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domenica 31 agosto 2008

UN MEDICO IN FAMIGLIA 6, TRA RITORNI DI GLORIA E MORTI INASPETTATE

La televisione è spesso vista come lo specchio dei tempi, l’annunciatrice di mode e la portatrice di costumi. La stessa, in questa sua triade di funzioni, non è ricoperta dalla passività nel suo ruolo ma, anzi, è attiva e in continuo fermento. Non a caso tormentoni, modi di dire, personaggi da imitare sono, per la maggiore, direttamente tratti dal piccolo schermo, sbucando incessantemente dal suo cilindro magico. Capita così che, se dessimo inizio ad uno scavo nei nostri personali ricordi, nel 1998 le nostre famiglie si allargarono a dismisura, qualora ce ne fosse stato bisogno dato che già sarebbero potute essere tali di loro e qualora fosse perciò stato possibile, e accolsero a braccia aperte un nuovo nonno, un nuovo papà, dei nuovi fratelli e sorelle, nuovi amici e nuovi conoscenti che, forieri delle caratteristiche e delle pulite qualità di ogni buon nucleo familiare di stampo italiano, entrano dritti e senza difese nei cuori degli italiani, che attribuiscono ad essa, in quanto fiction ed esclusivamente in termine di ascolti, uno dei più grandi ed incredibili successi della televisione italiana.

Parliamo di Un medico in famiglia, la serie di origine spagnola che narra le vicissitudini della famiglia Martini cui fanno parte Nonno Libero (Lino Banfi), Lele (Giulio Scarpati), Guido (Pietro Sermonti) ed altri a seguire. Chi non ha mai usato il detto “una parola è troppa, e due sono poche?”, come esempio e testimonianza di quanto siano radicati nella nostra routine televisiva? Pochi, tanto è vero che il seguito della fiction è sempre stato crescente, e non è stato raro vedere punte di oltre 10 milioni di telespettatori. Non è stato, però. La fiction, di punto in bianco ha vissuto un inimmaginabile calo fisiologico e d’appeal, durante quella che è stata la quinta stagione. In realtà, più che tale, a dettare ascolti non a livello delle scorse serie, per gli episodi andati in onda nella primavera del 2007, è stata una carenza di idee a livello autoriale il cui effetto è registrato in un tasso di noiosità e banalità della resa alto, così che il diretto concorrente, un morente Grande Fratello alla settima edizione vivente di stenti e di fama acquisita nel corso del tempo, non sporadicamente aveva la meglio in sovrapposizione. Cambio di giorno di programmazione, dal giovedì al martedì, che sono pur sempre giornate non ideali per il girato, dato il suo nido d’oro scavato e radicato alla domenica sera, e ascolti che, per la season finale, toccano la punta massima di share pari al 30%.

Forse per gli ascolti non pienamente soddisfacenti, per una ventilata volontà di chiusura della fiction di cui si parla ad ogni fine anno ma che mai avviene, o per una svolta dopo la pessima trama della quinta serie a base di indiani pessimamente doppiati, la sesta stagione, che si preannuncia essere l’ultima, porterà con sé tantissime novità. Dopo un piccolo cameo durante la puntata finale della quarta stagione, torna fisso per la prossima, forse non appagato e soddisfatto dalle scelte fatte dopo l’abbandono alla fiction, Giulio Scarpati, l’indimenticato e l’indimenticabile Lele Martini. E questa volta sarà a braccetto di Guido Zanin, ovvero il medico subentrato alla terza stagione dopo l’addio del primo, a cui dà vita Pietro Sermonti, che nella quinta stagione aveva ceduto il posto ad un mai particolarmente amato e facilmente dimenticabile David Sebasti, che ha interpretato lo scorbutico dottore Emilio Villari, il quale, insieme alla famiglia di fantomatici indiani senza padronanza della lingua italiana, non ci sarà nella sesta. E per una zia Alice (Claudia Pandolfi) che va, uno zio Giulio (Ugo Dighero) che torna. Fin qui, nulla di nuovo, dato che era cosa risaputa già dal lontano marzo. Sicuramente già questo getta le basi ad un più che assicurato successo televisivo.

Ma. Perché c’è sempre un ma. C’è una svolta, drammatica, che avrà luogo a metà della stagione che da una parte getta nello sconforto gli aficionados, e dall’altra è motivo di conferma della chiusura finale della serie. E riguarda il protagonista assoluto, la colonna portante della fiction: Libero Martini interpretato da Lino Banfi. Cosa succederà al nonno più amato della tv? Stando alle parole dell’attore, si sarebbe verificato quanto desiderato: «Vorrei che Nonno Libero morisse». Ed è ciò che accadrà, continuando a leggere la dichiarazione, il cui stralcio è prelevato dal Corriere:
«All'inizio ho chiesto di farmi fare tre puntate - racconta Banfi - ma poi mi convinsi di fare tutte le puntate, alla stessa cifra di due anni fa, senza alcun aumento». Dopo aver fatto quattro conti, i produttori gli fecero capire che se ne avesse fatte meno delle 13 previste, si potevano risparmiare abbastanza soldi per pagare gli attori che rientravano, perchè il cast quest'anno è numeroso. Alla fine Banfi sarà protagonista in sette puntate. Ma i produttori vorrebbero farlo comparire a singhiozzo anche nelle altre sei puntate. «Non so se è giusto perché può confondere la gente» commenta l'attore, che aveva proposto anche una partenza del suo personaggio.
Addio a Nonno Libero, quindi. E i ritorni di gloria, paradossalmente, sono pagati con la morte di chi è sempre rimasto al suo posto. Fa sorridere, ma è così. A questo punto non era meglio una chiusura che non portasse a queste spiacevoli conseguenze, ma fatta nel culmine del successo, evitando così strascichi da dimenticare, quale la quinta e, molto probabilmente, anche la prossima serie?

