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sabato 28 marzo 2009

ARRIVA SU RAIUNO LO SMEMORATO DI COLLEGNO: UN UOMO CONTESO TRA DUE MOGLI, UN CASO DI CRONACA CHE A INIZIO NOVECENTO DIVISE L'ITALIA

Torino, 1926. Un barbone (Johannes Brandrup) viene arrestato mentre sta rubando un vaso nel cimitero ebraico. Quando lo portano in Questura, dà segni di squilibrio e dichiara di non sapere chi sia. Lo ricoverano nel manicomio di Collegno, già Certosa Reale, nella speranza di fargli tornare la memoria.
Un anno dopo, il dottor Rivano (Franco Castellano), direttore del manicomio, rivela l’esistenza dello Smemorato a Luigi Astolfi (Giuseppe Battiston) della Domenica del Corriere, che pubblica un articolo corredato da una fotografia. Da quel momento la storia diventa un caso che appassiona l’Italia e centinaia di persone si dicono certe di intravedere una somiglianza tra l’uomo misterioso e un parente scomparso. Ma la famiglia che sembra più convinta del riconoscimento è quella del professor Giulio Canella di Verona.
Sua moglie Giulia (Gabriella Pession), una bella donna che non ha mai perduto la speranza di rivedere il marito disperso in Macedonia durante la guerra mondiale, si reca in manicomio dopo che il cognato e alcuni amici hanno già effettuato una serie di confronti sorprendenti. Perché anche se con molti buchi neri, l’uomo parla correntemente il francese e il latino e i suoi modi ricordano in maniera impressionante quelli del professor Canella.
Messa a faccia a faccia con lui, Giulia rimane senza fiato. Ma anche lo Smemorato scoppia in lacrime. Il loro abbraccio è talmente emozionante da convincere i medici e anche il commissario Finucci, che si sta occupando del caso. Astolfi scrive un articolo memorabile. Il giorno dopo, l’uomo viene dimesso e affidato a Giulia perché possa ricongiungersi a lei e ai loro due figli. Ma quello che sembra un lieto fine è solo l’inizio di un enigma che ancora oggi non è stato risolto.
In pochi giorni lo Smemorato si ricuce perfettamente addosso i panni del professor Canella, lasciando di stucco parenti e amici. Ma è soprattutto con Giulia che scatta una scintilla speciale. Nel primo momento di intimità che consumano insieme, la donna si rende improvvisamente conto di essere finita nelle braccia di un uomo che dieci anni prima non l’aveva mai baciata né accarezzata in quel modo. Ma invece di fare un passo indietro, decide di lasciarsi completamente andare.
Gli articoli sullo Smemorato che ha ritrovato un’identità ed una famiglia si moltiplicano. Astolfi e tutti i cronisti italiani inseguono la coppia. Ma è in agguato un colpo di scena. Alla vigilia del rientro a casa a Verona, il commissario Finucci (Fabrizio Contri) si presenta con l’ordine di riaccompagnare l’uomo in manicomio. Ufficialmente per il disbrigo di alcune formalità. In realtà, per metterlo a confronto con una proletaria torinese che una lettera anonima ha indicato come la sua vera moglie. Lo Smemorato non sarebbe affatto il professor Canella, bensì Mario Bruneri: tipografo, simpatizzante socialista e soprattutto truffatore incallito. Giulia è sconvolta, ma non vuol credere a una parola di quella lettera. E decide di seguirlo a Collegno.
Il confronto tra Rosa Bruneri (Lucrezia Lante della Rovere) e lo Smemorato è drammatico. L’uomo insiste a dichiarare di essere il professor Canella persino quando la donna lo mette di fronte al figlio Giuseppe. Ma ormai le parole non bastano più, la magistratura vuole vederci chiaro. Anche perché l’Osservatore Romano ha cominciato a porre in prima pagina un dubbio etico non da poco: se lo Smemorato fosse Bruneri, chi dovrebbe pagare per aver consentito a un truffatore di infilarsi nel letto di una vedova madre di due figli? Il riferimento a polizia e magistratura, ma in definitiva allo Stato fascista è fin troppo scoperto.
L'opinione pubblica si divise tra canelliani e bruneriani... e voi da che parte state?
Appuntamento domenica alle 21.30 e lunedì alle 21.10 su RaiUno.

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