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giovedì 9 ottobre 2008

INTERVISTA A MATTEO TAGLIARIOL: "VADO ALLA TALPA PER DIVERTIRMI E PER SOLDI"

Una delle più gradevoli ed incredibili sorprese che sono arrivate dritte dritte dalla spedizione italiana in terra cinese durante le Olimpiadi estive del 2008 ha portato la firma di Matteo Tagliariol, lo schermidore trevigiano che ha conquistato il gradino più alto del podio, regalandosi e regalandoci una delle medaglie d'oro più belle e sudate dell'ultima edizione dei giochi. Quando lo sport, però, è serbatoio da cui attingere nuovi artisti, l'abbiamo già detto, riflettere un po' è quanto di più naturale possibile. E allora perché non farlo anche in occasione della partecipazione di Tagliariol alla terza edizione de La Talpa che partirà giustappunto questa sera? Riportiamo, in merito, e anche per conoscere un po' di più l'uomo che è dietro la figura dello sportivo, una lunga intervista, che sa di confessione, che ha rilasciato a Vanity Fair qualche giorno fa:
Sembra più grande della sua età.
Lo schermidore è un tipo strano. Scommetto che è la prima volta che intervista uno spadista.
Aldo Montano è stato intervistato da Vanity Fair.
Montano è sciabolatore, è diverso.
E quale sarebbe la differenza?
Nella scherma ci sono tre specialità: fioretto, spada e sciabola. Tecnicamente cambiano il bersaglio e le regola, ma soprattutto cambia il carattere di chi lo pratica. Un po’ è la persona che va verso l’arma e un po’ è l’arma che cambia la persona. Lo sciabolatore è più irruente, lo spadista è più riflessivo. Io ho entrambe le anime dentro, che poi sono i miei genitore – mia madre è razionale, mio padre più sanguigno – ma poi ha prevalso la parte riflessiva. Infatti con la spada all’Olimpiade ho vinto l’oro individuale e il bronzo a squadre.


Matteo Tagliariol ha 25 anni e una sicurezza di sé stupefacente. La vedi già da come cammina, dritto e spavaldo, da come ti approccia – mi arriva alle spalle mentre lo aspetto su una poltroncina dell’aeroporto di Fiumicino e dice che il libro che ho in mano (Uomini che odiano le donne di Stieg Larsson) è lo stesso che sta leggendo lui –, da come si pone durante l’intervista. Come sulla pedana, ingaggia un duello. Usa la lingua come fosse la spada, per colpire e sorprendere. Partiva in difesa, visto che ha deciso di partecipare al reality show La Talpa e sa che questa scelta gli provocherà un mare di critiche.

Partiamo dalla Talpa?
Le spiego perché ci vado: per divertirmi e per soldi.
Gliene danno tanti?
Per uno schermidore sì, ma la cifra non gliela dico.
Meno di un milione di euro?
Sì. Se scopro che a un altro concorrente hanno dato di più mi incazzo.
Ad Aldo Montano la partecipazione a un reality (La Fattoria nel 2006, ndr) non ha portato bene.
Aldo è un mio amico e credo che sia stato giudicato male a torto. Hanno detto che non ha vinto all’Olimpiade perché agli allenamenti ha preferito la vita da jet set, ma io l’ho visto lavorare come un pazzo tutto l’anno scorso.
Non teme lo stesso trattamento?
So che ci sarà e infatti ho tentennato molto prima di accettare. Ma credo che se in Tv darò un’immagine positiva quel giudizio potrà essere ribaltato. Questo è un periodo in cui comunque non mi allenerei: l’ho fatto per sei ore al giorno per tre anni prima dell’Olimpiade, è giusto tirare il fiato un attimo.
A Montano ha chiesto consigli?
No, ma a Pechino, dopo il mio oro mi ha detto: “Sicuramente adesso ti arriveranno proposte, stai attento, leggi tutti i regolamenti, perché a me mi hanno un po’ fregato”.
Non vi incontrerete mai sulla pedana perché lei è uno spadista. Quando ha scelto la sua arma?
A 12 anni. Da bambini iniziamo tutti con il fioretto, perché è l’arma più semplice e più leggera.
Furono i suoi genitori a indirizzarla alla scherma?
No, è stata mia scelta. Ho sempre avuto una passione innata per spade e spadine, giovano solo a quello. Adoravo i cartoni di D’Artagnan e un giorno, sbagliando canale, ho visto una gara di scherma. Ho chiesto ai miei che cosa fosse, volevo andare a lezione. Mia madre mi iscrisse, scettica: avevo provato mille sport e li avevo sempre mollati. Ma la scherma no, lì c’era la componente fantastica.
Sarebbe?
Poter continuare il gioco che facevo a casa con delle spade vere. Se non mi divertissi facendolo, credo che non riuscirei a vincere.
La scherma ha significato anche sacrifici?
Tante rinunce. Ma non c’erano altre strade che mi interessavano, sapevo che se avessi lasciato sarei finito a fare un lavoro mediocre.
Studi?

