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sabato 7 marzo 2009

QUANDO I TG RADDOPPIANO LO SPAZIO PER LA CRONACA NERA DURANTE IL GOVERNO PRODI E LA RETE SOGGIOGA LA TV A LIVELLO INFORMATIVO...

Qualche tempo fa demmo vita ad una riflessione tutta relativa all’interrogazione sulle cause e sulle motivazioni che spingono questa o quella particolare rete televisiva a trasmettere più volte nell’arco di una giornata, a parte le edizioni standard, tante piccole finestre informative e innumerevoli pillole flash dei rispettivi telegiornali di rete, anche quando queste oggettivamente tendono ad abbassare la media di una fascia pubblicitaria, quella in cui sono esse inserite. Anche se da un altro punto di vista e in tutt’altro discorso, qualche mese fa il ministro Bondi ritornò sulla tematica dei telegiornali, sottolineando la tendenza di questi ad essere particolarmente cruenti e senza rispetto verso le persone di chi guardano, con una serie di notizie catastrofiche accentuate nella loro spietata crudeltà. Sandro Bondi, laureato in filosofia e noto alle cronache televisive recenti per essere della stessa idea di Sarkozy riguardo all’abolizione della pubblicità sulla televisione pubblica, è noto perché nell’attuale governo Berlusconi IV è Ministro per i Beni e le Attività Culturali. Nell’attuale governo Berlusconi, sottolineiamo.

Non esistono più le mezze stagioni”, dice la vecchietta in autobus, sulla scia e sull’onda delle catastrofi tutte italiane, che vanno dagli omicidi in famiglia ai furti che si susseguono in maniera imperterrita, ascoltando il telegiornale. Il telegiornale. Quante volte ci si è chiesti quanto questi siano di parte? Insomma, questo è un qualcosa di innegabile. E’ fazioso il Tg3 tanto quanto è fazioso il Tg4, lo è sotto mentite spoglie Studio Aperto, è filo-governativo il Tg1 e così via.

Il nesso logico
tra quanto detto prima e quanto stiamo asserendo adesso, dov’è? Molto più sottile di quanto si possa immaginare. Quelle dichiarazioni di Bondi non lasciano il tempo che trovano se inserite in un contesto ad hoc. Si inneggia ad un maggior relax nel telespettatore, nella volontà di farlo alzare da tavola sereno e quieto, no? Perfetto, poco fa è stato pubblicato un interessantissimo dossier relativo all’uso che fanno i telegiornali della cronaca nera ed il dato che emerge è sconvolgente: durante il Governo Prodi (che ha avuto inizio nel 2006) la percentuale è schizzata, variabilmente da telegiornale a telegiornale, rispetto a quella registrata durante gli anni del Governo Berlusconi. Ecco la notizia:
Sono aumentati i reati (omicidi, violenze, stupri, rapine) oppure e’ aumentato lo spazio che i tg dedicano alla cronaca nera? Un interessante studio del Centro d’ascolto dell’informazione radiotelevisiva evidenzia un dato decisivo: durante i due anni del Governo Prodi (2006 e 2007) i tg hanno raddoppiato lo spazio dedicato alla cronaca nera. Un dato significativo che potrebbe avere aumentato la percezione di insicurezza da parte degli italiani e che, quindi, potrebbe avere avuto un peso determinante nella scelta degli stessi italiani per le elezioni politiche del 2008. La destra, infatti, ha sempre avuto come cavallo di battaglia il tema dell’ordine e della sicurezza. Lo studio riporta i seguenti dati: i tg della Rai nel 2003 (governo Berlusconi) hanno dedicato alla cronaca nera il 10,7% degli spazi; nel 2004 (governo Berlusconi) il 13%; nel 2005 (governo Berlusconi) l’11,5%; nel 2006 (governi Berlusconi e Prodi) il 19,1%; nel 2007 (governo Prodi) il 22,3%. Ancora piu’ evidenti i dati per i tg di Mediaset: nel 2003 gli spazi dedicati alla cronaca nera furono pari all’11,2%; nel 2004 12,5%; nel 2005 10,7%; nel 2006 18,9%; nel 2007 25,6%. I tg de La7: nel 2003 6,9%; nel 2004 9,8%; nel 2005 8,4%; nel 2006 17,7%; nel 2007 22%.
Siamo aggeggi e burattini abilmente manovrati? Sinceramente – ed apro una parentesi puramente personale –, anche se è un qualcosa che cozza con l’intento di Scavicchia la notizia, credo che quando ci si voglia informare, fare ricorso alla televisione è la cosa più sbagliata possibile, per una realtà di fatti influenzata, di parte, in un caso o nell’altro, e mai coerente ed attinente. Quando la rete soggioga, per una volta, la televisione. E la costringe a stare ai piedi di Pilato, inconsapevolmente (per i telespettatori).

1 commento:

Anonimo ha detto...

Concordo ... El barto ... per essere informati a 360° nn bastano i tg ... ma web, giornali e anche la bistrattata radio possono aggiungersi pienamente a completare una informazione che altrimenti sarebbe decisamente parziale ... sotto tutti i punti di vista ...
Interessanti come sempre gli spunti di riflessione dei tuoi post...