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martedì 25 novembre 2008

VLADIMIR LUXURIA VINCE L'ISOLA: LA CELEBRAZIONE DI UN'IPOCRISIA ITALIANA MAI VINTA?

Vladimir Luxuria vince L’Isola dei famosi 6. Assodato, grazie anche al superbo lavoro del nostro Expedit. Un trionfo coronato da un grandissimo ascolto che ha ricevuto la puntata finale del reality show condotto da Simona Ventura: 7,2 milioni ed oltre il 31% di share. Eppure non - coronato - da me. Mi spiego: credo che la vittoria di Luxuria sia fortemente influenzata da un bigottismo tutto italiano, per dirla in maniera facile, facilissima. La vittoria di Luxuria come trionfo del pregiudizio, trionfo di quello che è vissuto come un "problema", quando ai fatti non lo è, dalla maggior parte della popolazione italiana. Sembra un controsenso. Vince la persona su cui sono stati fatti i più alti e grandi loop mentali antecedentemente alla sua partecipazione. Mentre si consumavano i dibattiti sul costume che avrebbe indossato, su come poi si sarebbe vestita e su come si sarebbe posta e mossa sull’isola più famosa del piccolo schermo, sorgeva l’acume dell’ipocrisia italica, come la punta dell’iceberg che vede luce dopo anni di immersione in acqua. Sì, facciamo vincere Luxuria, un “diverso” tra tanti anormali (non mi si venga a dire che il bidello Capponi o le gemelline De Vivo siano esempi tangibili della nostra società, suvvia: al massimo eccezioni) che di tale diversità, quando nella pratica, ribadisco, non è tale, ha fatto la sua arma. Ostentata, amplificata, resa in modo che colpisse il telespettatore medio in maniera netta e precisa. Vladimir è esclusa dal gruppo, Vladimir deve difendersi e il popolo, congiuntamente a quel sentimento che è paragonabile a pietà (e mi scuso forse l'eccesso utilizzato), la votava. Non è la vittoria di un transgender, a mio avviso, la celebrazione dell’uccisione di uno dei mali della nostra cultura: il pregiudizio. Anzi, così si registra la fioritura dello stesso nell’accezione più negativa immaginabile: vittoriosa perché diversa. Il problema, intato, dopo un po' di tempo, si riproporrà.

La celebrazione del preconcetto, il trionfo dell’ipocrisia. Adesso si inizierà a sbandierare in lungo e in largo che questo è un piccolo passo per l’ex parlamentare ma un grande passo per l’umanità, sensibilizzata dal suo modo di essere e di fare. Verrebbe da chiedersi quanti realmente hanno votato Luxuria per come ha giocato la sua Isola e quanti per il suo passato, che in questi show non dovrebbe metterci neanche piede (la storia, il passato, non la persona, naturalmente) per l’antitesi tra contesto e oggetto. Come parlare del problema della fame in una discoteca: magari tutti si fermeranno per un istante, fintamente indignati, ma dopo tutti torneranno a bere, a ballare, a corteggiare.

Sembra, però, che questa vittoria abbia interessato particolarmente anche il mondo politico: a dimostrazione di quanto sia slegata dal gioco al quale si sarebbe dovuta legare a doppio filo: Liberazione, manifesto di Rifondazione, scrive:
Vladimir come Obama? E' un po' esagerato, ma fatecelo dire. Con il primo presidente afroamericano che va alla Casa Bianca si rompe il pregiudizio che per piu' di un secolo ha tenuto un popolo lontano dalla piu' importante istituzione americana, con Vladimir all'Isola si rompe il tabu' dell'eterosessualita' a tutti i costi. E a questo punto, oltre ad aspettare Luxuria per festeggiare, diciamo grazie anche a Simona Ventura che con Vladimir ha tirato su gli ascolti, ma anche il nostro morale.
La prima pagina dello stesso, poi, è la seguente:



Insomma, ciò che recrimino in prima persona è che il trionfo sia stato viziato dal pensiero italico per cui oggi il "problema" è lontano dal popolo. Assurdo come la politica ci si possa attaccare a tali effimerità. Io, comunque, resto della mia idea. Il fatto è quello, diverse (?) sono le chiavi di lettura, che devono essere non influenzate, però, da qualsiasi sentimento politico nutrito.

1 commento:

Anonimo ha detto...

io non vorrei vincere perchè sono trans ma per quello che ho trasmesso e dato al pubblico che mi ha visto