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martedì 26 agosto 2008

LUCA JURMAN: «MARCO HA SUCCESSO MA DEVE ANCORA CRESCERE E STUDIARE»

Uno dei personaggi che ha spopolato nella nostra estate, quella fatta di cd e di radio che ci hanno deliziato con la sempre ascoltata ed amata musica, è Marco Carta. In realtà non è propriamente un personaggio legato a doppio filo alla bella stagione, dato il suo permanere sul piccolo schermo già dal passato ottobre 2007, con la trasmissione Amici. Ma la bella stagione, per lui così come per gli altri partecipanti del talent, rappresenta, molto in generale, il banco di prova con cui testimoniare che il bacio del successo stipatogli dal pubblico pochi mesi prima, tale da risultare il vincitore effettivo della settima edizione della trasmissione, non abbia alle basi solamente centinaia di voti dati solamente per l’indubbia bellezza del ragazzo, quanto per un premiare la particolarità timbrica e l'emozione in grado di suscitare la fusione voce-musica di cui è capace. Chi ha sempre sostenuto Marco è Luca Jurman, il professore di canto cui non esiteremo a dedicare tra non molto una pagina particolare della nostra rubrica Benedetti dai reality. Colui che l’ha accolto come fosse suo figlio, sotto la sua ala protettiva e l’ha fatto crescere. Ebbene, è proprio all’interprete di Sorrisi is magic, il jingle d’apertura d’ogni edizione dei Telegatti, che è stata fatta un’intervista, da Ditutto, con cui cerca di infondere maggiore obiettività e razionalità al suo pupillo, oltre di farsi conoscere un po' di più agli occhi del pubblico. Eccola:
È un gran professionista, certo. Tanto che quando lo ascolti, e lo guardi negli occhi, provi le stesse sensazioni di quando ti lasci invadere dalle note di Vangelis. Ti lasci trasportare dal suono. Ma, a conti fatti, Luca Jurman deve ringraziare un programma come “Amici” se la sua popolarità ne ha tratto vantaggio. Perché in molti si sono soffermati sui modi precisi e severi del “vocal coach” che ha aperto la strada al vincitore, Marco Carta, già Disco d’Oro con “Ti rincontrerò”. Il maestro ha commentato con noi il successo del suo pupillo, e ha presentato il suo ultimo lavoro, “Back to Luca Jurman”. Chi vincerà la battaglia discografica, lui o Marco?

Hai assistito ai provini della prossima edizione di “Amici”? Come sono i ragazzi quest’anno?
Molto preparati
.
Quali differenze nota tra i ragazzi che si propongono quest’anno e quelli per le passate edizioni?
In passato erano un po’ timorosi di apparire in televisione. Ma oggi c’è consapevolezza che anche un talent show come “Amici” dà la possibilità di esprimersi come artisti. Incontriamo ragazzi consapevoli e forti.
I provini sono duri?
Come ogni anno. I provini sono composto da molti passaggi. Chi non supera la prima scrematura magari l’anno dopo non si ripresenta, chi arriva fino alla terza è più spinto a ritentare subito. Il lavoro ai provini è molto impegnativo, dobbiamo valutare migliaia di persona in pochi mesi.- Iniziamo il mattino presto, senza orari, non sappiamo quando finiremo. La stessa Maria è una stacanovista. Il momento della scelta provoca tensione e stress, dobbiamo rimanere sempre lucidi e attenti.
Come la mettiamo con Grazia Di Michele (Jurman aveva diffidato la collega per alcune dichiarazioni sul suo metodo d’insegnamento, ndr)?

No comment.
Marco è suo figlio d’arte?

Dipende tutto da lui. Ora è molto preso dalla macchina della discografia e dei concerti.
È cambiato dopo la vittoria ad “Amici”?
No, è rimasto lo stesso. Se riesce a rimanere un buono, avrà un futuro.
Meglio Giusy Ferreri o Marco Carta?
Ognuno ha la sua carriera. A Marco tengo, abbiamo lavorato insieme ad “Amici” e duettato nel su “Vita”. Anche se è Disco d’Oro, deve ancora crescere e studiare. Ora aspetto di vedere come sarà il suo secondo lavoro.
Da maestro è soddisfatto del successo discografico di Marco?

Certo, se il ragazzo piace che venda pure i suoi dischi!
Come sta la musica italiana?
La discografia mondiale non sta vivendo un bel momento. Colpa del download illegale da Internet. Uno disco costa quanto una pizza e una coca cola, ma io non pretendo di mangiare gratis al ristorante. I dischi hanno costi di produzione molto elevati, inoltre un tempo i produttori lavoravano pensando a un progetto attorno all’artista. Oggi, l’arista è lasciato in balia di se stesso. Bisognerebbe avere di nuovo il coraggio di puntare sulla persona.
Chi fa musica oggi vuole solo vendere un prodotto?
Il mercato è talmente saturo che diventa difficile anche per il pubblico comprendere cos’è musica, e cosa no.
Bisogna educare il pubblico?
Certo. La gente non è obbligata a conoscere la musica. Il compito dell’artista è comunicare emozioni. Il musicista ha la responsabilità di dare messaggi corretti.
Qual è il carattere del suo nuovo disco, “Back to Luca Jurman”?
È una persona libera di comunicare, d esprimere idee e sentimenti. Creativa.
Quando canta una cover, quanto rimane Luca Jurman e quanto invece diventa Bob Marley o John Legend?
L’interpretazione comporta sempre e comunque calarsi in una parte ed entrare nel contesto dell’opera. Cantare un pezzo di Bob Marley significa entrare nel suo stile, nel suo modo d’intendere la vita, i sentimenti, l’amore.
In una canzone, quanto conta il testo e quanto il pentagramma?

Esiste una complicità tra i due aspetti. Non riuscirei a esprimermi cantando un pezzo dotato sì di note bellissime, ma con un testo non all’altezza. Significa che è stato scritto da mani separate con intenzioni diverse. Che è frutto di un’operazione commerciale.
Cosa si fa prima di salire sul palco?
Si sta in raccoglimento, ad alcuni bastano tre secondi, ad altri delle ore. Ognuno ha il suo piccolo rituale. Magari si cena con i ragazzi che saliranno sul palco con te.
Ha collaborato con Gabriele Muccino per il video di “Nera”. Voi però vi conoscevate già…
Ho interpretato una piccola parte nel suo “Ricordati di me”. Lui è un genio, è animato da una frenesia interiore incredibile. Mentre gira si emoziona ma tu non riesci a capire cos’abbia in testa, Gabriele è pensiero in azione. Può stravolgere tutto il lavoro in un secondo se capisce che non nella direzione che ha in mente.
Tra gli artisti con i quali ha collaborato, chi ha talento innato?
Conservo bellissimi ricordi del mio lavoro con Laura Pausini ed Eros Ramazzotti. Stare al suo fianco mi ha fatto capire veramente chi sia.
E chi è?
Un universo. La persona più dolce o la persona più seccata. Eros ha fiuto e buone intenzioni, è trasparente. Se si comporta in modo sgarbato non ti vuole ferire, ma capisce che c’è qualcosa che in quel momento non va per il verso giusto. Che gli fa male. Lui comunica sempre, anche quando cammina.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

forza jurman e marco carta...

Anonimo ha detto...

io l'ho visto a marco ed è bravissimo...marco dovrebbe avere anke una foto dove ci sn io...