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giovedì 18 settembre 2008

CARRAMBA CHE FORTUNA (ED ANCHE UN PIZZICO DI DELUSIONE), PRIMA PUNTATA: GIUDIZI E COMMENTI


Raffaella Carrà è tornata. Il suo Carramba che Fortuna ha preso possesso del prime time di RaiUno, il mercoledì, e lo farà ancora per ben 12 puntate, dopo il debutto che, dall'Auditorium di Roma, la nota presentatrice bolognese ha affrontato ieri sera. L'attesa era tanta, l'emozione pure. Sia da parte della stessa Carrà, sia da parte di chi, amante del piccolo schermo, preferisce di gran lunga assistere alle gesta di una vera ed innegabile professionista, anzichè di superficiali nuove conduttrici oramai allo sbaraglio nella intera televisione generalista. La trasmissione, dopo la supervincità di 500.000 nell'Affari Tuoi di Max Giusti, è cominciata, in uno studio interamente pieno di specchi, estremamente diverso dagli storici che hanno accompagnato lo show nelle precedenti edizioni, e che strizza fortemente l'occhio a quello di Chiambretti C'è, la trasmissione in seconda serata che RaiDue proponeva sino a qualche anno fa. Il motivo? La presenza di Gianni Boncompagni, lo storico autore televisivo che, in comune con il talk di Piero Chiambretti, dopo la debacle della DomenicaIn di Mara Venier, torna in Rai, dopo aver bazzicato con il suo Bombay su La7. La mano di Boncompagni, si vede eccome, e, ad essere sinceri, talvolta andrebbe anche fortemente evitata. La presenza di 40 inutili ragazzotti, i "bellissimi, anzi bellissimi" (?) appare forse sin troppo forzata, posta forse sin troppo in evidenza rispetto alla reale importanza. Dei balletti e stacchetti surreali, al limite dell'orribile, mostrano quanto di più brutto ed arcaico possa mai essere programmato in una trasmissione di RaiUno. Il "karaoke" di alcune canzoni deprimenti, e la tanta attenzione nei confronti di tali ragazzi, fa da contorno (forse troppo contorno) al vero e proprio Carramba che Fortuna. Vero e proprio, limitatamente almeno al titolo.
In realtà di fortuna se ne è vista a tratti, con un brutto gioco con le solite sfere delle vecchie edizioni. Di Carramba solo in poche scene, con due o tre sorprese, con pochi "decilitri di lacrime versate". Insomma, la riproposizione di questa trasmissione rappresenta uno di quei casi, in cui, si fa uso e consumo di un proprio notissimo marchio, allontanandosi fortemente dalle vecchie versioni.
Raffaella Carrà, a mio parere, è parsa poco raggianta, forse le sono state un pò tarpate le ali, grazie ad una scaletta "piena di vuoto". L'ospitata a Panariello e quella a Renato Zero hanno rappresentato gli unici momento di vero varietà. Da rivedere, a mio parere, nettamente da rivedere. Rivedere i meccanismi ed una scaletta che, almeno per quanto mi riguarda, sembrava dovesse e potesse essere maggiormente ripiena di personaggi e situazioni. Magari pur senza divano, se proprio si vuole distinguere una edizione da una altra, ma le storie erano il vero cardine del caro vecchio Carramba, esaltando a sua volta la bravura e la capacità di racconto della stessa Raffaella Carrà. Uno spettacolo apparentemente pieno di luci e pailettes, che potrebbe rappresentare un vero e proprio ritorno in televisione del caro vecchio varietà, nella speranza che le gag siano ben migliori di un Gianni Boncompagni travestito da Eva, con tanto di strabordante parrucca, non credete?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

votate il numero 4... è il più bello... anche se gli altri sono belli lo stesso...

citroglicerina ha detto...

grand raffaella, superi qualsiasi livello di trash...

http://www.showfarm.com/web/trashformato/home/sfblog/000020200809172/Carramba,_chi_si_rivede!

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie