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venerdì 18 luglio 2008

REAZIONE A CATENA...UN BEL GIOCO "NELLE MANI DI UN PUPO"


Come abbiamo annunciato, e come è possibile verificare sintonizzandosi ogni sera alle 18:50 su RaiUno, Carlo Conti è finalmente andato in vacanza. Il suo colorito non è una causa per la quale il "perenne presentatore" di RaiUno non possa desiderare un pò di sole e di mare, ed ecco al suo posto Pupo e le sue Reazioni a Catena. Format già proposto nella scorsa estate, con la concorrenza di 1vs100 di Amadeus, e contrapposto ora al JackPot di Enrico Papi, colui che, due anni fa, segnalò proprio il gioco di RaiUno al produttori di format internazionali. Ebbene, è proprio Enrico Papi che ogni sera, da qualche giorno a questa parte, vede il suo gioco (trasformato sempre più in una parodia di AffariTuoi versione Bonolis) soccombere alle Reazioni a Catena di RaiUno. Dopo aver atteso una intera settimana, per carpire nel dettaglio difetti o pregi, eccoci a giudicare e commentare il quiz che occupa ed occuperà, sino a settembre, la fascia preserale di RaiUno. Il gioco? In uno studio colorato a festa, abbinato ad una musica rompitimpani che fatica ad uscire dalla testa una volta entrate, beh, a me personalmente piace, e non poco. La trasmissione è stata pubblicizzata attraverso un solo obiettivo: un Pupo con sfondo scuro deglutiva bibita fresca, esaltando la freschezza del gioco. Ebbene, io alle pubblicità poco credo, ma questa è una delle poche occasioni in cui quanto pubblicizzato lo si ritrova, parimenti, nella trasmissione. Reazioni a Catena è un gioco veloce, svelto, lineare, accattivante e coinvolgente. Parole da indovinare, logica da attivare ed un tocco di conoscenza musicale; insomma, una intelligente trasposizione televisiva di quei giochetti, tipici da riviste enigmistiche, che tanto attirano d'estate. Una sorta di ghigliottina slargata ed adattata a ben 80 minuti di un quiz senza domande, senza opzioni, senza attendere ore ed ore per la risposta esatta, utilizzata ad hoc per trattenere il pubblico anche durante gli spot pubblicitari. Risposte immediate e ritmo, gli ingredienti di un gioco tanto adatto all'estate, quanto poco forse all'inverno, ove il pubblico è abituato a ritmi più lenti e tediosi.
Si tratta di un "bel gioco nelle mani di un Pupo", a mio parere. Sarà che non riesco ad essere futurista, nè autolesionista, ma non comprendo il motivo per cui, Pupo, debba essere oramai quasi perennemente in televisione. Il suo primo compito da inviato nella fattoria brasiliana di Barbara D'Urso, oddio, ha creato un nuovo presentatore! Il tutto si aggrava considerando il suo prossimo impegno nel sabato sera di RaiUno, in contrasto con la tanto amata, tanto criticata, Maria De Filippi ed i suo C'è Posta per Te. Talvolta ho l'impressione che RaiUno sprechi delle occasioni. Mi spieglio meglio. Per quanto un format possa avere una certa valenza televisiva, se al timone è posto un presentatore non all'altezza (in senso professionale), il prodotto non potrà mai esternare tutte le sue potenzialità. Urlato e talvolta poco pronto, con una "tinteggiatura" di capelli al limite dell'ebano, l'ex cantante toscano ha oramai trovato, ahimè per noi, un nuovo mestiere. E' proprio il caso dire: "Chi fermerà Pupo?"

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