Ho fatto il liceo classico, ma non ho avuto un bel rapporto con la scuola perché litigavo molto con i professori.
Motivi?
Se in un’interrogazione meritavo sette mi davano sei perché avevo fatto molte assenze per lo sport. Io mi arrabbiavo perché secondo me proprio per quel motivo mi avrebbe dovuto dare otto. E lo dicevo.
È sempre così diretto?
È la mia caratteristica dire le cose in faccia. Anche se, più cresco, più mi accorgo che non posso farlo sempre, soprattutto nei rapporti di lavoro.
È nato e cresciuto a Treviso. Suo padre che lavoro fa?
Vende case. Prima aveva una carrozzeria di auto d’epoca. Mia mamma ha due lauree, in lingue orientali e storia, e adesso vuol prendere la terza. Doveva andare a lavorare in Egitto quando sono nato io, in pratica le ho rovinato la vita… Scherzo, mi adora.

Figlio unico?
Sì, e felice di esserlo. Una sola volta ho chiesto un fratello, ma quando mi hanno detto che avremmo dovuto dividere i giocattoli, ho detto “no, grazie”.
Viziato, quindi.
Più adesso. Da piccolo mi hanno educato severamente: mio padre, che è cresciuto nella Svizzera tedesca, mi ha dato il permesso di uscire quando ero ormai grande e dovevo tornare prima di tutti i miei amici.
Ubbidiva?
Per forza, se tardavo anche solo due minuti restavo chiuso in casa per un mese. Ma non sono sempre state e rose per i miei genitori. A scuola facevo casino, alle medie ero un bad boy, frequentavo brutte compagnie.
Per esempio?
Uscivo con gente che aveva il coltello. Sono state anche skin che non significa naziskin: noi menavamo i razzisti.
Ha fatto a botte molte volte?
Un po’ di volte. Ma adesso sono un bravo ragazzo.
Era un leader già da ragazzo?
Sì, tendo a pormi come quello che cosa fare anche quando non è in grado. Mi butto sempre e comunque, anche se adesso sto imparando a farlo solo nel momento giusto. All’Olimpiade è andata così.
Il suo oro è stato una delle più belle sorprese dell’Olimpiade. Lo è stato anche per lei?
No, ero quasi certo che avrei preso una medaglia. Negli ultimi due anni sono migliorato costantemente e sono stato l’unico a vincere tre gare in Coppa del mondo, di cui due consecutive. Ma capisco che la gente non mi conoscesse, lo scherma non è così popolare ed è stata la mia prima Olimpiade. Nella finale, sul punteggio di 4 a 3 per me, ho capito che era il momento in cui il mio avversario aveva paura e che dovevo buttarmi; dopo pochissimo eravamo 12 a 5. Purtroppo mi succede anche nella vita di prevaricare le persone quando mi accorgo che sono più deboli. E questo fa sì che chi è insicuro mi consideri uno stronzo.
Chissà che ascolti farà, allora, in Tv.
I miei amici, quando hanno saputo del reality, hanno riso. Sanno che di solito tendo a fare le regole più che a rispettarle e dicono che non reggerò un giorno. Ma ho deciso di prenderla come una prova. Immagino che mi metteranno a dormire con il più disordinato del gruppo, visto che ho detto agli autori che sono di un ordine maniacale.
Oggi lei non sa ancora chi saranno i suoi compagni d’avventura (l’intervista è precedente alla diffusione del novero dei concorrenti, infatti). Spera in qualche bella fanciulla?
