha visti protagonisti poco tempo fa, ma che forse non vale la pena riportare alla ribalta. “Prima un bebè e poi le nozze. Di matrimonio parliamo tutti i giorni, ma io prima vorrei diventare mamma” confida Karina. Sasà però non conferma del tutto, nel senso che dell’eventuale bimbo non parla, ma dice “Confermo, la sposerei anche subito”. Insomma, due cuori e una capanna, dalle parti di Misano Adriatico. Con loro solo un amico, davvero inseparabile: Romeo, uno splendido cagnolone della razza American Staffordshire. Dice ancora Karina: “Gli ho sempre voluto bene, ma ho capito di amarlo quando mi sono accorta che ero gelosa se qualche ragazza ci provava. E’ vero, sono stata io a dichiararmi a lui. Quando siamo lontani, ci sentiamo ogni ora. Ci sono voluti tre anni per darci il primo bacio”. Inevitabile la domanda su Paola Frizziero, anche lei cronista, rivale di Karina., che spiega: “Quando Paola e Salvatore stavano insieme anch’io ero fidanzata, quindi non potevo essere gelosa. E la gelosia di Paola nei miei confronti era mal riposta. Ammetto però che la mia antipatia nei suoi confronti è nata subito, ancora prima che potesse essere la ragazza scelta da Salvatore. E’ un’antipatia a pelle, che va al di là del chi sta con chi”. Sasà preferisce parlare del futuro immediato: “Resteremo in vacanza fino a dopo Ferragosto, anche se continuo a lavorare. Il mercoledì sera faccio il dj al ‘Prince’, una discoteca di Riccione. Far ballare gli altri è una nuova passione per me, mi ha preso molto. Chissà che non diventi il mio nuovo lavoro…”. Karina, a dispetto di quanti hanno detto e scritto che è stata licenziata da Maria De Filippi, dice sicura:”Dopo Ferragosto devo riprendere il mio posto a ‘Uomini e donne’. E ricomincerò a fare su e giù tra Roma e Milano, tre volte alla settimana. Non ho mai voluto trasferirmi a Roma, e adesso ho un motivo in più per non farlo”.
Ecco, per un incarico così senza impegno, senza necessità e ragione d’essere e d’esistere, guardate cosa si arriva a fare e a diventare. La domanda, scusate, è lecita: la colpa di chi è? Della De Filippi, delle Cascellineesistono? Casomai ci si riferisce alle sue fans -, delle Frizzierine che ne fanno il loro target per giocare a freccette- come prima -, dei telespettatori che seguono il programma o è tutto da inserire nel panorama e nel contesto di declino cui protagonista è, purtroppo, sempre la televisione?

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