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domenica 10 agosto 2008

QUANDO LA SEMIFINALE DI SPADA "HA LA MEGLIO" SULL’ITALIA DEL CALCIO…

Le Olimpiadi di Pechino 2008 sono iniziate, da un punto di vista organizzativo, nel migliore dei modi. Tutte quelle che erano le state paure di attacchi, bombe e quant’altro non avesse a che fare con lo spirito dei giochi, memore di ciò che, invece, da un punto di vista dei rapporti che intercorrono tra lo stato organizzatore della ventinovesima edizione di quelle estive ed altri limitrofi e vicini, è all’ordine del giorno. Con la cerimonia d’apertura era stato dato sfoggio della magnificenza dell’inventiva e del modo di fare puramente cinese, impeccabile seppur leggermente soporifero rispetto alla semplicità di quello greco dimostrato quattro anni prima. Una magnificenza che ha riflessi in differenti campi, dagli splendidi panorami che si elevano al di là delle differenti gare all’impeccabilità, sinora, che contraddistingue il loro naturale corso.

C’è una cosa, però, che, almeno ai telespettatori italiani più incalliti e più desiderosi di seguire le vicissitudini dei loro beniamini alla caccia di qualche oro che, sino ad adesso, tarda ad arrivare, per i quali puntano la sveglia agli orari più improbabili, può disturbare non poco. La giornata odierna delle gare, dopo averci regalato un eccellente bronzo firmato Tatiana Guderzo nel ciclismo, ci sta facendo assaporare il gusto dell’aurea medaglia, nella disciplina sportiva della spada, con Matteo Tagliariol, approdato alla finale che si disputerà alle ore 14.40. Il destino volle che allo stesso orario ci fosse la partita dell’Italia del calcio under 23, contro la Corea del Sud. Lo sdegno, il fastidio, lo storcere il naso ha origine nel momento in cui, subito dopo il Tg2 trasmesso eccezionalmente pochi minuti dopo il prestabilito orario delle 13, il telespettatore medio vuole vedere la partita di calcio - al di là, ciò, di ogni possibile riflessione riguardo all’inefficacia dello sport tra le discipline olimpiche - e si ritrova, senza neanche averla annunciata, la semifinale di spada tra l’Ungheria e la Francia, decretante il secondo finalista che gareggerà per l’oro poco dopo. La cosa è bella è che quest’ultima è addirittura in differita: ovvero, quando è in onda, già si sa che lo schermitore francese sarà l’avversario di quello italiano. Subito dopo, ecco le batterie di nuoto.

E il calcio? Su RaiSport, neanche l’ombra. Pare che verrà trasmesso successivamente in differita, ancora una volta, da RaiDue. Se provassimo a collegarci sull’adibito sito, da parte della Rai, sulle Olimpiadi di Pechino 2008, su otto finestre, solamente tre sono funzionanti, di cui due riportanti, in streaming, immagini ed audio di RaiSport più e RaiDue. La terza, per la gioia di chi era bramoso di seguirla, invece, manda in onda quella partita, rigorosamente senza audio. Le altre cinque, inattive, si collocano nel panorama che si è delineato per quanto concerne la mala organizzazione dell’evento da parte della tv di Stato che, solo un mese dopo gli Europei di calcio disputatisi Austria-Svizzera 2008, offre ulteriore dimostrazione dell'incapacità di gestire circostanze che si ripetono ogni quattro anni, quindi imperdibili, per gli appassionati e non. Non bastano gli approfondimenti in piena notte o le ricorrenti edizioni del Tg olimpico per salvare una zattera lasciata andare al suo infelice fato in un oceano in tempesta. Insomma, dopo due giorni, non possiamo certamente dire che questa sia stato in grado di gestire le prime ore delle gare delle discipline in maniera eccellente…

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