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mercoledì 27 agosto 2008

MICHELE CUCUZZA: «PER ALZARMI ALL'ALBA DOVRÒ RINUNCIARE A CINEMA E MONDANITÀ»

Michele Cucuzza: un uomo, un perché. Una vita da giornalista vissuta, nella maggior parte del suo corso, tra un servizio dedicato all’obeso di turno narrante la propria sfortuna e i pregiudizi di chi ha a che fare con lo stesso a quella, invece, relativa all’ennesimo ritocco facciale di Carmen Di Pietro non andato a buon fine, costandole la chiusura momentanea di una delle due palpebre, passando per il resoconto mensile della vita della cantante Luciana Turina, ovviamente quella privata: non sia mai si parli della sua carriera, suvvia. A La vita in diretta aveva costruito il proprio regno, di cui era assoluto padrone e dal quale nessuno osava immaginare lo spodestamento e la successiva sostituzione, effettiva solo a partire dal 15 settembre. Costretto ad abdicare dal trono, o meglio, dallo sgabello situato nello studio dal quale, quotidianamente, si destreggiava tra l’intervista a strascichi all'ospite di turno, continuamente interrotta dai vari servizi filmati, i quali si concludevano perennemente con il saluto più famoso della televisione italiana, ovvero quel “Ciao, Michele!” che fa sorridere un po’ tutti quando è detto, ma quando anche è imitato (indimenticabili, a mio personalissimo parere, le gag della bravissima Paola Cortellesi nel varietà di Gianni Morandi Uno di noi in cui impersonava un’inviata della trasmissione).
E se adesso di profila la possibilità di creare un più cacofonicoCiao, Lamberto!”, data l’acquisizione delle redini del programma da parte dell’ex vicedirettore del Tg5 Sposini, il giornalista idolo del pomeriggio di RaiUno di questi ultimi anni è in procinto d’approdo al mattino, al contenitore storico della storia della prima rete di Stato, Uno Mattina. Alla ricerca, perciò, di nuovi stimoli dati i quali tale decisione è da leggere come una sorta di bocciatura o cos’altro? Ecco cosa ha dichiarato Michele Cucuzza ad Il giornale:
Michele Cucuzza, dopo dieci anni a La Vita in diretta, una nuova avventura professionale: come cambierà Uno Mattina con il suo arrivo?
«Non cambierà: il programma è talmente rodato che non ha bisogno di modifiche. Le uniche modifiche riguarderanno la scenografia. Per il resto, con Eleonora Daniele, una mia amica da anni, non ci sarà più Luca Giurato, che ha deciso di lasciare, ma Michele Cucuzza. Cercherò di incrementare la parte giornalistica, mettendo a disposizione la mia esperienza».

A proposito di Giurato: Luca soffriva maledettamente le alzatacce all’alba. Lei è pronto a svegliarsi alle cinque ogni mattina?

«Io sì, visto che già in passato ho fatto i turni all’alba: a inizio carriera, a Radio popolare, ma anche al Tg 2. Però a forza di ripetermelo, gli amici mi hanno fatto venire la fobia della sveglia. Sto già facendo le prove generali, alzandomi ogni mattina sempre prima».

Quante sveglie metterà?

«Me ne basterà una, la solita sveglia elettronica che non smette fino a quando non mi alzo a spegnerla. Per il resto, dovrò cambiare stile di vita e fare molte rinunce. Addio dunque alle serate davanti la tv per Matrix o Porta a porta e addio, o quasi, alle anteprime al cinema».

Anche alle feste della mondanità romana, se è per questo.

«A quelle partecipavo poco già in passato. Però sarà buffo, le volte in cui andrò, vincendo la stanchezza, magari incontrare le telecamere di La vita in diretta».

Ha dato dei consigli a Sposini, nuovo conduttore di La Vita in diretta?

«Lamberto me li ha chiesti. Io mi sono messo a ridere dicendo: “ma quali consigli vuoi che dia a un ex vicedirettore?”».

Cosa le mancherà di più del suo ex programma?

«Dieci anni non si dimenticano facilmente. Mi mancheranno le riunioni con i miei autori Daniel Toaff e Valter Preci. E i pranzi dietetici che mi portavo da casa, grazie ai quali ho mantenuto la linea, minacciata ora dai cappuccini e brioches che manderò giù negli studi di Saxa Rubra».

Avete già iniziato le riunioni a Uno mattina?

«Inizieremo a breve. Sono appena tornato dalle vacanze in Sudamerica con le mie due figlie, Matilde e Carlotta. Ma sono psicologicamente pronto. L’unica cosa che chiedo al pubblico è avere pazienza per un mese: devo prendere le misure».

Facciamo un gioco. Siamo al 15 settembre, partono sia Uno mattina che La Vita in diretta. Cosa le passerà per la testa al momento del via?

«Un filo di emozione al mio debutto, un pizzico di nostalgia quando inizierà il programma di Sposini. E magari ci potrebbe scappare un in bocca al lupo in diretta. Ma una cosa la desidero sin da ora. Essere invitato presto a La Vita in Diretta. Come ospite».
Seppur io non creda che sotto la conduzione di Cucuzza il programma rimanga lo stesso, ma subisca una leggera differenziazione nella sua pur adattabilissima struttura, virante, a mio avviso, probabilmente più al giornalistico che all’intrattenimento leggero come poteva essere quando a presentarlo c’era Luca Giurato, per cui sino aperte le porte dell’Isola dei Famosi in qualità di opinionista, non riesco ad immaginare ancora colui che per anni è stato al pomeriggio in questa nuova versione. Soprattutto, non riesco a capire sotto quale ottica bisogna leggere questa decisione. È tale solamente per un voluto rafforzamento della fascia mattutina, che da gennaio di quest’anno ha incontrato un competitor più temibile rispetto a quando controprogrammava i tv movie snobbati dalla platea televisiva mattutina o anche per il dare una boccata d’ossigeno agli stanti palinsesti della rete?

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