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sabato 13 settembre 2008

ITALIA ALLO SPECCHIO: COME CONTRADDIRSI IN NOME DELL'AUDITEL

Coerenza, questa sconosciuta. Quale miglior detto per rendere noto quanto commesso in questi giorni da uno dei programmi su cui maggiormente punta, per il proprio daytime, RaiDue. Facciamo, prima di tutto, un passo indietro. È fine giugno quando il direttore della rete, Antonio Marano, annuncia di voler mettere in atto una sorta di svecchiamento del target di rete. È cosa nota quanto il canale sia seguito, nel minestrone di produzioni e prodotti di cui consta, da un pubblico che è all’antitesi rispetto alla fascia giovanile, quella che, volutamente, sarebbe dovuta essere quella da cui attingere telespettatori. Invece, per un mal assortimento di orari e di trasmissioni, la seconda rete Rai non è stata mai competitiva con la sua diretta concorrente, Italia1, che dei giovani spesso fa incetta, ma, paradossalmente, è in scontro con la sorella maggiore, quella RaiUno che degli adulti o, meglio, degli anziani fa la sua fortuna. Detto, fatto. Il pomeriggio, anche per il desiderio vigente ai piani alti della non concorrenza interna, di RaiDue è, almeno per quanto riguarda la carta, le parole, la teoria, assolutamente rivoluzionato.

Vengono fatti fuori esempi della geriatria televisiva, quale il programma di mezzogiorno Piazza Grande, successore del vecchio e caro I fatti vostri, e anche, impensabilmente, il talk show pomeridiano L’Italia sul due. Per quanto riguarda i conduttori, invece, è messo in atto un rimpasto. Unica superstite, seppur ritagliata negli orari, la regina del pomeriggio Alda D’Eusanio con Ricomincio da qui. 8 settembre 2008: quanto annunciato vede, finalmente, vita. Alle ore 11, nel tempio targato Guardì cui re assoluto fu l'adesso rimpianto Giancarlo Magalli, il posseditore della fascia non lascia, pur essendo testimonianza di una tv vecchia, antiquata ed a tratti obsoleta, c’è Milo Infante con il suo Insieme sul due, l’approfondimento quotidiano che, per tematiche e per resa, risulta quanto più pesante possibile. Alle 14, invece, c’è Cargo, l’appendice quotidiana di uno dei maggiori flop del 2008, quale Scalo 76, estremamente giovanile e fresco. Alle 14.45, subito dopo, linea a Francesca Senette con il suo Italia allo specchio, che altro non è che una versione riveduta e corretta (?) del L’Italia sul due, come ampiamente previsto dal nostro Expedit nel post di presentazione del programma.

Gli ascolti, in quella che è la prima settimana di programmazione, non premiano la nuova giornata proposta, e dimezzano, in alcuni casi sono un terzo, quelli ottenuti la scorsa stagione. È così che dal tondo milione di telespettatori ed il 12% di Piazza Grande, si precipita ad un insecchito 7% con 500.000 unità di Insieme sul due; è così che dal 10%, a volte anche più, del talk condotto, nell’ultimo anno, dalla Lanfranchi e da Infante, si casca ad un imbarazzante 3% (ieri, addirittura, sotto tale soglia), e che, con la Senette, dal 14% ci si ritrovi ad uno scarso 7%. Un vero e proprio tonfo su tutta linea di questa opera di svecchiamento. La nostra lente, però, vuole focalizzare l’attenzione, come già precedentemente annunciato, su uno di questi, e precisamente su Italia allo specchio. Leggiamo quanto detto prima ancora che il programma andasse in onda:
L'idea è quella di uno spazio di approfondimento, di riflessione e di analisi delle notizie che già sono state date dai telegiornali. Un momento di pacata rilettura dei fatti. E', appunto, l'Italia, il Paese, la gente che si guarda allo specchio e vede se stessa, i cambiamenti, le evoluzioni e anche le involuzioni. Una sorta di semplice fotografia della situazione vera, reale. Chi siamo, come viviamo, cosa facciamo. La famiglia e il lavoro, l'amore e le difficoltà. La cronaca e l'attualità. Noi davanti a uno specchio.
Adesso, chi ha seguito le prime cinque puntate sicuramente può sovvertire le parole della sua conduttrice, in maniera tranquilla, pacata, ma rispettosa del vero. Se per cronaca ci si riferiva al caso di Annamaria Franzoni, se per attualità, invece, al fatto che la stragrande maggioranza degli italiani sia obesa, se la rilettura dei fatti era il trovare il modo per dimagrire, tutto ciò appare straniante. Un’idea che trova contesto in una realizzazione utopisticamente nuova. Niente di tutto ciò è avvenuto. Come già detto nel post di critica alla prima puntata, la trasmissione di Francesca Senette è la revisione finale di quanto già fatto con L’Italia sul due. Ma il bello, se così può essere chiamato, deve ancora arrivare. Uno dei punti di forza del soppresso talk show è stato il consueto dedicare mezz’ora, tre quarti d’ora al reality show di punta della rete, L’Isola dei Famosi. Italia allo specchio non si proponeva di farlo, anche in difesa dell’alone di novità di cui si era cosparso e di una ricerca di coerenza nelle scelte fatte. A fronte di ascolti disastrosi, però, vista l’incapacità di virare altrove, o di confermare quanto già fatto, si è preferito giocare una carta, tanto semplice, tanto marchettara, quanto assicuratrice di ascolti lievitati. Ed è in questo modo che alcuni giorni fa la puntata quotidiana è stata aperta con uno spazio all’Isola.

Incoerenza? Sicuramente. Incoerenza con quelle che si dice e con quello che si fa. Incoerenza che subentra al rispetto della parole e dei gesti. A questo punto, poi, che bisogno c’era di cambiare titolo al programma se per orari, per tematiche, addirittura gli stessi sottofondi musicali, è la stessa cosa del precedente? Ma soprattutto, non potevate ridarci una signora conduttrice quale Monica Leofreddi, no?

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