No, meglio non essere messo alla prova da questo punto di vista.
Credevo che si fosse lasciato con la sua fidanzata Annalisa.
Ci molliamo e riprendiamo ogni due giorni. Adesso abbiamo litigato furiosamente perché ha preso malissimo questa storia della Talpa.
Gelosa?
È una ragazza che non riesce a stare sola; purtroppo ha scelto il ragazzo sbagliato. Si era appena abituata al fatto che sto lontano gran parte dell’anno che è arrivata, con l’Olimpiade, la popolarità: è impazzita. A me piace piacere: se vedo una ragazza che mi fa l’occhiolino per strada, lo faccio anch’io. Sono così, ma lei ci sta male.
Ma è innamorato?
Io non credo molto nell’amore. Credo nel feeling tra le persone, credo che si possa stare insieme tutta la vita ma “amore” cosa vuol dire? È un concetto creato dall’uomo, come la religione, per quelli che a cui piace crederci.
Quindi alla Talpa potrebbe cadere in tentazione.
Vediamo. Se c’è una ragazza che piace a tutti, sicuro che non la degno di uno sguardo, mi piace giocare ed essere diverso dagli altri.
C’è una donna in Tv che le piace?
Come bellezza la Canalis. Ma l’unica donna che mi fa davvero impazzire è la Bellucci. Alla mia ragazza l’ho già detto: nel momento in cui si presentasse la Bellucci tu non esisti.
La Bellucci ha qualche annetto più di lei, lo sa?
Sì, ma ci andrei anche se le cascasse tutto. E comunque, a parte Annalisa che è più piccola, sono sempre stato con ragazze più grandi.
Più grandi quanto?
Quando avevo 17 anni sono stato con una di 30. La più grande aveva 37 anni, una storia clandestina.
Ha sempre avuto successo con le ragazze?
Sì, e le donne mi sono piaciute molto presto.
Come ha scoperto il sesso?
Sono stato praticamente “stuprato” quando avevo 14 anni, da una che ne aveva 18 ed era già esperta. Dai 16 anni in poi ho avuto tre fidanzatine, tutte storie belle ma finite male.
Nel senso che l’hanno mollata?
Forse, non mi ricordo, ho rimosso. Comunque sono tornato a letto quasi con tutte, anche con un po’ di cattiveria, volevo essere io a lasciarle. Sono vendicativo, l’unico lato veramente negativo che reputo di avere.
Alla Talpa punta a vincere?
Sono competitivo in pedana, fuori sempre meno. Se mi rompo dopo tre giorni, punterò a uscire il prima possibile, ma se mi trovo bene, perché no?
Il reality potrebbe essere un trampolino di lancio per lavorare nello spettacolo. È un campo che le interessa?
Vedremo. Non ho un gran giudizio della Tv, mi pare che per lavorarci non servano preparazione e talento. Allora preferirei fare l’attore, mi sembra più serio. La verità è che non penso molto a che cosa farò dopo la scherma. Male che vada, ho sempre una carriera di riserva nell’aeronautica militare visto che sono nel gruppo sportivo.
Che cosa farà con i soldi guadagnati con La Talpa?
Con i premi dell’Olimpiade volevo comprarmi casa a Milano. Ma sono 190 mila euro, che per giusta arriveranno tassati. La Talpa aiuterà.

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