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martedì 7 ottobre 2008

QUESTA DOMENICA FA RIMPIANGERE (SE POSSIBILE) LA BUONA: CANALE5 FA UN BRUTTO PASSO INDIETRO

Lo stravolgimento della fascia meridiana del dì di festa per eccellenza, attuato da chi di dovere a Mediaset, per quanto riguarda l’ammiraglia dell’azienda è stato completato. L’idea, avente primario sviluppo e basi già in tempi oramai definibili remoti, che potesse andare in soffitta la vecchia e cara (oltre che squisitamente trash) Buona Domenica è troppo lontana rispetto al triste prendere atto di un’amara realtà che ha imperversato sui nostri teleschermi proprio a partire da domenica 5 ottobre, quando, in blocco, ha avuto inizio il nuovo spezzettamento di trasmissioni che coprono l’intero pomeriggio domenicale di Canale5, che ha recensito ottimamente il nostro Expedit. A mo’ di anticipazione di quanto si sarebbe visto successivamente, così come accadrà ogni giorno di fine settimana, con evidente rischio déjà vu nei telespettatori più distratti che avrebbero potuto pensare che fosse un normale sabato pomeriggio, alle 13.40 ha avuto inizio una puntata di Belli Dentro, la sit-com che è rientrata in originaria casa dopo un giro di ronda sulla sorella minore Italia1 senza benché positivo e minimo risultato, che ha dato la linea, poi, ad Amici 8, di cui abbiamo presentato la talentuosa e variegata classe già precedentemente. La nostra lente focale vuole, però, sottolineare l’attenzione più che su questi due ultimi, e ancor più che sulla scontata puntata dello stantio e stancante Chi vuol essere milionario?, su quello che è stato presentato come il rivoluzionario del gruppo, il prodotto condotto da Paola Perego intitolato Questa domenica.
Era lapalissiano, già dal primo ascolto del titolo, il richiamo a quanto è stato pregnante nel pomeriggio dei telespettatori soliti schiacciare il tasto numero cinque del loro telecomando, per creare chissà cosa: un parallelismo, un abbozzo di paragone tra il passato e il presente, un ponte da far crollare subito tra il cattivo e il presunto e fortemente voluto buon gusto. Tant’è che dalle ceneri di Buona Domenica nasce Questa, di domenica. Non che "questa" e "buona" siano sinonimi, naturalmente, ma non è che cambi poi molto, ad onor del vero, tanto sul piano linguistico quanto a livello di contenuti. Che la struttura del nuovo programma della regina del trash - ebbene sì, altro che De Filippi: come un abile Re Mida, la compagna di Lucio Presta, imprescindibilmente ed incondizionatamente, fa di tutto ciò che tocca cattivo gusto) si preannunciasse senza filo conduttore e quindi slabbrata e fortemente malleabile come un bozzetto di plastilina nelle mani di un bambino lo si era capito abbondantemente. Ma mai si sarebbe immaginato che sarebbe potuta essere realtà quello che è stato passato, ciò che è stato trasmesso e magistralmente preparato come la carta vincente.

Una trasmissione che deve farsi conoscere dal pubblico, sorvolando su quanto già detto, ovvero sul fatto che il rischio, avente i delineamenti della volontà, di una cubitale allusione al passato, può iniziare, dopo in consuetudinari saluti d’avvio, parlando di un altro programma, per altro non ancora iniziato? Ipoteticamente no. Questa domenica sovverte il normale, e inizia il suo corso (che non si sa fin dove lo porterà, alla luce di quello che abbiamo avuto modo di vedere) ospitando opinionisti e affini per discutere sulla terza edizione de La Talpa. Allora il presagio ha il retrogusto della verità. Fosse tutto qui, però. Si accetti che queste due ore settimanali possano servire da vetrina a quello che sarà oggetto di trasmissione da parte delle tre reti Mediaset, ma almeno ci si risparmi il tono altezzoso poi scaduto in becero battibecco condito da qualche parolaccia di troppo. E quello stesso tono, poi, lo si alza, in maniera presunta, ospitando il Ministro della Pubblica Istruzione ponendogli domande su domande, lo si sotterra mandando un pezzo del matrimonio dei prossimi dieci anni, quello tra la Gregoraci e Briatore, e lo si snatura facendo i seri parlando di temi d’attualità stringente e strizzante l’occhio alla cronaca nera.

Un’accozzaglia di roba che fanno di Questa Domenica la succursale di fine settimana dell’aria fritta, che però ha più sapore rispetto a quella della Perego, di PomeriggioCinque e di Verissimo. Un ottovolante di gusti e colori in cui regna sovrano una cosa: il nulla, che prende spazio in ogni dove, all’interno di un asfissiante studio 1 degli Elios, stesso scenario di messa in onda della puntata serale del reality game di Italia1. Paola Perego fa del suo meglio ma, così come a Buona Domenica, gestire il niente è facile come soffiare. Con una sola differenza, tra le due trasmissioni, consistente negli orari e nell'effetto di ciò. Se il contenitore defunto durava sei ore e quindi si poteva, bene o male, diluire il nulla con il trash in tempi lunghi, in QD - perché fa sfacciatamente figo, usando uno slang puramente giovanile, la doppia iniziale come logo in basso a sinistra, vero? – bisogna concentrare in 100 netti minuti. Chissà quanto si viene pagati per smussare gli angoli del vuoto.

Si stava meglio quando si stava peggio, dicevano alcuni. A ragione, diremmo. Un vistoso passo indietro, insomma. Anche negli ascolti, decretanti un sonoro tonfo (2.738.000 per il 20.49% di share nei primi quindici minuti poi tramutisi in 2.092.000 per il 16.41% fino alle 18.45, ora della sua fine), checché ne dica la Perego, secondo cui:
Sono stati molto buoni ma vanno sistemate alcune cose. Però direi che il risultato e' assolutamente soddisfacente.
Noi non siamo d'accordo, per niente. Tanto vale ridarci il gioco della bottiglia di Costanzo o il ring figlio del genio (?) autoriale di Lanza, no?

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