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mercoledì 18 febbraio 2009

IL TUTTOLOGO VINCE TEMPERA: "MI DISPIACE NON ESSERE A SANREMO, MA X FACTOR E AMICI SONO MOLTO PIU' POPOLARI"

Marco Masini ieri cantava e affermava che L’Italia ci ha rotto i coglioni. Sinceramente – e si chiede scusa e perdono per l’eccessività trivialità (ma c’è di ben peggio, suvvia) – c’è qualcuno che ce li rompe di più. Perché questo scortese preambolo? Perché L’Italia è il Paese del lamento, delle cose che non vanno mai, della critica a tutti i costi, del criticare perché fa tendenza. Quante volte ci si domanda – almeno a me capita – se si giudica tanto per, oppure perché c’è un sentimento e una volontà alla base del gesto. Uno dei tanti, per cambiare per un attimo registro, nomi che ultimamente compare costantemente sulla stampa, sezione spettacoli, è il maestro Vince Tempera, di cui si ignorava l’esistenza fino a due mesi fa, se non fosse che il suo nome sia stato portato alla ribalta perché ha sostituito il maestro Pregadio alla guida dell’orchestra de La Corrida. Adesso, calma: ma Vince Tempera, con la televisione, cosa c’entra? Alzo le mani per la mia ignoranza e tiro avanti. Comunque, succede che sì e no 15 ore in onda da due messi hanno fatto di lui il più grande dei critici televisivi, roba che Aldo Grasso può anche cambiare mestiere. Giudica, commenta, forse non è neanche nella posizione di farlo, ma lo fa. Apprendo che è stato più volte direttore d’orchestra a Sanremo – ne ignoravo completamente la verità –, e forse è sotto quest’ottica che deve essere letta la sua nuova furente dichiarazione. Per riallacciarsi all’argomento che più “tira” in quest’ultimo periodo, il simpatico – ma anche no! – maestro Tempera istituisce un a dir poco sgradevole paragone tra Sanremo e i talent show, X Factor e Sanremo. Queste le sue parole, nella loro totale interezza.
Un po' mi dispiace, Sanremo e' la mia storia, ma 'X Factor' e 'Amici" sono molto piu' popolari. Io sono per lo spettacolo e ieri la partenza e' stata molto lenta. D'accordo far la storia della canzone, ma Bonolis e' partito dai canti gregoriani: uno sfoggio inutile di cultura. E poi c'erano tutti, i gay, l'Italia che non va, il paese alla rovina, forse ci vuole un po' piu' di sorriso, siamo stanchi delle prediche, per quelle bastano i talk show. E poi, come al solito non e' mancato qualche plagio il brano di Pupo e Paolo Belli sembra 'Che sarà'' dei Ricchi e Poveri, la conclusione della strofa e' identica. Ma almeno quest'anno ci sono poche melodie e quindi i plagi non sono molti.
Insomma, vada per la parte musicale, sulla quale non si può batter ciglio – anche perché vige grondante un bel po’ di ignoranza da parte del sottoscritto – ma sul piano televisivo, mio caro Vince Tempera, hai leggermente sforato. In che senso Tempera “sfora”? Sfora come una ruota che nel suo percorso rispettabile incontra volutamente un sasso appuntito. Svalvola e si giustifica, istituisce paragoni inutili per compiacersi del fatto che non ci sia. Dove l’utilità del confronto, in questo caso? A volte il silenzio vale più di mille parole.

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