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giovedì 15 gennaio 2009

FEDERICA PANICUCCI, LA PUPA E IL SECCHIONE E LA (NON) VOLONTA' DI GUARDARE AL FUTURO...

Se c’è un controsenso nelle parole dei telespettatori medi del mezzo nostrano sicuramente quello è relativo alla visione dei reality show e alle parole profferite nel dirlo. Non ce n’è uno che lo dice con sicurezza e pienezza di sé tale da mostrare limpidezza e consapevolezza nelle gesta compiute, eppure i più alti indici di ascolti si registrano proprio con questa tipologia di programma, tanto ora rivivente quanto in passato sul punto di morte. E quando quel periodo divenne realmente fatale, uno solo si salvò dal decadimento generale. A rivederne i risultati, mai andati oltre i 3,5 milioni con uno share circumnavigante il 14% in lungo e in largo ma mai particolarmente spintosi oltre, un po’ ci si interroga sul perché venne definito il caso del momento, la moda, la tendenza. Mai come in questo caso si vede il non utilizzo di un metro assoluto, ma relativo e fortemente contestualizzato. E forse e meglio così. Sta di fatto che La pupa e il secchione, targata 2006, dopo aver fatto così tanto scalpore (?) è ferma. Il perché è fortemente sconosciuto. Se fossero problemi di tipo economico, gran parte del pubblico avvezzo alla scoperta dei meccanismi del dietro le quinte di una rete storcerebbero il naso. Se fossero invece legati alla produzione vera e propria, come si immagina sia, ma un qualcosa mai asserito con quella sicurezza che elimina ogni dubbio, il discorso sarebbe diverso. Mi hanno colpito le parole di un’oramai simpaticamente insopportabile Federica Panicucci al Tgcom che non solo ne reclama l’assoluta maternità (e non a caso vissuta come tale, vista la convivenza con quell’Enrico Papi mai tollerato mai citato in giudizio), ma addirittura si slancia in dichiarazioni risibili e a tratti anche divertenti.
Una certezza e una rassicurazione per i miei fans: la Pupa sarò sempre io. Quanto alle voci che Paola Barale mi sostituirà al timone di La Pupa e il secchione posso solo riderci sopra: è una notizia priva di fondamento. Non so se partirà a marzo o slitterà ancora. Ma il successo di questo reality sopravvive nonostante l'assenza dallo schermo.
Procediamo per punti. Chi sono i fans di Federica Panicucci? E questo non vuole essere un attacco, tutt’altro. Difficilmente i conduttori, al giorno d’oggi, hanno schiere ed orde di giovani e attempati/e pronti a flagellarsi per vedere la tanto amata icona, perché di icona, per l’appunto, non si può più parlare. Ma questo è un discorso a parte. Punto due: che la conduzione di un programma fantasma fosse sua era assodato, come già affermato qualche mese fa a Mattino cinque. Punto terzo, last but not least, quest’ultimo, il programma. Tirato da una parte, in ballo dall’altra, oltremodo discusso e via. Siamo proprio sicuri che dopo tre anni il pubblico lo saprebbe accogliere così come si presuppone possa? Perché barcamenarsi nel difendere un qualcosa su cui nessuno pare più puntare? La piega assunta, a questo punto, prevederebbe un confronto quanto mai naturale: quello tra Talpa e Pupa, l’assenza dallo schermo per uno stesso lasso cronologico e l’integrità dell’appeal proprio. La differenza è semplice ed è sott’occhio di tutti: la Talpa era ossessivamente richiesta, era il più grande cruccio degli amanti del genere, cosa che non avviene – per quanto si possa dire e per quanto si possa difendere, vero, cara Federica Panicucci? – minimamente per la pupa. Anzi, più si va avanti più quella moda di cui sopra, quella tendenza appare essere sempre più lontana. Allora perché non chiudere qui il discorso e guardare al futuro?

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