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lunedì 11 agosto 2008

IL DIRETTORE DI RAISPORT RISPONDE ALLE CRITICHE PER LA NON TRASMISSIONE DEL CALCIO

Niente Italia-Corea del Sud in diretta su RaiDue? Giù con le pesanti critiche da parte dei telespettatori. Già la Rai si era, in maniera forse non totalmente apprezzabile, difesa nella giornata di ieri mediante un comunicato diffuso in serata. Pare proprio, però, che non basta, tanto è vero che altre giustificazioni, altre motivazioni vengono offerte da chi, di più, è di dovere. È Massimo De Luca, direttore di RaiSport, che sta curando la trasmissione delle gare della ventinovesima edizione dei Giochi Olimpici estivi, a prendere di petto la situazione e ad offrire il proprio punto di vista, riportato da La Gazzetta dello Sport. De Luca continua a seguire una linea di pensiero che non è a 360° gradi, unilaterale, rispondendo, evidentemente, solamente a ciò per cui ha basi e per cui le risposte possono non provocare ambiguità. La domanda è lecita e sorge spontanea e naturale: costa - e se sì, cosa - davvero tanto ammettere i propri errori, al posto di arrampicarsi sugli specchi?
Tommaso Rocchi stempera il caso con una battuta. «Ecco perché, quando ho riacceso il telefonino dopo la partita, ho trovato solo tre sms di complimenti per il mio gol: nessuno l'aveva visto!», dice l'attaccante azzurro della Lazio. In realtà, le reazioni alla scelta della Rai di non mostrare, né su Rai2 né su RaiSportPiù, un solo minuto di diretta della vittoria dell'Under 21 di Casiraghi sulla Corea del Sud, sono state decisamente meno ironiche.

Centinaia di mail e telefonate di tifosi di calcio, infuriati, sono arrivate per contestare la programmazione televisiva: semifinali e finali «live» della gara di spada in cui Marco Tagliariol ha vinto l'oro, ma comprese anche una mezz'ora di inquadratura fissa sulla pedana di scherma vuota e le batterie del nuoto in differita; il calcio, in sintesi registrata, due ore dopo.

Massimo De Luca, direttore di Rai Sport, che da Pechino spiega: «Non è stata una scelta improvvisa, già sabato avevamo comunicato che Italia-Sud Corea sarebbe andata in diretta se non ci fossero stati spadisti azzurri in finale. È accaduto, invece, e abbiamo anche vinto un oro. storico, che aspettavamo da 48 anni: abbiamo privilegiato la possibile medaglia rispetto a una partita di qualificazione. E per mostrare tutto, abbiamo chiesto al Tg2 delle 13 di andare in edizione ridotta. Stiamo facendo i salti mortali per essere presenti su tutti gli eventi più importanti».

Istituzioni - La polemica, col passare delle ore, ha rischiato di diventare anche istituzionale. Giancarlo Abete, presidente della Federcalcio, ha usato tutta la diplomazia per dire: «Ci sono situazioni da rispettare. Alla fine, l'oro con la scherma lo abbiamo preso»: Poi Gianni Petrucci, presidente del Coni, informato in serata a Casa Italia di ciò che era accaduto in televisione, ha aggiunto: «Peccato, gli italiani si sono persi un'ottima partita di calcio, Ma rispettiamo le scelte: è anche giusto dare spazio agli altri atleti».

Futuro - Nei prossimi giorni potrebbero riproporsi situazioni simili, con altri incroci «pericolosi» da un punto di vista televisivo. «Non vogliamo svalutare il calcio, tanto più un torneo così interessante, per il valore dei giocatori e i riflessi sul campionato italiano — conclude De Luca —. Ma essendo un'Olimpiade, vale il principio di dare precedenza alla diretta di una possibile medaglia. Valuteremo giorno per giorno che cosa fare».

L'Italia, quindi, è preavvisata: prossimamente ci saranno altre cose del genere, altre gare saltate per far posto a quelle di minore importanza (la semifinale di spada, per noi italiani, fino a prova contraria, non avrebbe portato nessuna medaglia). Forse, però, sbagliamo. Non proprio prossimamente, nel momento in cui quando c'è la disputa della gara fra le fiorettiste Vezzali e Granbassi c'è un siparietto durato più di un minuto che ricorda l'oro appena vinto da Giulia Quintavalle. Ed è un qualcosa accaduto pochi minuti fa.

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