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martedì 16 dicembre 2008

CHI VUOL ESSERE MILIONARIO? EDIZIONE (NON COME RESA) STRAORDINARIA: GIUDIZI E COMMENTI

Giornata di debutti, quella di ieri. Dopo l’esordio di Elisa Isoardi a La prova del cuoco che abbiamo avuto modo di commentare insieme, un nuovo preserale su Canale5 si affaccia sulle scene. Come ci ha ottimamente ricordato il nostro Expedit, è in Chi vuol essere milionario? - Edizione straordinaria che si concentrano gli sforzi, le energie ma soprattutto le speranze di un ritorno della fascia preserale dell’ammiraglia Mediaset ai gloriosi vecchi fasti a livello d’ascolti, dopo che questa non è riuscita più a risalire la china nonostante un accettabile 20% di share di media ottenuto nelle ultime puntate del Milionario con quella che è la versione conosciuta ed oltremodo usurata. La rivisitazione in chiave giovanile del gioco di Gerry Scotti aveva promesso soprattutto novità per la fascia della rete, e quindi uno speranzoso successo, ipotizzato con una maggior velocità del quiz data l’introduzione di un tempo limite nel rispondere alle varie domande.

L’edizione straordinaria inizia con la consueta (ed inutile) anteprima intitolata – che novità! – Verso il milione, Edizione straordinariama va là? –. L’aria di novità effettivamente si respira nello studio di Cologno Monzese, che ha accompagnato i telespettatori soliti sintonizzarsi su Canale5 nell’orario pre-Tg5, già nel modo di riprenderlo, lo studio, che si discosta dall’immobilità e dai conosciuti movimenti delle telecamere della versione tradizionale essendo più sciolto il muoversi di queste e maggiormente nuovo. Abolito ogni qual tipo di dito più veloce, l’Edizione straordinaria si avvicina moltissimo all’idea di quiz tradizionale, che apre e chiude parentesi nel giro di una puntata, senza la cattiva abitudine di quelli di ultima generazione, ossia di far durare l’avventura di un concorrente anche due, o magari tre puntate. Sei sono i concorrenti e tutti sono i partecipanti. Da decidere è semplicemente l’ordine. E questo viene fatto quando Gerry Scotti si posiziona nel bel mezzo dello studio, quasi a rompere l’armonia e l’equilibrio insindacabile di questi nove anni, a fare una domanda. Chi si avvicina di più alla risposta, armandosi di fantasia in quanto nelle quattro caselle, colorate eccezionalmente di rosso natalizio, ci sono solo indicazioni di cui tre fuorvianti, decide il suo posto. Con un po’ di furbizia e di fortuna, chi indovina perciò può decidere le sorti della partita. La scalata per ogni puntata è una e una sola. Il tempo a disposizione è di 15 secondi per le prime cinque domande, 30 per le seconde, e 45 per le ultime. Nessun aiuto a disposizione, ma solo una possibilità di dire passo e di passare la mano della partita al giocatore che viene dopo. Completato un giro (il passo è uno per ogni “scalatore di milione”), e usati perciò tutti i passo, ad errore compiuto si esce e si elimina un gradino della scala. Fuori il milione, poi i 300.000€ e così via. Unico traguardo/paracadute quello dei 3.000€.

Il gioco è veloce, rapido e anche accattivante nella sua idea se non per due fattori che ammazzano la novità: le chiacchiere e la pubblicità. Le prime solo nelle ipotesi sono totalmente cancellate poiché i ragionamenti, per assurdo, si fanno questa volta dopo aver risposto e lo sprint è perciò vanificato. I ripetuti spot, poi, decelerano la già spenta velocità del quiz facendo in modo, incredibilmente, che la prima parte di questa nuova versione risulti anche più macchinosa e lenta di quella della tradizionale. Gli elementi nuovi, pertanto, divengono mal integrati nella struttura di uno dei quiz più affascinanti della televisione italiana e quelli che regalavano pathos, emozione, come poteva essere la lettura della domanda di un milione, molto probabilmente non ci saranno più. Per questo esordio, è da rimpianto la visione dell’usurata e bollita normal version. Certo, tanti aggiustamenti si potranno fare e la resa migliorerebbe in vista di questi. Per adesso pare quasi che Chi vuol essere milionario? Edizione straordinaria soffra, per assurdo, la sua collocazione in preserale, risultando adatto ad un access veloce e senza chiacchiere. Basti pensare che la versione americana ricopre uno slot di soli 30 minuti; il preserale di Canale5 ne dura 70, di cui 20 di pubblicità. Questa la motivazione di un così scarso primario appeal?

Come apprendiamo da Tvblog.it, enorme successo per la prima puntata di questa nuova versione vista, per quanto riguarda l'anteprima, da 3.488.000 con il 20.88% e, nella parte principale di gioco, da 5.316.000 con 25.42% di share, raggiungendo nei minuti finali una media del 28%.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma El Barto ... la frenesia e il ritmo troppo incalzante ... non sono adatti a un preserale di 70 minuti ( pubblicità inclusa ).
Sarà un format un pò logoro indiscutibilmente ... ma questa formula mi pare piacevolmente briosa ... anche se non veloce.
I quiz veloci ... come tu dici ...
dovrebbero nn essere + lunghi di 30 minuti ... formato inadatto alle richieste preserali della tv italiana di oggi ( negli anni 80 invece era la norma ).
Questa formula + briosa ha lo svantaggio però ...di nn permetterti comunque di affezionarti o immedesimarti o simpatizzare per il concorrente che fa la scalata ...come nella formula standard.

Anonimo ha detto...

Appunto, ITAL :) Visto che è praticamente impossibile dare vita a qualcosa di "sprint" nel preserale, che non ci si ripieghi a quest'idea. Perché non è stato testato un bel gioco vecchio stampo, magari da attingere alle idee dei gloriosi anni '80/'90? Detto questo, per assurdo, preferisco la vecchia versione.. l'emozione della lettura di una domanda da 300.000 o da 1.000.000 era unica :)