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martedì 14 aprile 2009

MAL'ARIA. MORTI, INDAGINI E MISTERI NELL'ITALIA FASCISTA. STASERA E DOMANI SU RAIUNO

Stasera e domani va in onda su Raiuno Mal'Aria, la miniserie con Ettore Bassi, Sarah Felberbaum e Stefano Dionisi ambientata nell'Italia fascista e liberamente ispirata all'omonimo romanzo di Eraldo Baldini edito dalla Sperling & Kupfer.
La regia è affidata a Paolo Bianchini ("Posso chiamarti amore?", "Il bambino sull'acqua" e "Codice Aurora", inedito), produce la Feelmax ("La baronessa di Carini").

Nel 1925, mentre il Fascismo si avvia a diventare regime dittatoriale, Mussolini si preoccupa con la "Guerra del Grano" di rilanciare invece il volto progressista e patriottico del suo programma politico di cui è fiore all'occhiello, il progetto di bonifica dei terreni paludosi. Ma proprio da Ravenna, dai suoi acquitrini, giunge un indesiderato allarme: è in vista un'epidemia di malaria. Da Roma il Ministero invia come ispettore un giovane e timido medico, Carlo Rambelli (Ettore Bassi). Il giovane, più topo di biblioteca che uomo d'azione, intelligente ma frenato da una strana fobia dell'acqua, si trova a dover fronteggiare prima ancora della malaria, una sequela di morti violente che avvengono in un piccolo paese del ravennate: Spinaro. Le vittime sono medici: medici che hanno lanciato l'allarme e medici che invece hanno interessi personali nella bonifica stessa. La gente del posto sussurra che le morti siano opera di una strega, una strega che azzanna come una bestia e strangola come un essere umano, una strega chiamata "la Borda" che si oppone alla bonifica (incipit dal sito di Rai Fiction).
Ecco alcune dichiarazioni rilasciate nella conferenza stampa di presentazione al portale Movieplayer.it:
Pino Corrias (produttore). E' una storia strana per gli standard delle fiction: ha a che fare con il fantasy, ma contiene anche tanti altri generi. E' tratta dall'opera di uno scrittore straordinario, seppur regionalizzato, infatti tutti i suoi libri sono ambientati nel ravennate. Il suo stile è stato anche definito "gotico-rurale", che poi è il titolo di una sua raccolta di racconti, e lui è stato paragonato addirittura a Stephen King, oltre ad aver lavorato con alcuni dei più famosi giallisti italiani, primo fra tutti Lucarelli. La protagonista è questa strega, la Borda, che si dice porti la malaria, ma anche la stagione fascista ai suoi albori, nella quale la propaganda del Regime verso la modernità si scontra con queste interferenze della realtà. Io credo che il film rispetti in pieno lo spirito del racconto, e per la tv questo prodotto è senz'altro una novità.
Massimiliano La Pegna (produttore). Si, abbiamo già iniziato qualche anno fa con Il segno del comando e ora continuiamo con questo nuovo progetto. Con Bianchini avevamo già lavorato vent'anni fa, e devo dire che è rimasto un giovincello. A mio parere il mistero funziona dall'inizio alla fine, ma è stato anche faticoso ottenere questo risultato: abbiamo dovuto affrontare zanzare, alluvioni, ma la troupe è sempre rimasta unita. Speriamo di continuare su questo genere anche in futuro.
Paolo Bianchini (regista). Ricordo quando mi è stato offerto questo copione, abbiamo fatto una lunga introduzione con la sceneggiatrice Giovanna Koch, e per prima cosa abbiamo cercato i luoghi a cui si ispira la storia. I momenti di magia appartengono a quel luogo, a quella foce che si fa strada verso il mare, in un luogo in cui terra e acqua si incontrano, dove si respirano i primordi della vita. E' un luogo in cui l'umanità, pur tra mille difficoltà, riesce a trovare la propria sopravvivenza. Nuvole di zanzare ci accoglievano la mattina per poi assopirsi durante il giorno. Ricordo che Sarah arrivava coperta come una donna afghana, perchè se l'avessero punta sarebbe stato un problema, e poi di sera di nuovo gli insetti si risvegliavano. Io ho cercato di raccontare la storia delle persone e del momento in cui nasce una leggenda. Abbiamo vissuto proprio come nel 1920, in un borgo abbandonato più di un secolo fa: su un vecchio intonaco ho trovato scritto un nome, lasciato lì da chissà chi, e questo mistero l'ho sentito davvero mio.

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