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Mah ero fan di questa serie fino alla seconda , poi sinceramente è diventata ridicola. Ora sta cosa dei ritorni la trovo fuoriluogo... cioè torna Lele e Alice dov'è ? che scusa ci daranno? lavora ancora in Africa? ma poi sai che drama se nonno libero muore , per me gli ascolti caleranno di brutto in quanto ormai è lui a tenere tutto.

El Barto ha detto...

Filippo
Concordo pienamente con te. È proprio ciò che credo e che ho detto: non era meglio chiuderla prima?

P.s.: Hai visto il logo de 'La Talpa' nel post apposito inserito dal mio grande collega? :)

Anonimo ha detto...

si si avete fatto un ottimo articolo , bello il logo, non vedo l'ora che inizi.
Tornando al medico, boh in alcuni blog si dice che non morira', perche' lui l'ha chiesto, ma partira' solamente ... comunque trovo assurdo che si uccida il personaggio che ha permesso di andare avanti e queste "star" che senza Medico non hanno fatto altro di decente , vengano pagate tanto e ci regalino una fine tanto per chiudere. Cioè a sto punto fanno 1 miniserie in cui chiudono le storie e non la portano alle lunghe.

Vincenzo ha detto...

Anche io avevo pensato alla miniserie conclusiva, un pò come quella lì del Maresciallo Rocca. Comunque dopo aver dato tutto questo spazio a Nonno Libero, io direi di tenerlo, ma di farlo protagonista solo di pochi episodi, con come no varie apparizioni...

Expedit ha detto...

Non c'è cosa più triste che chiudere una fiction con la morte. La morte di un personaggio, può sembrare banale ma è così, in cui molte persone si sono riconosciute, ed un ottimo "esempio di nonno" ha mostrato.

Il discorso economico è quello ancora più triste. Una tristezza derivante dal fatto che, un artista come Banfi, avrebbe potuto persino, se l'affetto nei confronti del personaggio era tale, ridurre il suo ingaggio, ed evitare una morte che a mio parere è evitabile.
Un personaggio, quello di Nonno Libero, che lo ha tirato fuori da un periodo di flop.
Il Gran Casinò di RaiUno chiuso per bassi ascolti.

Ed allora, era proprio necessaria e inevitabile la morte? Si fa tornare Lele, Guido e Giulio per far morire nonno Libero?....bah...

p.s. Bartolino, ho provato a rimandarti la mail..:D...speriamo bene..:D..:D...salutoni con carattere TimesNewRoman 40..:P..ahahah

Expedit ha detto...

Bartolino
ho inviato quattro mail diverse..:D:D:D

Non so cosa stia succedendo alla mia mail, anche molti miei amici dicono di avermi mandato mail, ma io non le ho mai ricevute, nemmeno tra le indesiderate.....:((...bah..ahahah

Speriamo ora che tra le quattro, una vada in porto.:D

El Barto ha detto...

OT
Boris, ricevuta! :D
Solamente su Alice, però.
Le altre tre sono vuote... ;)
Fine OT :)

Anonimo ha detto...

a quanto pare Nonno Libero non morira', non partira' , ma le sue scene girate verranno diluite nei 13 episodi ... si vedra' solo per qualche scena a episodio anche se Banfi vorrebbe la morte del suo personaggio , in quanto trova questo fatto assurdo ma ovviamente in una Italia perbenista e bigotta, puo' mai morire 1 personaggio come succede nei serial americani? Ovvio che no sarebbe scandalo ! -.-
Quella Pandolfi mi fa sempre piu' schifo... ha rinnegato il programma che l'ha lanciata, poteva tornare giusto per riconoscenza , ora rovinera' tutta la trama.

Omar ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Omar ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

La Pandolfi continua a far rabbia anche a me: non ha voluto comparire neanche per una sola scena! Suppongo che faranno morire il suo personaggio... ma a questo punto, sarebbe meglio così... la solita altolocata. Peccato però, una volta era così semplice.

Risparmiare su una fiction come questa? Con indici d'ascolto così alti? (e la pubblicità che paga?).
Che vergogna!

Anonimo ha detto...

qualcuno sa se nonno libero morira'? spero proprio di no comunque.